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We Run For Women a Monza, chiamata all'azione contro la violenza di genere 

Più di mille partecipanti per la seconda edizione di un evento che trascende il semplice significato sportivo  

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We Run For Women a Monza, chiamata all'azione contro la violenza di genere  - foto 1
© We Run For Women Press Office/GetPica

Dalla Riviera di Ponente in Liguria a una delle aree verdi recintate più grandi d’Europa, alle porte di Milano. Dodici mesi dopo il suo esordio a Pietra Ligure, seconda edizione ambientata nel Parco di Monza per We Run For Women-Corriamo con la Polizia di Stato per fermare i femminicidi. Una prova sportiva ma prima ancora una testimonianza di solidarietà con l’altra metà del cielo, andata in scena emblematicamente in coincidenza con la strettissima attualità e purtroppo con la cronaca nera. Tre le prove in programma: dieci chilometri in formato agonistico e non competitivo, camminata non competitiva da tre chilometri adatta alle famiglie. Per una volta i risultati di un evento sportivo - preceduto da appuntamenti dedicati - sono passati in secondo piano rispetto al valore della testimonianza, alla solidarietà e alla presa di coscienza sul tema scottante dei femminicidi. Un'iniziativa quindi di altissimo profilo etico e sociale, oltretutto in avvicinamento alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne di sabato 25 novembre.

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Le premesse per una manifestazione dai molteplici significati hanno avuto seguito e compimento in un fine settimana animato denso di appuntamenti e di occasioni per aumentare la propria conoscenza di un tema scottante e drammatico. Conoscenza e coscienza. Promosso e organizzato dalla Questura di Monza con il Patrocinio di Regione Lombardia e della Provincia Monza e Brianza, la collaborazione del Comune di Monza e della Reggia di Monza e il supporto tecnico di Monza Marathon Team Asd, We Run For Women–Corriamo con la Polizia di Stato per fermare i femminicidi ha lo scopo di sensibilizzare contro la violenza di genere, in avvicinamento alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Oltre mille i runners e i camminatori che domenica 19 novembre hanno prima affollato il quartier generale di Cascina San Fedele e poi i viali alberati del settore centrale del Parco: tra lo storico Autodromo Nazionale a nord e la splendida Villa Reale a sud. Un successo di partecipazione che gli organizzatori puntano a ripetere fin dalla terza edizione in programma tra dodici mesi ed ancora in modalità “in itinere”. 

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Nella dieci chilometri agonistica Maschile il due volte campione italiano di mezza maratona Daniele D’Onofrio (GS Fiamme Oro Padova) ha fatto il bis del successo di dodici mesi fa in Liguria, tagliando il traguardo con un tempo di sette soli secondi superiore ai trentaminuti, staccando nettamente (quasi cinque minuti e mezzo) la diretta concorrenza. Molto più serrata la sfida per il secondo e il terzo gradino del podio, che Alessandro Mazzotta (tempo finale di 35 minuti e 34 secondi) ha risolto a proprio favore solo in volata, con un secondo di vantaggio su Giovanni Reggiori (DK Runners).

“È stato un ottimo test in preparazione di altri impegni, sono arrivato qui in pieno carico e quindi sono molto contento del risultato fatto anche su un percorso non facile, per giunta in una fase di transizione nella quale ho cambiato anche allenatore. Vincere la gara in questa giornata carica di un significato sociale all’indomani di una notizia straziante su questo tema, è ancora più emozionante”. (Daniele D’Onofrio)

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In gara-donne è stata Silvia Chinchio di Missulteam Como ASD ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio, chiudendo la missione-vittoria in 38 minuti e 26 secondi. Seconda piazza Nives Carobbio (Atletica Paratico), piombata con un ritardo di trentasette secondi sotto l’arco del traguardo allestito in prossimità di Viale Cavriga, l’arteria lunga quasi tre chilometri che taglia in due il Parco tra Monza e Villasanta. Terzo gradino del podio per Flora Barlassina (Atletica Cesano Maderno) con il tempo di 40 minuti e 35 secondi.

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Al traguardo anche Francesco Messina, Prefetto di Padova e ideatore della gara:

“Correre aiuta a pensare, la corsa qui è metafora di vita perché dobbiamo correre per fermare questa ecatombe di donne. Viva le donne, aiutiamole a difendersi”.

Prima delle premiazioni è stato osservato un minuto di silenzio per la giovane e ultima vittima di femminicidio Giulia Cecchettin, proprio a seguito della notizia dell’arresto in Germania del suo omicida, l’ex fidanzato Filippo Turetta.

La manifestazione sportiva è stata anticipata, sabato 18 novembre, da una tavola rotonda dal titolo “Un uomo può uccidere un fiore ma non può contenere la primavera”, preso in prestito da una citazione del Mahatma Gandhi riportata anche sulla fascia d’arrivo e sul nastrino consegnato a tutti gli atleti in gara e da molti portato in corsa tra i viali del Parco come un segno distintivo e di appartenenza. 

Presenti all'evento le atlete delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, Linda Olivieri e Rebecca Sartori, specialiste dei 400m ostacoli, e Desirée Rossit, finalista olimpica del salto in alto alle Olimpiadi di Rio del 2016, i poliziotti di ASD Sezione Atletica Polizia di Stato di Torino e i cadetti dell’Accademia Guardia di Finanza di Bergamo. Prima della partenza la cantante lirica Mariangela La Palombara ha intonato l’inno nazionale.

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Prima del via, i saluti istituzionali del Questore di Monza Marco Odorisio e gli interventi delle altre autorità:

“Siamo entusiasti di aver superato il numero massimo di partecipanti addirittura in anticipo. Ieri al convegno in Villa Reale abbiamo avuto ospite la signora Filomena Lamberti, prima donna vittima di violenza sfigurata da acido che ci ha emozionati raccontando quanto accaduto. Purtroppo, la cronaca ci ha appena consegnato un altro dramma che vede coinvolta una giovanissima donna. La metafora di questa giornata di sport è che correndo insieme possiamo lavorare per vincere e abbattere questa terribile piaga”. (Marco Odorisio - Questore di Monza)

“Sono felice di essere qui, voglio dire a tutti di correre per la libertà”. (Filomena Lamberti) 

“Grazie a tutti, al Monza Marathon Team, al Questore Odorisio e a voi che siete qui al Parco di Monza, città dello sport e dei valori. Le donne che scappano da violenza lo fanno di corsa, speriamo che possano trovare alla fine del loro percorso un traguardo di arrivo per l’inizio di una nuova vita”. (Andreina Fumagalli - Assesssore allo Sport Comune di Monza) 

“Con il vostro gesto supportate i nostri Centri che offrono assistenza 365 giorni all’anno, 24 ore su 24 a tutte le donne. Voglio dire a tutte le donne di non aver paura di chiedere aiuto, il supporto di professionisti può davvero cambiare la loro vita”. (Alessandra Barone -Telefono Donna in rappresentanza dei Centri Antiviolenza Monza Brianza)

“Siamo più di mille a correre per un tema triste e delicato, ringrazio la Polizia di Stato di averci dato questa opportunità, riusciremo a devolvere una considerevole cifra ai centri antiviolenza”. (Andrea Galbiati - Vicepresidente ASD Monza Marathon Team) 

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