TRAILRUNNING

Monte Misma, un balcone sulla pianura  

Per chi anche sotto le feste non rinuncia alla corsa sui sentieri, la prima edizione del Monte Misma Xmas Trail ha offerto Una preziosa opportunità di tenere alta la … “soglia d'attenzione”

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L’inverno è una stagione critica per gli skyrunners ed anche per i trailrunners. Il mese di dicembre ed il periodo delle feste trascorrono (anche) scandagliando a fondo amicizie e web, conoscenze e social, alla ricerca di quelle strane nonché rare occasioni di continuare a correre in modo competitivo che ci permetteranno poi di non ripartire proprio da zero a marzo, quando sarà tempo di tornare a fare sul serio. Anzi … sul Serio, con la esse maiuscola. Nel senso del fiume che dà il nome alla Val Seriana.

Deve ancora sorgere il sole quando i fari dell’auto illuminano il cartello stradale che recita “Villa di Serio”, appunto. Una manciata di chilometri ad est di Bergamo, proprio all’imbocco della Val Seriana. Il Monte Misma Xmas Trail è il piatto forte di questa domenica piuttosto fredda ma completamente serena. Le premesse sono buone, il resto … lo vedremo più avanti, più in alto. Sbrigo “in automatico” le consuete procedure pre-gara, con un sentito ringraziamento alla Villese Running ed in particolare a Roberto Magni e Andrea Olivo per avermi inserito nella lista degli iscritti “fuori tempo massimo”. Metto via, al sicuro, il talloncino del polenta party - che già adesso pregusto - e poi dal xentro sportivo ci incamminiamo in direzione municipio per la punzonatura ed il via. La voglia di fare bene è la solita (quindi parecchia) ma oggi non sarebbe male nemmeno limitarsi a corricchiare in fondo al gruppo. Almeno a questo penso quando lo speaker annuncia il team delle “scope” che chiuderanno la corsa: spiccano in particolare la popolarissima Melissa “Iron” Paganelli, che si divide tra boxe e trailrunning (per non dire ultra) e l’altrettanto mitico Oliviero Bosatelli, il “Bosa”, che a settembre ha vinto per la seconda volta in carriera il mostruoso Tor des Geants in Valle d’Aosta. Entrambi oggi si prendono una pausa dall’attività agonistica e, in outfit “natalizio” d’ordinanza, si dedicheranno ad accompagnare gli atleti che … se la prendono più calma. Un bel regalo di Natale in anticipo da parte di questi due campioni ed al tempo stesso una bellissima dimostrazione di modestia: Melissa ed Oliviero oggi si incaricano di far vedere a tutti di che pasta sono fatti. Loro ma in fondotutti noi che condividiamo la stessa passione. Autostima ed umiltà in egual misura. Sempre e comunque. E con questa piccola riflessione direi che siamo pronti e carichi al punto giusto. Quindi, via!

Un paio di chilometri tra le vie ancora deserte del paesino, poi lasciamo l’asfalto alle auto ed iniziamo a puntare le prime salite, con un paio di strappi non esattamente indolori, visto che i muscoli sono ancora bel lontani dalla corretta “temperatura d’esercizio”. Salite, discese e tratti a mezzacosta nel bosco si alternano senza soluzione di continuità. Il gruppo è ancora piuttosto folto e questo comporta qualche inevitabile incolonnamento nei tratti più tortuosi, anche perché il fango è una costante piuttosto problematica. Guardo in basso: le Scott RC Ultra scelte (anche) per questa occasione mi trasmettono massima sicurezza e affidabilità anche se … già dopo cinque o sei dei ventiquattro chilometri in programma, non le riconosco più: sono completamente coperte di fango. Superato il primo colle, una veloce discesa su mulattiera permette di fare un po’ di velocità e ci recapita rapidamente all’imbocco della salita decisiva: quella del Monte Misma che dà il nome alla gara, “svetta” a 1160 metri e separa la Val Seriana dalla Val Cavallina. Raggiungiamo la croce della cima in un alternanza di strappi e sentieri lungo il fianco della montagna. Sull’ultimo tratto della salita, ormai (anzi finalmente) sopra il limite del bosco, troviamo ad incoraggiarci un piccolo ma piacevolmente chiassoso gruppetto di appassionati che ci lanciano con … effetto fionda verso il GPM. Non sono gli unici incontrati lungo il percorso di questo Xmas Trail. A loro si sommano i numerosi escursionisti che incrociamo o raggiungiamo lungo l’itinerario e che ci salutano e ci fanno i complimenti. Capita anche da altre parti: dalla Valtellina alla Valle d’Aosta, dal Lecchese all’Alto Garda ma da queste parti, nelle Valli Bergamasche, rispetto e passione sono inconfondibili, un vero e proprio marchio di fabbrica. Non è un caso che quella di Bergamo (non mi sono specificamente documentato ma lo scrivo e lo sottoscrivo per esperienza diretta) sia una delle province italiane nelle quale la fiamma della passione per la montagna e la corsa arde più alta e viva. Come non è un caso che oggi sia venuto qui e non da un’altra parte e non lo sarà tra poco più di un mese quando, a metà gennaio, raggiungerò Carvico – non così lontano da qui - per il classico “Scaldagambe” (di nome e di fatto) che aprirà la nuova stagione agonistica sul Monte Canto.

Doppiata in vetta al Misma la boa di metà gara o giù di lì, la discesa si rivela subito bella impegnativa e tecnica: proprio come piace a me. Ne approfitto per mettermi un po’ alla prova e tirare fuori il massimo da questa occasione orobica. Guadagno qualche posizione, stacco i miei diretti avversari. Mi riprenderanno tra qualche chilometro, in un tratto di falsopiano lungo il quale smarrisco tutte in una volta sola le motivazioni necessarie per spingere un po’ di più. Forse perché mi sento ormai piuttosto appagato. Buona parte dei millequattrocento metri di salite del menu odierno sono alle spalle (anzi nelle gambe), le case di Villa di Serio sono ormai in vista, giù nel fondovalle. Spicca il rosso acceso del gonfiabile del traguardo, si sentono già la musica e la voce tonante dello speaker Tony Tranquillo che già da un bel pezzo ha salutato l’arrivo di Luca Carrara (Team Salomon), vincitore su Luca Rota (Team Serim), con Veronica Crippa (Elle Erre ASD) prima nella classifica femminile. Ma sì dai, non pensiamo più di tanto al distacco abissale dai toprunners: ora si tratta solo di “portarla a casa”. Un paio di curve "cross country style" sull’erba del parco cittadino e siamo all’arrivo. Tagliato il traguardo, solo la voglia di placare l’arsura, pane e Nutella, una tonificante doccia e (ma certo!) il polenta party di cui sopra, che chiude in modo particolarmente appagante l’ennesima domenica da corsa. “Timbro” con piena soddisfazione la trentatreesima gara stagionale (ventottesima per quanto riguarda le prove “mountain”:sky, trail e vertical) e metto già la testa sulla prossima.

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