Sesso debole? Come no! Hillary, Mira, Martina, Francesca & Co.: le ragazze straordinarie dell'ultratrail

La passione per la corsa e per la montagna: storie di grandi donne e grandi atlete

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Hillary corre quando può, cammina quando deve e, se necessario, striscia senza esitazioni ed attenta anche lungo le pareti di roccia. Interpretando con disinvoltura un gettonatissimo mantra dello skyrunning, Hillary Gerardi ha battuto tutte le sue avversarie al recente Trofeo Kima, quinta delle otto tappe inserite nel circuito mondiale della specialità che sta per riprendere per culminare con gli ultimi appuntamenti del calendario: in Inghilterra, Spagna e Bulgaria per quanto riguarda la categoria Sky Extra, mentre il gran finale della Sky Classic sarà l'attesissima Limone Extreme Skyrace di Limone sul Garda del prossimo 13 ottobre.

Nativa del Vermont ma trapiantata in Francia per amore del Monte Bianco, sorridente sempre, anche nei tratti più ostici (e non solo in vista di fotografi e cineoperatori!) la Gerardi con il suo stile tutto particolare, mulinando le gambe ed aiutandosi molto con le braccia ha messo a segno in Val Masino un successo di prestigio assoluto. La sua treccia ondeggiante nella corsa sui sentieri ha ipnotizzato molte avversarie. Ad iniziare dalla sudafricana Robyn Owen. Dietro un fisico apparentemente normale ed un viso dolce, ingannevolmente pacioso, la sudafricana nasconde potenza, cattiveria agonistica ed ambizione da campionessa, doti che la portano a tenere testa persino a Mira Rai, carismatica skyrunner nepalese con un passato da bambina soldato ed un presente da atleta di vertice ma anche paladina delle sue connazionali che, in Nepal appunto, sperimentano una condizione sociale estremamente svantaggiata.

Oppure alla nostra Martina Valmassoi da Pieve di Cadore. Skyrunner quando le montagne sono verdi e le pareti assolate, fortissima scialpinista quando la neve ricopre tutto, al Kima 2018 Martina ha per sua stessa ammissione “social” coronato un sogno, senza rendersi conto di come sia potuto accadere ma di una cosa certa: che stanchezza e felicità si sono equivalse, in quantità sovrabbondanti! Spingendola fino a prendere la scia di un'altra americana: Brittany Peterson da Pocatello, Idaho. Dicono di lei che, quando si allena al massimo, nemmeno i suoi adorati cani riescono a reggerne il passo! Tutte comunque indistintamente “ragazze straordinarie”, un'elite di atlete coraggiose e determinate (focused, come dicono quelli che la sanno lunga) della quale puntano a far parte un giorno (e ne hanno già tutti i numeri) ragazze emergenti come Denisa Ionela Dragomir,a 26enne rumena che imperversa sulle Alpi con un rapporto partecipazioni/vittorie prossimo al cento per cento, oppure Graziana Pè, la “tigre” di … Capriolo (Brescia), capace di attraversare una notte ed una mattina di tuoni, fulmini e pioggia scrosciante per aggiudicarsi la vittoria nella seconda edizione della VUT (Valmalenco Ultradistance Trail). Per iniziare così un lungo cammino che potrebbe un giorno portarle fino ai traguardi recentemente raggiunti dall'ex scialpinista valtellinese Laura Besseghini nel Monte Rosa Walser Trail di fine luglio (quarta assoluta, appena giù dal podio tutto maschile!) e soprattutto dalla straordinaria valdostana Francesca Canepa, prima italiana a trionfare nell'interminabile Ultratrail du Mont Blanc, uno degli appuntamenti più importanti al mondo di questa specialità.

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