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Skyrunning d'altri tempi e... d'altri monti a Villacidro: in Sardegna come sulle Alpi!

La sesta edizione della SkyRace sarda è valida quale secondo appuntamento della Coppa Italia FISky della disciplina

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Magica e... stregonesca, sorprendente e sfrenata: "sky is the limit" verrebbe da dire, parlando di Villacidro Skyrace, in programma domenica 7 maggio nel sudovest segreto della Sardegna, non così lontano dal mare ma al tempo stesso un mondo a parte, che vale la pena di scoprire: di corsa, nella versione degli organizzatori di Margiani Team ASD che dal 2017 organizzano un evento che da allora ha mosso passi da gigante, in salita e in discesa, fino ad attrarre l’attenzione di alcun top runners italiani ed europei, rimasti appunti stregati dallo scenario naturale e dal contesto tecnico. Non solo: oltre agli atleti, anche alcune tra le maggiori aziende dell’outdoor si sono contese un posto al sole (e in prima fila) a Villacidro. Last but non least, la Federazione Italiana Skyrunning (FISky) ha inserito la classica skyrace sarda nel calendario di Crazy Skyrunning Italy Cup, il circuito federale delle corse a fil di cielo. Vale quindi la pena andare alla scoperta dell’evento. Per farlo con cognizione di causa e la necessaria competenza ci siamo rivolti a Paolo Curridori, frontman del comitato organizzatore della prova.

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Sono tre le prove agonistiche in programma la prima domenica di maggio a Villacidro e dintorni (molto dintorni…!), alle quali si aggiunge lo SkyKids per i più piccoli tra le vie della cittadina che si trova una quarantina di chilometri in linea d'aria a nordvoest di Cagliari, adagiata sul conoide di deiezione allo sbocco della Valle di Castangias. Alla classica Villacidro SkyRace (VSR) dalla quale tutto ha avuto inizio (21 chilometri, 1900 metri D+), si è aggiunta da un paio d’anni la “mostruosa” Villacidro Linas Ultra SkyMarathon (LUSM) da 58 chilometri e…  5200 metri di dislivello positivo (numeri da grande classica alpina!). Quest’anno la proposta si allarga ulteriormente a Villacidro Short Trail (sette chilometri di sviluppo e 390 metri D+), prova d’ingresso la cui “mission” principale è l'ampliamento la base di atleti locali, iniziandoli al mondo sky in versione isolana.

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I primi quindici chilometri della classica Skyrace (due terzi del suo sviluppo insomma), sono in comune con la prova ultra: sono della stessa pasta, come dicono quelli che conoscono i luoghi. Poi però, affidandoci sempre alla narrazione dei locals, la prova ultra… entra in un altro mondo: quello selvaggio del gruppo del Monte Linas, dove persino i GPS più prestazionali ed all’avanguardia della tecnologia satellitare abbandonano al loro destino gli endurance runners. 

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Visto che abbiamo iniziato ad affidarci a chi la sa lunga, facciamo un altro passo nella conoscenza del contesto naturale e sportivo dell’evento Villacidro Skyrace, dando la parola a Paolo Curridori:

“Ogni anno l’inizio è sempre un po’… in salita. La campagna iscrizioni ha un avvio un po’ laborioso, ma adesso ha iniziato a prendere un buon ritmo (come ogni lungimirante strategia di gara… viene da dire ndr). Anche perché venire a correre una gara in Sardegna richiede sempre un certo impegno. I runners locali giustamente non hanno urgenza particolare, chi viene dal continente (italiani e stranieri) sta iniziando a farsi avanti. Paradossalmente - questo l’ho notato anche l’anno scorso - al di là della classica e collaudata SkyRace, a prendere sempre più piede è proprio la Linas Ultra Skymarathon".

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"Pochi giorni fa ho incontrato Daniel Jung al workshop del Team SCARPA a Cala Gonone e lui mi ha detto che - parlandone con amici e colleghi - la 'Linas' si sta facendo una fama particolare, perché nel chilometraggio e in certe caratteristiche ricorda un po’ il Trofeo Kima! Ora, senza scomodare troppo quell’evento mitico, io credo che certe somiglianze sorprendenti e in particolare l’alto tasso di difficoltà tecnica incuriosiscano i top runners delle ultradistanze".

