TRAILRUNNING DA RECORD

Sempre più in  alto, sempre più veloce: nuova performance di Magnini sulla "sua" Presanella

Davide Magnini non si ferma più: dopo l'Ortles, nuovo primato "Up&Down" sulla Presanella, la montagna di casa.

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Skyrunners ed alpininisti sono scatenati in queste settimane nella caccia a record di velocità e concatenamenti: sempre più impegnativi. Le condizioni sulle Alpi sono spesso ideali e gli atleti di punta le percorrono in lungo, in largo e soprattutto ... in alto! A ritmi forsennati, abbinando lo spirito competitivo all'amore per le terre alte. Davide Magnini, da questo punto di vista, è uno dei più attivi. E non smette di stupire!

Il cielo è il limite per Davide Magnini, è davvero il caso di dirlo! Il 22enne di Vermiglio, punta di diamante della squadra di sci alpinismo del Centro Sportivo Esercito, ha conquistato sabato 18 luglio l’ennesimo record di una carriera giovane ma già ricchissima di successi: nello sci alpinismo come nella corsa in montagna. Questa volta l’obiettivo era la Cima Presanella, la più alta del Trentino con i suoi 3558 metri d’altezza e, soprattutto, la montagna di casa per Davide, che ogni mattina la guarda negli occhi svegliandosi nella sua Vermiglio, sulle prime pendici del Passo del Tonale. La corsa di Magnini è partita proprio dalla sua città natale alle sette e 19 del mattino, circa un’ora dopo l’orario inizialmente previsto: questo a causa della nebbia e delle basse temperature in quota prima che il cielo si aprisse e scaldasse le vedute dell’Alta Val di Sole.

Dopo aver raggiunto la vetta con una grande prestazione (“probabilmente la mia migliore scalata della Presanella di sempre,” dirà dopo la prova,) lo skyrunner si è lanciato nella discesa verso la località Cadin, dalla quale era partito, arrivando a chiudere la sua performance in due ore, 39 minuti e 7 secondi sui complessivi 21 chilometri di sviluppo dell'itrinerario, per un totale di 2350 metri di dislivello positivo. In allenamento, l'atleta trentino aveva fatto segnare un personal best di tre ore, 7 minuti e 19 secondi: un miglioramento di quasi mezz’ora, a conferma di una prestazione di livello assoluto. Magnini ha poi proseguito la sua corsa verso il centro di Vermiglio, dove ad attenderlo ha trovato famiglia, tifosi e appassionati che lo attendevano per celebrare una nuova impresa, che fa seguito al record di salita e discesa dell’Ortles che Davide aveva strappato solo otto giorni prima a Marco De Gasperi.

“Dopo il record della scorsa settimana sapevo di poter contare su un’ottima condizione, ma l’emozione che provo oggi è fatta di tante cose. C’è stata la tensione, con l’avvio ritardato al mattino, ma anche la responsabilità che comporta l'organizzazione di eventi come questo. E poi ancora il desiderio di fare bene davanti alla mia gente, la gioia di incontrare così tante persone prima sul percorso, e poi in piazza. Volevo che fosse la festa di Vermiglio, della montagna, della passione: è stato proprio così".

“Questa mattina avrei voluto partire alle sei, ma in quota c’erano la nebbia e uno strato di ghiaccio sulla cresta. Mio padre ed il tecnico dell’Esercito Manfred Reichegger che erano sul percorso mi hanno consigliato di attendere, e anche grazie a questa decisione, sono riuscito a fare un’ottima ascesa, mentre oggi la discesa ha rappresentato l’insidia più grossa, sia per il fondo che per lo sforzo che nell’ultima parte ha iniziato a farsi sentire parecchio". 

“Un ringraziamento sentito va alla mia famiglia e a tutto il team, al mio fianco passo dopo passo, al Gruppo Sportivo Esercito, a Salomon Running e agli altri sponsor tecnici che mi supportano nell’attività, al Trentino e, naturalmente, al Consorzio Pontedilegno-Tonale, alla Val di Sole ed alla Comunità di Vermiglio che mi hanno permesso di vivere una giornata realmente indimenticabile". 

Il programma di Magnini prevede ora qualche giorno di riposo nella sua Vermiglio, prima di iniziare l’avvicinamento alle gare di trailrunning e skyrunning previste nella seconda parte di questa stagione largamente compromessa dalla pandemia e dalle sue conseguenze. Poi, con l'arrivo dei primi freddi, sarà tempo di tornare allo scialpinismo, a quella doppia anima a cui Davide proprio non vuole rinunciare:

“In estate come in inverno, il mio cuore è per la montagna. Per me è tutto".

  

 

 

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