RUNNING

Running motivazionale con i campioni azzurri: abbiamo liberato la mente e... sollevato Milano!    

La nostra esperienza “liberamente motoria” sui viali del Parco Sempione ed in mezzo allo struscio di Piazza Castello a Milano.

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Un "diecimila" cittadino con Stefano Baldini e Valeria Straneo. E quando ricapita? Meglio approfittarne senza esitazioni! Abbiamo quindi accettato l’invito ASICS per entrare in azione sui viali del Parco Sempione di Milano, dentro un sabato pomeriggio dalle temperature ancora estive. Inseguendo vanamente il campione olimpico di maratona ad Atene 2004 e l’attuale primatista italiana della prova regina dell’atletica leggera, nonché medaglia d’argento sulla mitica distanza dei 42 chilometri e 195 metri ai Mondiali di Mosca 2013, performance bissata l'anno seguente agli Europei di Zurigo.

Bontà loro, i “nostri” hanno preso il via della 10K dimostrativa in coda al gruppo di noi amatori, ma ci hanno prima rapidamente raggiunnto e poi inesorabilmente seminati lungo il percorso. Sarà però meglio andare con ordine. Mi presento con l’opportuno anticipo nel village allestito sulla ghiaia finissima di Piazza del Cannone, alle spalle del Castello Sforzesco, con vista spettacolare sul polmone verde del centro di Milano: il Parco Sempione. Ho prenotato lo slot delle quindici, caldamente consigliatomi dagli di amici di Green Media Lab che mi hanno invitato, proprio per la possibilità di misurarmi con i campioni… di cui sopra. Casa ASICS è in buona sostanza una cittadella organizzatissima ed efficiente: registrazione e ritiro del pacco gara sono una (piacevole) formalità che prende solo una manciata di minuti, poi è già tempo di cambiarsi e di prepararsi.

Deposito borse, qualche scatto, quattro chiacchiere con gli amici ed i colleghi runners. C’è anche la possibilità di barattare temporaneamente le proprie calzature con i modelli che il brand giapponese (fondato più di sessant’anni fa da Kihachiro Onitsuka e oggi uno dei principali designer e produttori di scarpe da corsa, abbigliamento e accessori) mette a disposizione per la sfida che si avvicina - è il caso di dirlo - a grandi passi, a falcate veloci: quelle che buona parte di noi vorrebbe esibire tra i vialetti del Parco. Io però preferisco affidarmi alle mie affidabilissime Fujitrabuco Lyte (di nome e di fatto) che ho recensito e promosso la scorsa primavera al termine del Colmen Trail di Morbegno, all’inizio della Valtellina, ultima domenica felice prima del "fermate tutto, devo (purtroppo) scendere", causato dalla fascite plantare. Non sono certo studiate per l’uso… stradale ma - robuste ed al tempo stesso leggere come sono - le ritengo un buon compromesso per questa giornata e per questo terreno, in considerazione del fastidioso infortunio di cui sopra,per quanto in via di risoluzione. Nei confronti dei quali però mantenere ancora alta la guardia, soprattutto quando il rischio di strafare è piuttosto elevato.

Prima di dare il via al nostro “diecimila”, il programma di questa running experience unica nel suo genere prevede una tavola rotonda molto snella ed efficace, moderata dall'ex pattinatrice su ghiaccio milanese Valentina Marchei che chiama sul palco - oltre a Baldini ed a alla Straneo - anche alcuni esperti nel campo della preparazione atletica, del benessere mentale e della nutrizione. Dalle foto che ricevo in seguito - quelle che illustrano questo servizio, di Andrea Schilirò e Polaris Productions - mi rendo conto di essermi "perso" il passaggio di Martina Colombari: che peccato!

 Il titolo dell'evento è ASICS Mind Uplifter. Il sottotitolo - ma soprattutto il claim - è Libera la mente, fai muovere Milano. Lo scopo di questo evento che definirei di “running ad alto tasso motivazionale” è legato alla mission ASICS (acronimo che non per niente sta - lo ricordiamo - per Anima Sana In Corpore Sano): lo sport come driver per ottenere un benessere psico-emotivo e favorire così il giusto bilanciamento tra corpo e mente. L’allestimento milanese intendeva infatti creare uno spazio dedicato agli appassionati di running per dare loro modo di approfondire la campagna Uplifting Minds ed il tool Mind Uplifter. Grazie al quale si poteva tenere traccia di tutte le menti “sollevate” e verificare il potere benefico che lo sport ha avuto non tanto e non solo sui partecipanti all’evento ma - per estensione - sul capoluogo lombardo. Ad iniziare, se così si può dire, dalla folla di milanesi e turisti che - complice appunto la bella giornata - hanno assistito da spettatori all’evento stesso, traendone essi stessi in qualche modo beneficio: sul momento e casomai (speriamo), in prospettiva, a livello di ispirazione a muoversi.

