Trai i migliori nella Final 4 vinta dal suo Fenerbahce, il mancino serbo aggiungerà talento ed esperienza alle guardie dell'Olimpia
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3 campionati in Turchia, 2 in Serbia, 2 ABA Liga, 3 Coppa di Turchia, 1 Coppa di Serbia, 1 Supercoppa turca, soprattutto l'Eurolega 2025 col Fenerbahce: anche senza considerare le medaglie tra selezioni giovanili e Nazionale A con la Serbia, il palmares di Marko Guduric nella più che decennale carriera di club basta e avanza per giustificare l'apprezzamento mostrato dall'EA7 Emporio Armani Milano.
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In attesa dell'ufficialità, in arrivo al termine delle rispettive post season (Milano si giocherà gara-2 di semifinale contro la Virtus, il Fenerbahce è atteso da gara-3 dei quarti di finale in Turchia contro il Türk Telekom), l'accordo tra il 30enne di Priboj e l'Olimpia è totale: stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, il contratto triennale - con opzione reciproca di uscita per la terza annualità - si aggirerebbe attorno ai €7 mln totali. Una chiara dichiarazione d'intenti: il risparmio dello stipendio messo in conto per Mirotic, con l'ala grande/centro in procinto di passare al Monaco, è reinvestito in parte per rinforzare il reparto esterni, dove anche l'ultima versione delle Scarpette Rosse ha mostrato alcune falle di sistema.
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Non saranno stati i 19 punti nella finale di Abu Dhabi contro il Monaco a convincere Ettore Messina a consegnargli uno dei mazzi di chiavi del futuro attacco di Milano, ma l'atto conclusivo di questa Eurolega ha mostrato perfettamente cosa aspettarsi dal suo arrivo in Lombardia. Non un playmaker, non un regista a tutto campo a cui chiedere di portare il pallone al di là della metà campo con continuità: potrà sì farlo per qualche possesso, soprattutto se lo schema sarà concluso da altri, ma così si chiederebbe a Guduric uno sforzo eccessivo, alla Nunn, per un corpo sì stazzato (listato tra i 196 e i 198 cm di altezza, tra i 91 e i 96 kg di peso) ma che non spicca per atletismo.
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L'attuale compagno di Devon Hall e Nicolò Melli (il capitano di Italbasket ha rivelato che il serbo lo chiama affettuosamente umarell!) è infatti un grandissimo attaccante "in seconda battuta", capace di prendersi la licenza di fermare la circolazione se marcato da un difensore vulnerabile in isolamento e a cui affidare il pallone nei momenti che più scottano. Tiratore da 3 col 38.9% in carriera in Eurolega, il serbo è la perfetta spalla di un altro grande creatore di gioco, come ormai gli standard per una squadra da playoff richiede di avere sempre sul parquet. Discorso opposto per la metà campo difensiva: le leve e i kg lo mantengono ottimo in situazioni di movimenti di squadra e in aiuto, mentre gambe non troppo esplosive non invitano ad affidarsi a lui per mettere la museruola al miglior attaccante avversario sin dalla palla a due.
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9 stagioni di Eurolega alle spalle (2 con la Stella Rossa, 7 col Fenerbahce prima e dopo la stagione e mezza trascorsa tra NBA e G League a Memphis) hanno reso Guduric uno dei giocatori più rispettati e stimati d'Europa non solo dai giocatori, ma anche dagli arbitri: se un maestro nel caricare di fischi i roster avversari come Mirotic subisce 7.1 falli ogni 40' sul parquet, Marko ne attira poco di meno (5.8). Un comodo rifugio per punti facili in lunetta (88.3% ai tiri liberi nel 2024/25 di Eurolega), nel caso in cui l'attacco girasse meno del previsto.
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Un veterano di Eurolega, quindi, ma soprattutto una personalità vincente, che è meglio avere con sé in spogliatoio ogni giorno che non da affrontare in un paio delle 38 sfide di regular season che attenderanno l'EA7 Emporio Armani nella stagione che verrà: se lo ricorda bene coach Messina stesso, zittito da Guduric nella sfida dell'Unipol Forum del febbraio 2022 ("Ciò che ha detto a fine gara al nostro coach non era necessario. E gli ho fatto sapere che non avrebbe potuto rifarlo", il commento di Kyle Hines, dopo la rissa originatasi alla sirena finale). I motivi per cui Marko Guduric possa diventare il prossimo idolo del tifo milanese, insomma, non mancano.