L'ala è stata una delle sorprese della stagione: "A Trento ci sarà sempre un pezzetto del mio cuore: l'Aquila è come una canzone che ti fa impazzire"
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Tra chi ha salutato (Galbiati e Lamb) e chi è arrivato (il nuovo coach Cancellieri), Trento sta delineando il suo futuro e provando a scioglere dubbi e interrogativi.
Uno riguarda Myles Cale, che ha disputato una stagione molto positiva, rivelandosi una delle sorprese con 11,4 punti di media in LBA e 10,7 in Eurocup.
L'ala ha ancora un anno di contratto e Trento vorrebbe confermarlo, ma c'è da considerare anche la clausola d'uscita valida in caso di chiamata di un club di Eurolega.
Sulle pagine del Corriere del Trentino l'americano ha parlato del suo exploit con l'Aquila.
"Tutto merito di staff tecnico e compagni, che mi hanno infuso sicurezza nei miei mezzi. Grazie al lavoro personalizzato svolto con coach Crespi, straordinario nel portare le mie capacità a un livello superiore. Ho sempre cercato di imparare la lezione e fare qualcosa in più, proprio come tutta la squadra".
Una crescita che stava continuando anche nei playoff.
"Lo staff aveva chiesto a tutti noi di essere più aggressivi, a maggior ragione senza elementi importanti come Pecchia e Zukauskas. Ho cercato di rispondere presente e ho fatto la mia parte, peccato che non sia bastato".
In ogni caso, il giudizio sulla stagione è positivo.
"Più che positivo, direi che è stato un cammino fantastico. Abbiamo vinto un trofeo e capita raramente in carriera. Sapere di aver scritto una pagina di storia di questa società mi riempie d'orgoglio, a maggior ragione visto che l'ho fatto con il migliore gruppo di ragazzi con cui abbia mai lavorato".
Cale non nasconde la sua ambizione: volersi misurare con i più bravi.
"Credo di essere pronto per mettermi alla prova in quel contesto. Ho 26 anni e non ancora tantissimo tempo per completare la mia scalata fino al massimo livello europeo. Credo e spero di arrivarci: se non sarà il prossimo anno, potrebbe essere quello dopo".
Uno spiraglio di permanenza, nelle sue parole, c'è. Ma, nel caso, si porterà dietro un po' di Trento.
"Qui ci sarà sempre un pezzo del mio cuore. Ho allacciato rapporti umani stupendi e percepito intorno a me tanta stima e affetto. Pensare all'Aquila sarà sempre come ascoltare una canzone che ti fa impazzire".