Scegliendo l’opzione “Uplift Milano” , ogni partecipante ha potuto utilizzare il tool, contribuendo a creare una mappa virtuale e tenendo traccia di quanto Milano - grazie al potere edificante dello sport - è stata sollevata. E per ogni mente sollevata, ASICS Italia si è impegnata a donare due euro a Progetto Itaca, Fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie.

Prima di iniziare a correre però ci sottoponiamo volentieri ad un breve ma opportuno riscaldamento in zona partenza, “guidato” ed in un certo senso ispirato da un paio di efficientissime “cubiste” (speriamo non si offendano!) la cui grazia e le cui movenze noi non riusciamo ad imitare nemmeno da lontano. Poi, un po’ “a tradimento” arriva lo sparo, o meglio il segnale del via. Senza rendermene conto (pensavo di essermi nascosto nella periferia del gruppo, lontano dall’arco di quella che pensavo fosse la partenza) mi trovo invece... in prima fila. Tocca correre e devo dire che i primi due chilometri scorrono via bene ed anche piuttosto veloci. La testa della gara è lì, non più lontana di una ventina di metri lungo il tratto che porta verso l’Arco della Pace. Il gruppo di leader è già ben delineato. Sì ma Baldini e la Straneo dove sono? Nonostante le condizioni fisiche lontane dall'ideale (ho anticipato con la 10K odierna l’uscita prevista per l’indomani dalla tabella del mio coach), riesco a difendermi benino e sono ingaggiato con due colleghi ai quali darò battaglia fino alla fine, anche se dovrò rassegnami a mangiare la loro polvere…

Al terzo chilometro, mentre ci destreggiamo nello struscio di Piazza Castello, tra milanesi indaffarati e turisti… anche, sento arrivare alle mie spalle - sempre più distinto ed incalzante - il vocio tranquillo ed il passo agile di qualcuno palesemente più in forma di noi. Sono Stefano Baldini, Pietro Riva (un forte atleta da lui seguito) ed un paio di altri tipi altrettanto veloci. Loro chiacchierano amabilmente, noi ansimiamo… Li teniamo per un chilometro, forse uno e mezzo, poi si allontanano inesorabilmente. Torniamo alla nostra sfida amatoriale, quasi subito e nuovamente interrotta dal sopraggiungere del “gruppo Straneo”, per la verità più simile ad un drappello di poche unità, guidate dalla campionessa piemontese. Lei sta preparando il debutto nel quartetto azzurro della Nations Cup di corsa in montagna, in programma l'ultimo weekend di ottobre a Chiavenna, sui sentieri del Val Bregaglia Trail. Proviamo ad adeguarci al loro passo, ma senza strafare: meglio restare concentrati sulle nostre possibilità, sul nostro stile (si fa per dire). Cerchiamo insomma di approfittare finché si può del gancio motivazionale. Poi, come per Baldini poco prima… ciao ciao Valeria&Friends!

Ragiono che su questi vialetti di ghiaia ma molto scorrevoli sarebbe bello lanciarsi con la bici appunto “gravel” che in questi tempi grami di lontananza forzata dalle gare di trail e skyrunning mi sta aiutando a mantenere un gradi accettabile di forma fisica.

Intanto il traguardo si avvicina, il secondo dei cinque giri del percorso volge al termine. Il migliore dei miei due compagni di gara si è involato, dopo essere riuscito a seguire Baldini meglio di me e dell’altro collega che mi stacca nel finale. Agli ultimi trecento metri sento alle mie spalle il respiro pesante del mio più vicino inseguitore. Molto vicino. Potrebbe facilmente “infilzarmi”, ne sono certo. Ma non lo fa, come è capitato anche a me di comportarmi qualche volta in passato, in prossimità della linea d’arrivo. Agonismo e rispetto, condivisione e competizione. Sound Mind, Sound Body: anche questo è correre!

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