La stagione internazionale della corsa sui sentieri ha preso il via con la ventesima edizione della classica prova canarina.
di Stefano Gatti© Marco Gulberti
A metà strada (tanta strada e… tanto mare!) tra "Treasure Island" di Robert Louis Stevenson e… l’Isla Nublar di Jurassic Park. Ma quale delle due? Il dubbio non siamo riuscito a togliercelo, lo sfizio invece sì. Gran Canaria ed il primo grande evento di trail ed ultrarunning di livello internazionale del 2022 per assistere alle sette prove del “sistema” TransGranCanaria, al seguito dello scatenato e giovanissimo gruppo di atleti di Brooks Trail Runners, il team sovranazionale creato dall’azienda di Seattle per andare all’attacco di una specialità in continua crescita. Ancora di più, e ben oltre il piano agonistico, in seguito alla “riscoperta” della montagna e dei suoi vasti spazi, fenomeno legato all’emergenza sanitaria ed al nuovo stile di vita che la pandemia ha imposto e che ne rappresenta probabilmente il solo risvolto positivo.
Il raduno canarino ha intanto offerto a campioni già in via di affermazione e ad altrettante promesse della corsa sui sentieri di fare un importante step di formazione motivazionale e di crescita agonistica, vissuto in un’atmosfera conviviale e stimolante nel confronto delle singole esperienze. Dentro un contesto altamente professionale, integrato e facilitato nella sua mission dal sapiente innesto nel gruppo di elementi di provata esperienza. Un evento all'insegna della filosofia "Run Happy" e del "team building" che abbiamo potuto vivere dall'interno, culminato nella partecipazione di tutti gli elementi del team (ciascuno secondo le proprie inclinazioni) alle prove della ventesima edizione di TGC, immersi nella natura selvaggia di una delle sette isole maggiori dell’arcipelago di origine vulcanica che forma una comunità autonoma spagnola di fronte alle coste occidentali del Nordafrica. Una trentina gli atleti presenti, selezionati ed ingaggiati passando al setaccio un vivaio vasto quanto l’intero continente europeo: per la propria squadra 2022 Brooks ha selezionato i migliori talenti provenienti dal mercato mediterraneo (Italia, Francia e Spagna) e da quello DACH che comprende Germania, Austria e Svizzera.
© Jordi Saragossa
Dagli strappi violenti della prova vertical KV El Gigante che ha aperto il programma del weekend alla Maratón che ha allineato al via oltre ottocento concorrenti. Dalla veloce prova “Starter” alla ancor più esplosiva “Promo” (anche in versione “Youth”), fino alla “Advanced” da 62 chilometri, passaggio più o meno obbligato tra la Maratón stessa ed il vero e proprio “tesoro” (per tornare all’inizio) dell’evento Transgrancanaria: la “Classic” da 126 chilometri (e quasi settemila metri di dislivello positivo) che è scattata nella tarda serata di venerdì. Prova che i top runners hanno impiegato poco più di mezza giornata a portare a termine e che gli ultimi (ma il termine è sbagliato) hanno completato all’alba della domenica, dopo trentuno ore di gara in condizioni estreme.
© Jordi Saragossa
Per via delle caratteristiche stesse della prova e per lo scenario meteo al limite della… praticabilità, specialmente nei passaggi in quota: sulla cumbre, al vertice dell’isola dalla morfologia vulcanica, tra scenari primordiali in grado di scatenare suggestioni che - per i concorrenti più provati dall’esperienza - hanno sconfinato nelle visioni e sfiorato le vere e proprie allucinazioni. Un viaggio nello spazio ma anche nel tempo: non tanto e non solo quello che si misura con la precisione dei sofisticati dispositivi gps in dotazione ai runners ma quello che risponde alle leggi della Natura, alle quali occorre adeguarsi e spesso… inchinarsi.
© Jordi Saragossa
Con una “attrition rate”, molto significativamente vicina al cinquanta per cento (solo 440 al traguardo) la “Classic” ha visto un podio tutto spagnolo: ad imporsi è stato Pablo Villa che ha messo a segno la sua seconda vittoria sulla lunghissima distanza ma la prima in versione “solo”, dopo quella ex-aequo del 2020 con Pau Capell, questa volta staccato al traguardo di oltre ventuno minuti, al quale il “rivoluzionario” Villa ha impedito di completare una clamorosa “manita” di successi.
