LA STORIA

L'editore "corridore": a 85 anni Alberto Peruzzo è da podio europeo

Longevità sportiva e passione: le imprese sportive dell'uomo delle "enciclopedie a fascicoli"

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Quando i passanti vedono questo maturo ed elegante signore con gli occhi azzurro intenso correre a Milano in zona Porta Vittoria, nell’area delle ville a San Siro dove vive o al Parco di Trenno, nessuno pensa che sia Alberto Peruzzo, probabilmente l’editore ancora in attività più veloce del mondo. E anche quando lo guardano, sotto gli occhi attenti dell’allenatore Pino Guarnaccia, come tesserato per il circolo 'Atletica ambrosiana' il cui motto è non a caso 'L'atletica per tutte le età', al ‘Giuriati’ pensano sia solo un grande appassionato. Invece è un vero e proprio atleta che nel settembre scorso è arrivato terzo agli Europei di corsa over 85 anni, sulla distanza di 5 chilometri: con i suoi poco più di 46 minuti è stato superato solo dal connazionale Bruno Baggia e dal tedesco Armin Zosel nella gara che si è disputata nello stadio di Eraclea in provincia di Venezia. E pochi mesi prima, ad aprile, coprendo in 28 minuti netti tre chilometri si è aggiudicato i Master 85 indoor di marcia, in pratica i campionati italiani, che si sono svolti ad Ancona.

Insomma 85 anni e non sentirli. Nonostante la fatica lo sportivo evergreen insiste: "Proseguirò gli allenamenti per arrivare nella categoria over 90, corro 5 volte la settimana alternando resistenza e velocità. Ma non è solo passione, bisogna invecchiare bene e stare in salute – sottolinea Alberto Peruzzo - facendo sport ovviamente in maniera corretta per l’età e le proprie condizioni. Ma non mi va di avere un futuro con la badante.  Ovviamente fondamentale è anche l’alimentazione e la fortuna di avere una predisposizione genetica alla longevità e alla fatica fisica". 

 

Dai 62 ai 77 anni ha concluso qualcosa come 33 maratone, nell’ultima a New York a causa della sciatalgia è stato costretto a correre l’ultima parte a due-tre chilometri all’ora ma arrivò al traguardo sia pur  in 7 ore e 25 minuti. “Sono un agonista, non sono abituato ad arrendermi”, il suo commento oggi fra il serio e il divertito per una follia sportiva.

Peruzzo, però, ha anche un passato da antesignano dell’editoria cartacea e di precursore della televisione di massa: ha ‘reinventato’ le enciclopedie a fascicoli – acquisendo quote importanti di mercato allora appannaggio di Curcio, De Agostini e Fabbri - e mettendo in piedi la prima televisione privata nazionale a tramettere un telegiornale, Rete A, che rilanciò un certo Emilio Fede. E ci crede ancora adesso.

 

“Nei mesi scorsi ho pubblicato ‘L’esercito italiano. La storia illustrata dal 1861 a oggi’, dodici volumi con cadenza quattordicinale usciti nelle edicole – spiega -. E’ piaciuto e così sto valutando di realizzare una Storia dell’aviazione. E poi a gennaio ci sarà una grande sorpresa. Ma per ora la tengo per me, Ma l’editoria cartacea ha ancora le sue chance se si produce un prodotto culturale interessante e ben fatto. Io sono innamorato dei libri, per me per esempio la rilegatura è importantissima e insieme alla copertina porta, anche oggi, il lettore all’acquisto. I libri devono essere interessanti ma anche semplici e attraenti. Crisi o non crisi”,

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