Nel fine settimana che ha dato il via all’Olimpiade invernale di Pechino, la neve si è tinta di azzurro anche a Sierra Nevada, in Spagna, dove Italia Team ha fatto incetta di medaglie nella prima edizione dei Mondiali di SkySnow (la corsa con i ramponcini) che hanno visto i nostri dominare il campo, portando in patria sette delle ventuno medaglie in palio tra Vertical, Classic e combinata (maschili e femminili), con l'aggiunta della significativa classifica per nazioni.
Piovono medaglie azzurre insomma ed a quelle olimpiche di Pechino si sono aggiunte nel primo weekend del mese di febbraio quelle che gli skyrunners italiani si sono messi al collo al termine delle loro performances sugli impegnativi tracciati innevati del Sierra Nevada Ski and Mountain Resort, nella comunità autonoma spagnola dell'Andalusia (provincia di Granada).
Sette medaglie in totale, nella prima rassegna iridata di una specialità che - sta progressivamente guadagnando spazio e (a suon di medaglie, per quanto ci riguarda) dimostrando di meritare visibilità: quattro del metallo più prezioso (l'oro), una d'argento e due di bronzo. Si tratta, senza ombra di dubbio di uno straordinario risultato di squadra, riassunto dalla vittoria nella classifica per nazioni, che Italia Team ha messo a segno con 624 punti contro i 588 della Spagna ed i 490 della Russia, a completare il podio di un ranking nazionale composto da ben quindici Paesi presenti alle competizioni andate in scena nel comprensorio di sport invernali più meridionale d'Europa.
Tripletta azzurra nella classifica combinata (Vertical e Classic) con l'oro di Luca Del Pero, l'argento di Lorenzo Rota Martir ed il bronzo di Daniele Cappelletti. Il 24enne brianzolo Del Pero è stato da parte sua la punta del team tricolore (tre medaglie individuali, due per Rota Martir), affermandosi anche nella Vertical da 4,2 chilometri e 900 metri di dislivello positivo, nella Classic da 12,3 chilometri ed 860 metri di dislivello positivo ed ovviamente nelle Combinata. Al femminile, le atlete azzurre hanno ottenuto piazzamenti di prestigio con Martina Cumerlato, Fabiola Conti, Martina Bilora e Chiara Giovando, contribuendo il modo sostanziale all'affermazione di squadra della spedizione italiana, a proposito della quale abbiamo chiesto un commento in esclusiva per Sportmediaset.it Fabio Meraldi, pioniere ed icona delle corse "a fil di cielo" a livello mondiale, nonché attuale presidente FISky (Federazione Italiana Skyrunning):
FABIO MERALDI
"È un risultato che inorgoglisce tutti noi, ad iniziare da me e dal CT Roberto Mattioli. Abbiamo battuto Paesi sulla carta molto più forti di noi come USA e Russia che tra l’altro possono contare su circuiti nazionali molto competitivi e molto duri, specialmente la Russia. È un grande risultato d'assieme, questo è un concetto che tengo a ribadire, perché abbiamo vinto l’oro nella classifica per squadre, oltre a quello nelle due combinate, in particolare occupando per intero il podio in quella maschile. Siamo partiti con un exploit ed ora dobbiamo lavorare ad ogni livello (anche quello di comunicazione e di budget) per confermarci al vertice. Abbiamo a disposizione un gruppo di atleti molto forti e molto promettenti. In questa occasione tra l’altro per vari motivi ne abbiamo dovuti lasciare a casa tre. Dobbiamo in particolare svilupare un circuito e lo stiamo già facendo (con la SkySnow Italy Cup by Crazy, ndr): i prossimi appuntamenti sono quelli di SkySnow Schia Monte Caio, della Gressoney Weisrunner e della Snow Eagle Race in Valmalenco".
A fare la voce grossa al femminile sono state la svedese Lina El Kott Helander (oro Vertical) e e padrone di casa spagnole, soprattutto Virginia Perez Mesonero (Oro Classic, argento Combined, bronzo Vertical!), esercitando tra le ragazze una superiorità seconda solo a quella del nostro Del Pero, al quale (appena prima di imbarcarsi per fare rientro in Italia con un bagaglio... appesantito di medaglie!) abbiamo chiesto di raccontarci il suo weekend iridato di Sierra Nevada e le sue prospettive da qui in avanti.
LUCA DEL PERO
Nel Vertical sono partiti subito a manetta e sono rimasto inizialmente un po’ attardato. Non avevo le sensazioni migliori ma poi, man mano che si saliva, ho iniziato a stare meglio e sono rinvenuto sui primi. Verso metà gara ho preso la testa e l’ho mantenuta fino alla fine, anche se sullo strappetto finale mi sono girato e mi sono ritrovato gli inseguitori a due metri e quindi ho dovuto sprintare (avendo così la meglio sul russo Vitalij Chernov e sull'altro azzurro Lorenzo Rota Martir, ndr. Nella Classic (andata in scena by night, ndr) sono partiti leggermente più piano e mi sono sentito meglio fin da subito. Sono sempre rimasto con i battistrada ed al terzo chilometro ho provato ad allungare e mi è rimasto attaccato solo lo statunitense (Mike Popejoy, poi argento davanti al russo Aleksei Pagnuev, ndr). Ogni tanto si staccava ma non più di tanto. All’ultima salita eravamo ancora insieme e così nella discesa finale. A cento metri dal traguardo mi sono detto: la provo. Ed è andata bene!"
"Tra le due, mi dà più soddisfazione la vittoria nella Classic perché - dopo lo sforzo del giorno prima - non pensavo di riuscire a ripetermi. In questa disciplina contano la forza muscolare e gli appoggi. Bisogna sapere dove e come appoggiare, per evitare di sprofondare troppo e perdere appunto l’appoggio. È tutta una questione di… leggerezza! Sono molto orgoglioso di far parte della Nazionale di skyrunning: condividiamo gli stessi valori: l’amore per lo sport, per la montagna e per la corsa in montagna. Meraldi e Mattioli hanno esperienza da vendere ed i loro consigli sono molto utili. Nelle prossime settimane mi dedicherò al circuito Nortec di skysnow: Teglio, Aprica e Piani Resinelli, poi Misurina e Tarvisio. Spero che i risultati siano all’altezza di quelli di Sierra Nevada. Da marzo in poi non ho ancora fatto programmi precisi: ci sono tantissime gare quest’anno, Devo capire quali scegliere ed a quale circuito dedicarmi!”