© Jordi Saragossa
Terzo gradino del podio per il catalano Pere Aurell Bove mentre la compagna di quest’ultimo - la campionessa olandese naturalizzata spagnola Ragna Debats - ha trionfato al femminile, lei pure (come Villa) raggiunta solo dopo una ventina di minuti dalla più diretta inseguitrice: nel suo caso l’inglese Abby Hall, sul secondo gradino di un podio completato dalla spagnola Claudia Tremps. Per Ragna, campionessa overall delle Skyrunner World Series del 2018 (insieme ad un certo… Kilian Jornet!) l’ennesima perla di una carriera che dura - ai massimi livelli - ormai da diversi anni.
© Marco Gulberti
Se nella prova più lunga della Transgrancanaria del ventesimo anno sono stati i campioni di casa (o meglio gli spagnoli continentali e quelli naturalizzati) a dominare la scena, nelle gare più brevi e nervose - modalità "Mountain Running" - nelle quali ci si gioca tutto nello spazio di poche ore o anche meno - è stata l’Italia a recitare un ruolo da protagonista assoluta. Colori gialloazzurri in grande evidenza, in particolare nella tonalità delle divise dei Brook Trail Runners. Sui quattordici chilometri e mezzo della spettacolare e… vertiginosa “Promo”, una picchiata senza respiro verso il traguardo di Parque Sur di Maspalomas (meta di tutte le gare in programma), Daniel Pattis ha letteralmente fatto il vuoto alle sue spalle, chiudendo la sua prova in quarantaquattro minuti e 31 secondi e scavando letteralmente una voragine tra sè ed i suoi inseguitori, al limite della doppia cifra: nove minuti e 43 minuti sul secondo classificato, lo spagnolo Jorge Alvarez Alamo. Addirittura tredici e 36 il distacco rifilato da Daniel al terzo classificato: l’altro iberico Ricardo Lopez Toral. Tra le donne invece la slovena Sasa Torkar ha messo in fila le spagnole Lara Cordero Suarex e Mar Gonzalez Garcia al termine di un duello serratissimo: in tre in quarantanove secondi. Nella versione “Youth”, la prova-sprint al via da Ayagaures ha invece salutato vincitori Mael Allaire (Brooks) e Noelia Santana.
© Marco Gulberti
L’esercizio di superiorità degli specialisti della corsa in montagna scelti dal team Brooks non si è esaurito con l’exploit della giovane promessa altoatesina. Nella “Starter” da 25 chilometri e 562 metri D+ i Brooks Trail Runners ha dominato sia al maschile che al femminile, grazie al talento naturale di Alberto Vender (un campione “in the making” del quale sentiremo parlare molto in un futuro che si avvicina… di corsa) ed alla classe sopraffina di Melina Clerc-Grosjean. Il 25enne atleta trentino, specialista di corsa in montagna ma con - giustificate - aspirazioni trail su dsitanze più corpose, ha guidato il clean sweep Brooks (sette atleti tra i primi otto) tra i quali il giovanissimo Daniel Borgesa. Francese per nazionalità e... vicentina di adozione, nonché capitana della Gendarmerie del suo Paese, Melina ha resistito stoicamente al dolore dopo una caduta ad inizio gara: vincendola appunto e oltretutto chiudendo 24esima assoluta.
© Marco Gulberti
Performance da ammirare, anche perché la polivalente Melina - come pochissimi altri nel weekend canarino - ha preso parte a ben due gare ed era salita sul podio (al terzo posto in questo caso) solo una quarantina di ore prima anche sulle rampe della prova vertical di Agaete, vinta dalla campionessa spagnola e compagna di colori Gisela Carrion Bertran (quattordicesima assoluta della gara vinta dal britannico Chris Richards) davanti a Georgia Tindley, lei pure suddito di Elisabetta II. Protagonisti, in questo caso però sfortunati, i Brooks Trail Runners lo sono stati anche nella difficile Maratón scattata sabato mattina in un inferno di nebbia, forti raffiche di vento, pioggia e grandine a tratti, i cui concorrenti hanno dovuto fare a meno dello spettacolare passaggio nella spianata al cui centro si stacca la spettacolare ed isolata colonna rocciosa del Roque del Nublo: di nome e di fatto, per tornare alle prime righe del nostro racconto ed alla citazione cinematografica di Jurassic Park!
© Carlos Diaz Recio
Troppo aperto ed esposto ai venti impetuosi, l’anello alto della gara è stato escluso da un itinerario i cui chilometri iniziali - causa un errore nella tracciatura dell'itinerario - sono stati "fatali" alle chances di successo finale di un'altra delle giovani promesse del team Brooks: il piemontese Gianluca Ghiano.
