Dirigenza e coach Magro hanno presentato la nuova stagione, piena di cambiamenti e ambizioni: "Città unica, vale la pena puntare con un progetto a lungo termine"
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L'atmosfera era la più suggestiva possibile: il ponte della "MSC Magnifica". I contenuti della prima conferenza stampa del 2025/26 del Napoli Basket lo sono stati ancor di più: nuovo logo, nuova proprietà, nuovo staff tecnico. Per bocca di tutti, dal presidente Matt Rizzetta al socio di maggioranza Dan Doyle, dal General Manager James Laughlin al coach Alessandro Magro, solamente a una cosa non si potrà mai rinunciare, presente per natura nell'ambiente e nel tifo napoletano: la passione.
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All'indomani dell'annuncio di Ed Crosswell, primo colpo di mercato estivo, La Repubblica (ed. Napoli), Il Mattino, Il Corriere del Mezzogiorno e IamNaples.it hanno curato la trascrizione delle dichiarazioni dei nuovi protagonisti della pallacanestro napoletana, salvatasi per il rotto della cuffia nel 2024/25 grazie alla rimonta con coach Valli e con lo sguardo rivolto verso i vertici della Serie A dell'immediato futuro.
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MATT RIZZETTA (presidente): "Grazie alle famiglie Tavassi e Amoroso per ciò che hanno fatto per metterci in condizione di ereditare una società sana, ambiziosa e pronta per un futuro roseo. Ringrazio i membri del CDA. Poi lo staff tecnico che pian piano sta prendendo forma. Iniziando con coach Magro, James Laughlin e poi Dott. Cavaliere. Anche se siamo nati in America posso vantare la condivisione dei valori napoletani, che ci legano. Rappresentare Napoli non è cosa da poco, porta con sé un certo peso e senso di appartenenza che non sottovaluteremo. La comunità napoletana è internazionale e globale, ma legata da valori condivisi da tutti. Valori di famiglia, umiltà e anche innovazione.
Cercheremo di darvi un simbolo che può rappresentare Napoli in ambito cestistico globale. Questo progetto è ambizioso ma ci vorrà la giusta preparazione: non voglio fare proclami inutili che non hanno a che fare col nostro spirito di onestà. So benissimo che un’unica squadra del Sud ha vinto lo scudetto (Caserta, 1991) e col passare degli anni sarà un obiettivo a cui ambire, ma con calma. Sarà un progetto intelligente, step by step. Quello che chiedo è l’opportunità di guadagnare la vostra fiducia anche sbagliando, perché sicuramente accadrà.
Vi assicuro una visibilità internazionale unica, ci stiamo già muovendo in America con la sinergia dei club Napoli. Non sarà facile ma col giusto lavoro penso di poter aprire un mercato internazionale che in pochi possono vantare in Italia. Sarà un Napoli operaio, self-made. In America abbiamo 20 milioni di italiani che si identificano col Sud Italia. Napoli è la capitale del Sud, e questo mi ha dato uno stimolo importante. Ho l’opportunità di creare la prima squadra di basket globale in America. Cerchiamo di esportare la tradizione napoletana in maniera molto rispettosa in un mercato che forse finora non esisteva. Più facciamo il nostro dovere e più ricavi possiamo portare nelle casse e più possiamo investire per crescere come realtà. C’è un appeal pazzesco con Napoli all’estero.
Shaq? Ho avuto la fortuna di conoscerlo tramite Dan Doyle. Senza di lui non avremmo potuto presentargli il progetto. Sicuramente farà parte del progetto, lui è entusiasta e gasato. Cui sono dettagli da definire ma ci sarà. Essendo un tifoso NBA sono cresciuto quando lui dominava, e lui è uno delle uniche persone che ha un appeal globale. Tutti lo riconoscono con rispetto e simpatia. Quando abbiamo discusso del progetto con lui e col suo manager, abbiamo scoperto che è un uomo del popolo. Non poteva esserci città migliore per questo matrimonio.
