Ibrahimovic, nessun annuncio

Lo svedese presenta la sua linea d'abbigliamento ma non parla del suo nuovo club: "Non ci sono firme, abbiate pazienza"

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Il grande bluff si materializza in diretta Facebook, davanti a 100mila spettatori, con un totale di 1 milione di visualizzazioni. Zlatan Ibrahimovic, a Parigi, non ha svelato il proprio futuro: nella conferenza stampa di presentazione del suo nuovo marchio di abbigliamento, la A-Z, lo svedese ha schivato le domande calcistiche. "Manchester? Non c'è alcuna conferma, alcuna firma. Continuate con questa storia, quando poi mi stancherò ve lo dirò".

Dal ritiro della nazionale aveva dato a tutti appuntamento alle 17 di martedì, a Parigi. Un evento mondiale, una conferenza stampa in diretta, con tanto di pubblico, show e video. Ma tutti avevano inteso, ed era stato lo stesso Zlatan a lasciarlo intendere, che il lancio della sua nuova linea di abbigliamento sportivo sarebbe stata l'occasione per svelare al mondo il suo prossimo club. Nulla di tutto questo: Ibra ha parlato quasi esclusivamente della A-Z, spiegando: "Il mio futuro è l'A-Z". Incalzato da qualche giovane tra il pubblico, lo svedese ha prima scherzato: "Manchester? Non vi preoccupate, venderemo il nostro abbigliamento anche lì".

Poi il tono si è fatto più serio quando un bambino gli ha prospettato un possibile ritorno al Psg: "Da quando me ne sono andato, a Parigi continua a piovere, il cielo piange la mia assenza. Adesso che sono qui è rispuntato il sole. Non tornerò come calciatore, ma tornerò sicuramente perché qui sono stato benissimo". All'ennesima domanda sulla possibile conferma di un suo accordo con il Manchester United, ha infine risposto: "Non c'è alcuna conferma, non c'è alcuna firma. Serve pazienza, siete giornalisti, dovreste capire. Voi continuate con questa storia, quando poi mi stancherò ve lo dirò".

È stata una conferenza stampa promozionale, ma Ibra ha dato anche qualche spunto extra-commerciale: "Sarei potuto rimanere al Psg altri cinque anni". Lo svedese si è detto dispiaciuto per la morte di Muhammad Ali: "Lui è stato il mio idolo più grande, la mia fonte di ispirazione: avrei voluto incontrarlo". Poi un racconto personale: "Quando ero piccolo avrei voluto indossare dei vestiti che non potevo permettermi. Sognavo di diventare un avvocato, ma anche un calciatore. Guardavo le partite della Serie A e dicevo: se loro ce l'hanno fatta, ce la posso fare anche io. E posso fare meglio. Mi sono allenato più di tutti per diventare dieci volte più forte di tutti".

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