L'americano ex Golden State saluta l'Aquila e garantisce: "Ellis e Niang hanno più talento di quanto ne avessi alla loro età. Forray un esempio"
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In casa Dolomiti Energia è il momento dei saluti, emozionati, dopo una stagione che resterà per sempre nella storia del club, con la conquista della Coppa Italia.
Sulle pagine del Corriere del Trentino ha salutato uno dei leader della squadra, Anthony Lamb.
"So di aver dato tutto e spero che i tifosi abbiano percepito la mia passione e la gratitudine per quello che hanno fatto. Ancora più della vittoria della Coppa Italia, mi porterò sempre dentro i rapporti umani instaurati con la gente di Trento".
La sua stagione è stata eccellente, con un inserimento avvenuto in tempi brevissimi.
"L'ho fatto innanzitutto per gratitudine a un club che mi ha dato fiducia nonostante venissi da un grave infortunio. Cercavo un'occasione per dimostrare di essere ancora me stesso e qui me l'hanno data. Inoltre mi sono sentito uno di famiglia dal primo istante e volevo dare tutto me stesso per ripagare questo affetto".
Sul parquet è stato un leader e, inevitabilmente, anche un accentratore. "Ho solo cercato di fare del mio meglio per rispettare l'impegno preso con Trento. Poter continuare a giocare a basket per me è un privilegio e voglio dimostrarlo a chiunque: ai compagni, alla società e ovviamente ai tifosi".
Lamb ha portato in LBA il bagagli acquistito giocato in NBA accanto a mostri sacri come Curry.
"Ai Warriors ho imparato tanto. Cerco di farlo ogni stagione, puoi incontrare ovunque grandi professionisti che amano da morire la pallacanestro e la rispettano. Non sarò mai perfetto, ma alla fine di ogni annata cerco di avere messo qualcosa in più nel mio bagaglio tecnico e umano".
Esperienza che, in qualche modo, ha provato a trasferire anche ai giovani talenti della squadra, Ellis e Niang. "Quando hai davanti ragazzi fantastici come Quinn e Saliou penso che sia necessario trasmettere le lezioni che hai imparato, per rendere loro la strada meno complicata. A maggior ragione perché sicuramente hanno molto più talento di quanto ne avessi io alla loro età. Sono sicuro che avranno una carriera straordinaria e farò il tifo affinché restino concentrati per arrivare a realizzare i loro sogni".
A Trento ha conosciuto una leggenda del club come Toto Forray. "A Golden State Draymond Green è l'esempio da seguire per tutti, come Toto a Trento. Sono due grandi leader, in campo e fuori. Lavorare con lui è stato un piacere, non ci sono tanti atleti con la sua mentalità, la capacità di essere sempre coerenti con se stessi ogni giorno. Sono onorato di essere stato suo compagno e spero possa continuare a guidare l'Aquila verso nuovi successi".