Trail Grigne Sud, sui sentieri dei camosci

Terza edizione in arrivo per il TGS che da Mandello Lario si addentra in uno dei versanti più selvaggi ed affascinanti delle Grigne

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Un anno fa di questi tempi, raccontando la nostra esperienza al Trail Grigne Sud, avevamo scelto di affidarci alle parole che Samanta Rocek aveva rivolto (con un filo di voce …) ad uno degli organizzatori, al traguardo di Mandello del Lario: -“Voi siete matti: questa è una skymarathon con quattro vertical dentro …!” Quella parole ci avevano colpito allora (erano passate oltre nove ore dal via …) e lo fanno ancora oggi. Oltre a confermare quella prima impressione a caldo da parte di Samantha, quello che ci sentiamo di dire presentando la terza edizione del TGS è infatti un non meno intimidatorio: -“Lasciate ogni speranza (di cavarvela a buon mercato)o voi che prendete il via …”

Si perché la gara organizzata dall’instancabile Alessandro Gilardoni, nonostante abbia appena superato lo stadio di novità del calendario, si propone già come uno degli appuntamenti da non perdere per chi, “scavallata” l’estate, non è ancora sazio di trail ma anche di ultratrail e skyraces. L’appuntamento al Centro Sportivo di Mandello (sede della locale Polisportiva, pochi chilometri a nord di Lecco) è ormai dietro l’angolo. Due le gare in programma nella giornata di sabato 28 settembre: il veloce TGS Sprint sulla distanza della mezza maratona (per 1750 metri di dislivello positivo) che è principalmente destinato ai trailers più “prestazionali” (da “tutto e subito” o quasi) ed il temutissimo TGS Extreme da 41K e 3600 metri di dislivello positivo.

Un itinerario superimpegnativo, quest’ultimo, da studiare accuratamente a tavolino e poi da gestire sul campo. In ogni caso da non prendere assolutamente sottogamba perché si spinge ad esplorare a fondo (e soprattutto in quota) uno dei versanti meno conosciuti delle Grigne. Si tocca inizialmente lo Zucco di Sileggio, poi si sale fino alla vetta del Monte Pilastro (GPM della gara con i suoi 1794 metri di quota). Quindi decisa inversione di rotta, puntando a sud per poi (dopo lo spettacolare passaggio sotto l’arco di pietra della Porta di Prada) traversare fino al Rifugio Bietti-Buzzi e proseguire verso il Rifugio Elisa, prima dello strappo finale (un vero inferno per i meno preparati) dello Zucco di Manavello.

Passaggi chiave che gli atleti toccheranno in sequenza solo dopo essersi ogni volta inesorabilmente … abbassati di diverse centinaia di metri - mediamente dai 1400/1700 dei rifugi fin sotto a quota mille - verso le località di Era (primo cancello orario: cinque ore), Gardata e Versarico (secondo cancello orario: otto ore e 15), queste due ultime località collegate da un lungo e movimentato traverso. Un interminabile alternarsi di strappi e discese da completare nel tempo massimo di undici ore, ben riassunto appunto all’inizio di queste righe dalle parole di un’esausta Samanta … Gli itinerari sono confermati al novantanove virgola nove per cento, rispetto a quelli di dodici mesi fa. Solo una leggerissima variante nei primi chilometri, come ci ha detto lo stesso Gilardoni, alle prese con le frenetiche incombenze che precedono l’organizzazione di un evento così complesso e che al tempo stesso … seguono quelle (di diverso genere ma ancora più estreme) dell’ennesimo Tor des Geants da lui portato brillantemente a termine, sfiorando pure la vittoria di categoria.

Cambia invece, rispetto alle prime due edizioni, la location di partenza ed arrivo. Lo start non avrà più luogo da Piazza Leonardo Da Vinci (nel centro di Mandello) ma dalla ancor più suggestiva Piazza Garibaldi, in riva al lago, dove gli atleti faranno ritorno al termine delle loro fatiche mentre il Centro Sportivo di via Pra Magno (sede dell’arrivo delle prime due edizioni, distante poche centinaia di metri da Piazza Garibaldi) continuerà a svolgere la funzione di “campo base” del TGS. Pronto ad accogliere atleti dall’Italia ma in arrivo anche da Paesi lontani come Israele, Polonia, Russia e Thailandia. Numero chiuso a centocinquanta pettorali per il TGS Extreme, in rapido esaurimento. Quindi se avete nelle gambe (e nella testa) questa “skymarathon con quattro vertical dentro”, la vostra corsa … è già iniziata!

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