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Ad imporsi un anno fa nella Linas Ultra SkyMarathon era stato il tre volte vincitore del Tor des Gèants Franco Collè, imitato al femminile da Valentina Michielli. A raggiungere per primi il traguardo della SkyRace sulla distanza della mezza maratona erano stati invece Daniele Meneghel e Giuditta Turini.

"Per motivi di sponsor purtroppo non avremo più Franco Collé al via. Mi ha detto che gli dispiace molto perché lui adora la nostra gara: l’ha trovata dura, tecnica e… divertente, con 'qualcosa' che addirittura manca alle gare sulle Alpi. Ci saranno Jung, i bergamaschi Luca Arrigoni e Luca Carrara, poi alcuni skyrunners austriaci del Team Salomon. Mi aspetto almeno una cinquantina di atleti nella Ultra SkyMarathon stessa, almeno centocinquanta ma spero anche centosettanta nella SkyRace e poi il pienone nello Short Trail: questo è lo stato dell’arte ad ormai poche settimane dal via".

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Perché aspettarsi tanta gente sui sentieri delle montagne di Villacidro? Beh, la prima ragione è il timing: a maggio la stagione dei trail invernali è tramontata ed anche quella delle classiche long distance di scialpinismo è “agli sgoccioli". Quindi gli organizzatori sardi sono pronti ad intercettare i favori (e i piani sportivi) degli atleti più ambiziosi che stanno riponendo ramponi e ramponcini, sci e bastoncini… e sono pronti a indossare il corredo estivo ea brandire i relativi accessori. La seconda ha a che fare con il turismo perché - del tutto comprensibilmente - chi viene dal continente... tende ad includere nella trasferta in Sardegna la possibilità di qualche giorno di vacanza al mare, a completamente di un "pacchetto" che include quest’anno la sesta edizione della Skyrace e la quarta della Ultra Skymarathon, organizzate da quello che Curridori ama definire un “bunch of crazy people”: un gruppo di amici un po’ matti, che si divertono a correre su e giù dalle montagne sarde.

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Ed è proprio così che è nato tutto: come un gioco. Poi però la comunità locale… ha risposto. Ed è proprio questo uno dei punti di forza di un evento che può contare su più di trecento volontari sparsi sul territorio, animati da entusiasmo, spirito di aggregazione, amore per la propria terra. Un giro virtuoso che ha portato prima a sognare in grande, poi a pianificare. Il passo successivo infatti è stato quello di guardarsi intorno, allargare il giro delle conoscenze e naturalmente avvicinare aziende e potenziali sostenitori

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"Siamo tutti... malati di corse, viaggiamo nel mondo in cerca di quelle più belle, tipo alle Canarie, quando poi gli scenari più suggestivi li abbiamo a due passi da casa, qui da noi in Sardegna ad esempio. Sono gli argomenti con i quali cerco di convincere sponsor come La Sportiva: dovete solo crederci, perché qui abbiamo tutto il possibile e l’immaginabile. Siamo pronti e ricettivi, abbiamo solo bisogno di essere indirizzati da chi di questo sport ha fatto il proprio business e la propria ragione d’esistere. Chi ci sostiene e chi viene a correre da noi si accorge subito che il nostro livello non ha niente da invidiare a quello di eventi più rinomati. È difficile però paragonare Villacidro Skyrace a una gara sulle Alpi. Franco Collé ci ha detto che il nostro evento è più simile per tipologia a prove sul genere di Restonica by UTMB, in Corsica: dura, selvaggia, cattiva".

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"Alcuni di noi sono stati l’anno scorso a correre sulle Grigne e hanno trovato qualche somiglianza: solo che quelle sono montagne da duemila metri e oltre, le nostre non superano i milledue. Di base però le montagne della regione di Linas sono composte di roccia di tipo dolomitico: le chiamano infatti le Dolomiti della Sardegna! Runners di esperienza internazionale ci hano confermato di aver raramente avuto a che fare con tracciati così estremi e anche un po’… sadici. Lo stesso Mario Poletti - Scott ci ha aiutato tantissimo all’inizio - ci ha sempre incoraggiato, invitandoci a tenere duro, a non preoccuparci dei numeri, che prima o poi sarebbero arrivati, perché lo spirito era quello giusto. E così ha fatto la nostra “madrina” Stephanie Jimenez. Abbiamo finito per crederci e ora siamo convinti di essere vicini al boom.