Un paio di cose saranno le nostre priorità. Innanzitutto il mercato internazionale: incrementare i ricavi nel modo in cui altre società non fanno. Prenderemo decisioni intelligenti e pragmatiche. Non ci permetteremo di rischiare senza avere una base solida. È un progetto ambizioso ma passo dopo passo alzeremo l’asticella.
Nuovo palasport? Cercheremo di capire meglio la situazione, che tipo di possibilità avremo, sicuramente la volontà c’è. Finché non avremo più chiarezza faremo di tutto per rendere il PalaBarbuto più accogliente possibile. Dan Doyle e James Laughlin hanno avuto esperienze in NBA e hanno una conoscenza importante. Creeremo esperienze più moderne e innovative. Il logo nuovo? “Destination Napoli” è uno slogan importante. Abbiamo creato uno slogan che ci definisce".
ALESSANDRO MAGRO (head coach, firmato fino al giugno 2028): "Ci sarà da lavorare, giocando tutte le partite. A Brescia iniziammo con 3-6 e poi facemmo 14 vittorie consecutive e 3° posto. L’idea è di lavorare con un obiettivo grande e senza illudersi. Vogliamo scegliere le persone. Ci sarà un’anima italiana che ci consentirà di mettere i pilastri del club. C’è la volontà di provare a tenere ancora con noi Totè. Per quanti riguarda gli altri l’obiettivo è che lottino per la squadra e per la città, indipendentemente dalla nazionalità. Bisogna identificarsi nel progetto e nella città.
Che squadra penso di allestire? Prendo l’eredità di una squadra che ha lottato per salvarsi. Vorrei almeno riuscire a centrare lo stesso obiettivo. La parola d’ordine sarà condivisione sia in attacco che in difesa. Vogliamo costruire una squadra che lotti, che mostri dal punto di vista fisico e di voglia. Non vogliamo firmare giocatori che vengono qui senza la motivazione giusta per crescere. Vedrete magari giocatori che sono in un percorso. L’idea è di scegliere giocatori che vogliono crescere, e che se sono stranieri condivideranno l’identità cittadina. Vogliamo uscire dal palazzetto con la consapevolezza che abbiamo lottato, poi qualche partita la perderemo. Stefano Gentile è del posto, ed è la persona che ho scelto per creare la cultura (l'annuncio ufficiale non è ancora arrivato, nda). È l’estensione dell’allenatore. Io e James abbiamo pensato che fosse la figura perfetta per farlo e che possa rendere tutti orgogliosi per quello che farà dentro e fuori dal campo.
Spero che in futuro questo verrà ricordato come un giorno speciale. Il varo di questa nuova avventura. Con Napoli ci siamo rincorsi un bel po’ in questi anni. Ci sono persone incontrate anni fa. Perché ho scelto Napoli? Questa è una di quelle scelte che fai col cuore, è un posto unico e particolare, dove il fuoco non si spegne mai. C’è un potenziale enorme. È una città unica per cui vale la pena provare a puntare con un progetto a lungo termine. È un onore esser stato scelto e cercare di portare i miei valori, ma è un onore anche cercare di rendere tutti orgogliosi".
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JAMES LAUGHLIN (General Manager, 2 titoli NBA nel front office di Golden State e reduce dall'esperienza ai New Orleans Pelicans): "Non abbiamo un pulsante da premere, faremo tutto step by step prendendo le giuste decisioni. Faremo il meglio per questa città. Il basket è il basket. Quello che porteremo è la cultura. Quello che definisce la cultura sono le persone. Bisogna trovare quelle giuste. Sicuramente cercherò di allinearmi all’idea di cultura del club".
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DAN DOYLE (socio del proprietario delle quote di maggioranza del Napoli Basket): "Il mio cuore è colmo oggi, la mia famiglia è italiana. Non sono un allenatore o un GM, ma un businessman, anche se la mia famiglia ha sempre frequentato il mondo del basket. Guardando questo progetto ho conosciuto Matt e ho deciso di affrontare questa sfida con lui. Lui ha un sogno che mi ha colpito fin da subito. Cercheremo di portare Napoli tra le prime squadre. Ci tengo a dire che sarò sempre presente anche nel prendere le decisioni".