© Marco Gulberti
Lui pure giovane promessa, nel suo caso con predilezione e doni naturali da skyrunner (ereditate anche dal padre), lucido, metodico e determinato come pochi altri, Gianluca from Pinerolo ha provato ad inseguire ed a rimettersi alla caccia delle posizioni di vertice, per poi abbandonare la prova. La Transgrancanaria 2022 di Ghiano è destinata ad aumentare la consapevolezza della sua forza. A vincere la prova da 43K è stato intanto lo svedese Sebastian Lungdahl che ha prevalso nel duello scandinavo con il finlandese Marten Bostrom, mentre lo spagnolo Antonio Martinez Perez ha battuto la concorrenza per l’ultimo gradino del podio e la sua connazionale Sara Alonso Martinez (17esima assoluta) si è imposta tra le ragazze davanti alla sudafricana Toni McCann ed all’altra spagnola Anna Comet Pascua.
Stretta e forse un po’… sacrificata tra la mitica 126K Classic e l’altrettanto prestigiosa 43K Maratón, l'impegnativa“Advanced” da 62 chilometri (e 2675 metri D+) ha fatto registrare con Tom Evans un altro successo “british” al maschile, mentre l’elvetica Ariane Wilhem si è imposta nella classifica femminile, sfiorando tra l’altro la top ten assoluta (undicesima).
© Marco Gulberti
Tobias Gramajo (Brooks Tech Rep Manager di Brooks Italia e Footwear Champion):
“I risultati ottenuti dal Brooks Trail Runners alla Transgrancanaria sono stati davvero ottimi. I ragazzi italiani, in particolare, hanno corso molto bene e hanno raccolto il massimo possibile su tutte le distanze. Siamo estremamente orgogliosi e crediamo in ognuno di loro, e siamo fermamente convinti che faranno molta strada nel panorama del Trail internazionale. Oltre all’indiscutibile talento tecnico, tutti incarnano i valori e la filosofia di Brooks, aspetto per noi imprescindibile. Da parte nostra, forniremo loro tutta l’assistenza e il supporto necessario per raggiungere il massimo livello possibile: da quello logistico e organizzativo, all’assistenza sul training e sui campi da gara, alla motivazione personale, alla focalizzazione sugli obiettivi, e naturalmente fornendo i nostri migliori prodotti Trail”.
Brooks supporterà la presenza del team in gare di importanza internazionale come quelle della Golden Trail World Series, della Golden Trail National Series, il circuito WMRA, il circuito Skyrunning World Series, e le gare del circuito UTMB World, inclusa la finale UTMB, dove Brooks sarà presente in prima linea a Chamonix. Partendo dalla consolidata esperienza nel mondo del running, Brooks si pone l’obiettivo di essere sempre più riconosciuto come brand autentico e affidabile anche nel segmento Trail, con la migliore offerta sul mercato di prodotti specializzati e con una filosofia che mette al primo posto la motivazione e la passione come motore principale, sintetizzate dal celebre motto “Run Happy”.
© Marco Gulberti
Martina Fogagnolo (Marketing Manager di Brooks Italia):
“La crescita esponenziale del settore con conseguente incremento della domanda ha significato per noi la messa a punto di una strategia chiara e coerente che ha l'obiettivo di far diventare Brooks un brand leader nel Trail running. Partendo dalla nostra conoscenza e competenza tecnica del running, il segmento Trail rappresenta per noi una grande opportunità. Da un punto di vista commerciale, nell’ultimo anno la categoria Trail è cresciuta del +71% a livello Sud Europa e in Italia prevediamo una crescita +55% rispetto al 2021. Il nostro cavallo di battaglia è la formazione della squadra Brooks Trail Runners. Il nostro impegno e investimento nel settore sarà sempre maggiore sia con le community sia lato prodotto, dove avremo importanti novità tra l’estate 2022 e la primavera 2023”.
Il piano dedicato al trail running comprende anche la Trail Running community: un programma ricco di workshop, training camp e Try-on dedicati in cui si potranno testare direttamente tutte le calzature Trail. Inoltre, è riconfermata la partnership con la cittadina di Livigno, meta amata da runners e trailrunners, dove verranno organizzate attività di prova scarpe e presentazioni prodotti. Brooks è riconosciuta nel mondo del running per l’affidabilità dei prodotti e la continua ricerca e sviluppo di tecnologie atte a soddisfare i bisogni e le esigenze di ogni runner. Tra i prodotti di punta nel segmento trail:
Cascadia 16: da sempre ammiraglia di Brooks nel Trail, è la scarpa perfetta per chi cerca ammortizzazione e protezione.
Caldera 6: la calzatura ideale per chi si misura con gli ultra-trail, lancio a luglio 2022.
Catamount: rivolta ai trailrunners attenti a performance e velocità anche su terreni difficili.
Divide 3: la scarpa ideale per chi vuole avvicinarsi al mondo della corsa sui sentieri.
© Marco Gulberti