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Quando Fabio Meraldi (presidente FISky, ndr) e Roberto Mattioli (CT della Nazionale di Skyrunning, ndr) sono stati qui, quasi non si capacitavano di come si potessero sviluppare così facilmente dislivelli così consistenti: Villacidro in effetti si trova a trecento metri sul livello del mare. Linas Ultra Skymarathon ha un dislivello positivo di 5200 metri in 58 chilometri: roba da mani nei capelli!"

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Mettiamo quindi per un attimo in pausa il vulcanico Curridori per cercare (e ottenere) conferme proprio dal selezionatore della Nazionale Skyrunning Mattioli che - da noi appunto interpellato - ci ha consegnato questa testimonianza, ampliandola alla cornice della Coppa Italia: 

"Villacidro è da anni un punto fermo per FISky! Gli amici di Margiani Team sono molto attivi e rappresentano un punto di riferimento per lo skyrunning sardo. Sia io che Fabio Meraldi abbiamo avuto modo di assaggiare il terreno: è molto tecnico, un pezzo di Alpi che… sorgono dal mare! Molto tecnico e molto duro, spesso ancora di più per via del clima e delle alte temperature. Gara molto bella e dalla tradizione importante anche a livello di partecipazione dei migliori skyrunners italiani. Oltretutto quest’anno Villacidro Skyrace è la seconda tappa di Skyrunning Italy Cup (segue l’esordio del circuito al Trofeo Dario e Willy del Primo Maggio a Valmadrera, ndr), che è composto da dieci gare. Per la classifica finale si tiene conto dei cinque migliori risultati di ogni atleta. Il montepremi è di quattromila euro per i primi tre uomini e per le prime tre donne ed il circuito è valido anche per la classifica finale riservata alle società, per la quale FISky mette in palio tredicimila euro".

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Torniamo da Paolo Curridori per completare il quadro dell’evento Villacidro SkyRace, calandolo nel contesto storico-culturale e di tradizione sportiva di questo angolo poco conosciuto ma affascinante della Sardegna. Aggiungendo - a nostro modo di vedere - curiosità a curiosità e soprattutto ulteriori spunti motivazionali, da affiancare al primo mare della stagione e ad una delle prime occasioni di mettere piedi e mani su un terreno che sa già d’estate e di grandi prove alpine.

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"Te lo confermo: la nostra è… una Sardegna segreta e nascosta, che attende di essere scoperta. Lontana dai riflettori magari, ma con una ricchissima offerta enogastronomica, per quanto riguarda il territorio: le arance ad esempio e poi un olio biologico pluripremiato a livello mondiale. Villacidro è il paese delle streghe ma anche quello del Premio Strega, assegnato nel 1972 a “Paese d’ombre”, il romanzo del nostro concittadino Giuseppe Dessì, che racconta la storia di Villacidro, delle sue montagne e in un certo senso del loro sfruttamento e della loro distruzione. per la realizzazione delle prime linee ferroviarie, da parte dei Savoia al tempi del Regno di Sardegna e della dominazione dei piemontesi".

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"La cittadina è circondata oggi da ciò che resta di una bellissima pineta voluta dal nonno dello stesso Dessì: perché dal legno di pino non si potevano ricavare carbone e traversine ed al contempo la pineta significava aria buona e pulita! In un certo senso insomma correre le nostre gare significa immergersi nella nostra cultura e nella nostra tradizione. Anche semplicemente quella sportiva: a Villacidro nel 2005-2006 si tenne il triathlon internazionale di XTerra Italy, che ha fatto da culla ad alcuni campioni locali: l’ex ciclista professionista Fabio Aru ad esempio, oppure la campionessa italiana di triathlon Elisabetta Curridori. Tanti altri potenziali campioni stanno crescendo da queste parti, perché qui - in un comunità di soli tredicimila abitanti - l’identità sportiva è molto marcata e lo spirito di competizione fa parte del nostro DNA. Sport, benessere ed inclusione, anche dei più piccoli, grazie allo SkyKids che completa la proposta del nostro evento. Noi ci proviamo, ci crediamo: siamo testardi e siamo sardi, rispecchiamo il carattere della nostra terra e soprattutto quello del suo entroterra!"

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