SKYRUNNING

Skyrunning tricolore al via dallo scenario inconsueto della Sardegna: a Villacidro vincono Gelpi e Del Pero

La cittadina del Medio Campidano ha dato il via alla Coppa Italia di skyrunning con una prova che punta a diventare una classica della specialità.

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Avvio convincente per la Coppa Italia di skyrunning che materializza subito la propria finalità tricolore con il debutto stagionale nella Villacidro Skyrace, sulle montagne del sud della Sardegna: un "terreno di gioco" appunto inconsueto e lontano dagli abituali scenari alpini. Ed al tempo stesso un segnale di vitalità del movimento, all'insegna dell'allargamento dei propri confini. Intanto, promozione guadagnata sul campo per il team organizzatore di una prova che punta ancora più in alto per il proprio avvenire.

A mettere la loro firma sull'impegnativa prova isolana sono stati i lombardi Luca Del Pero e Paola Gelpi, in missione (vincente, appunto) nel Sud della Sardegna. Il portacolori del Team Scarpa-ASD Falchi Lecco e la sua collega del team La Sportiva hanno vinto la quarta edizione della Villacidro Skyrace da ventuno chilometri di sviluppo e 1900 metri di dislivello positivo che ha aperto il circuito di Coppa Italia di Skyrunning FISky (otto le prove in calendario) organizzato dalla FISky, la Federazione Italiana delle corse "a fil di cielo".

Ai nastri di partenza, alcuni tra i migliori atleti del panorama tricolore. Dopo aver condotto l’intera gara in solitaria, il 23enne "Falco" brianzolo Del Pero ha fermato le lancette dell’orologio sul tempo di due ore, 6 minuti e 30 secondi, precedendo di due minuti e 18 secondi sulla linea del traguardo Lorenzo Rota Martir (Hoka Rookie Team-Karpos) e di quattro e 27 l’esperto (e fortissimo) ultratrailer valdostano Franco Collé (Team Hoka/Karpos), due volte vincitore del massacrante Tor des Geants in Valle d'Aosta: nel 2014 e nel 2018.

Gianluca Ghiano, Luca Arrigoni, Luca Carrara, Alessandro Riva, Roberto Gheduzzi, Davide Sanna e Roberto Usai hanno completato la top ten. Appena al di fuori della quale (undicesima assoluta, appunto) ha chiuso la sua prova vincente la "Laspo" girl lombarda Paola Gelpi - comasca di Lezzeno - che ha tagliato il traguardo con il finish time di due ore, 39 minuti e 16 secondi.

Combattutissima anche la prova femminile. Nella scia della vincitrice (ed infatti 12esima e 13esima assoluta) hanno chiuso la loro performance le due atlete che hanno completato il podio rosa. In testa per circa metà gara, la valdostana Giuditta Turini (Team Karpos) è stata rimontata e superata dalla Gelpi sulla terza salita dell'itinerario. La Turini è poi riuscita a difendere per tredici soli secondi la seconda posizione dal ritorno dell'altra lombarda Martina Bilora (La Sportiva-Gefo-KTeam), a completare appunto il podio femminile. Appena già dal quale (quarta, appunto) si è piazzata la vincitrice dell'ultima edizione - andata in scena due anni  fa - Stephanie Jimenez (Team Salomon Italia - SDS), partita con il pettorale uno in qualità di madrina della Villacidro Skyrace. Fra le migliori dieci di giornata rientrano - dalla quinta alla decima posizione - Daniela Rota, Francesca Rusconi, Ginevra Cusseau, Cecilia Pedroni e Pina Deiana.

Preceduti sul percorso dai top runners, sono stati circa duecentocinuanta i partecipanti alla manifestazione promossa dal Team Margiani, guidato dall’infaticabile Paolo Curridori (Margiani è anche il nome della montagna simbolo della manifestazione), e che passando per la cima Coppi della punta Santu Miali (a quota 1062 metri) hanno corso tra i suggestivi saliscendi comprensivi di passaggi tra creste, pietraie e paesaggi boschivi (identica ambientazione del romanzo “Paese d’ombre” di Giuseppe Dessì, indimenticato vincitore del Premio Strega, al quale è intitolata anche la via sulla quale era situato il traguardo della VSR.

Menzione obbligatoria Lino Cianciotto, atleta disabile che già aveva fatto parlare di sé ai tempi del Tor de Géants: tra i finisher, e con un crono di tutto rispetto, ci è arrivato nonostante da anni corra con una protesi al posto dell’arto destro. Prima, e dopo la gara (con Trofeo della montagna dedicato alla memoria di Vittoriano Tradori) è stato ricordato anche un altro villacidrese doc quale Massimo Murgia, amico della prima ora dell’evento, prematuramente scomparso due mesi or sono. Insieme a vincitori e vinti (dalla fatica), in una mattinata assistita da un meteo decisamente invidiabile, a trionfare è stato il forte senso di comunità e di ospitalità dell’intera cittadina sarda, capace di mettere in scena un’edizione fisiologicamente più complessa a causa dalle rigide disposizioni in materia sanitaria.

 

 

 

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