MOUNTAIN RUNNING WORLD CUP

Kilometro Verticale Chiavenna-Lagùnc: Henri Aymonod "vede" il titolo, per Gaggi podio sicuro

Il verticalista valdostano è favorito per il succeso finale tra gli uomini, la campionessa valtellinese è già sul podio femminile.

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La Mountain Running World Cup è arrivata al suo ultimo atto con il Kilometro Verticale Chiavenna-Lagùnc, gara finale di Coppa che incoronerà il re e la regina della stagione di corsa in montagna. E potrebbe sventolare l’azzurro sul podio finale. Ad Henri Aymonod, che è saldamente in testa alla classifica, basterà fare la sua solita gara da “hombre vertical” per portare a casa lo scettro, mentre tra le donne sarà battaglia tra Alice Gaggi, la britannica Charlotte Morgan e le keniane Lucy Murigi Wambui e Joyce Muthoni Njeru.

Otto nazioni coinvolte, diecimila atleti partecipanti, dodici località ospitanti per sedici gare complessive suddivise in tre categorie:  Long Mountain, Short Uphill e Classic Mountain. Sono i numeri di WMRA Mountain Running World Cup, il circuito internazionale di Corsa in Montagna che si prepara all’ultimo atto e torna ancora una volta in Italia per il Kilometro Verticale Chiavenna-Lagùnc, lungo un percorso da 3298 metri di sviluppo, con mille metri di dislivello: la gara dei record. Quest’anno il borgo nel cuore della Valchiavenna avrà l’onore e l’onere di ospitare l’evento più importante del 2021. La città ha già accolto le Coppe e attende gli atleti che domenica 10 ottobre dalle ore si schiereranno sulla linea di partenza dalle nove e 15 in avanti.

 

La penultima tappa del calendario (Zumaia Flysch Trail in Spagna) ha determinato il ranking secondo il quale gli atleti si presenteranno al rush finale di Chiavenna. Sebbene assente in Spagna, Henri Aymonod è il favorito numero uno per il successo finale. All’italiano, vincitore delle ultime due edizioni della KV Chiavenna-Lagùnc, sarà sufficiente restare fedele ai proprio standard (è imbattuto in un vertical dal 2018...!)  per portarsi a casa il titolo, difendendosi dagli attacchi dell’ungherese Sàndor Szabo, del keniano Geoffrey Gikuni Ndungu e dell’eritreo Petro Mamu. Tra le donne si preannuncia battaglia per il podio fra le keniane Joyce Muthoni Njeru e Lucy Murigi Wambui, la nostra Alice Gaggi e la fortissima britannica Charlotte Morgan.

 

A Chiavenna saranno consegnate anche le Coppe di Specialità: dopo i risultati di Zumaia e Broken Arrow (USA), già assegnate la Classic (a Njeru e Gikuni) e la Long (Morgan e Criado). Ancora aperta invece la partita per la Vertical che vede in testa gli specialisti Henri Aymonod appunto e, al femminile, l’austriaca Andrea Mayr.

 

Era il 1986 quando gli Amici Madonna della Neve di Lagùnc e del Gruppo Podistico della Valchiavenna organizzarono la prima edizione della corsa in salita denominata Pianazzola-Lagùnc. Si partiva dal piazzale della chiesa di Pianazzola a quota 650 e si arrivava a Lagùnc sopra la chiesetta posta a quota 1383. Il percorso aveva una lunghezza di 2540 metri. Fino al 1990 la gara è stata riservata ai soli uomini poi - sempre sul medesimo tracciato - vennero ammesse anche le donne. Si è continuato così sino al 2000 quando si decise di trasformare la competizione in kilometro verticale. La partenza venne spostata a Chiavenna sul piazzale della chiesa di Loreto a quota 360 e l’arrivo sempre a Lagùnc ma a quota 1371 con un dislivello di 1011 metri. Il percorso arrivava così a misurare 3461 metri. Dopo l’edizione del 2007 si è pensato di far compiere un salto di qualità alla manifestazione ed in tal senso come primo atto, avuto l’avvallo dei responsabili del Comitato Nazionale della Corsa in Montagna, è stata presentata richiesta alla FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) per l’omologazione del percorso a KM Verticale, ottenuta per la prima volta in Italia. Si era provveduto preliminarmente, tramite lo Studio Tecnico Maraffio di Chiavenna, alla misurazione tecnica dei dislivelli ed alla individuazione con assoluta precisione dei 1000 metri di dislivello. Su questo tracciato sono state realizzate le migliori prestazioni al mondo senza ausilio di bastoni in questa particolare disciplina. A firmarle Bernard Dematteis (30 minuti e 2 secondi, nel 2013) e Andrea Mayr (35 minuti e 18 secondi, nel 2018), che sono tuttora le prestazioni di riferimento.  

La partenza è posta a quota 352 metri slm, in corrispondenza del primo gradino della mulattiera denominata “strada dei Morti di Pianazzola”. L’arrivo, posto appunto a quota 1352, è localizzato all’interno delle prime case di Lagùnc. A perenne ricordo della manifestazione si è provveduto alla posa, nei pressi della chiesetta di Lagùnc, di una stele ove sono incisi i nomi di tutti i vincitori che si sono susseguiti negli anni e verranno incisi quelli che seguiranno nel futuro. Alla partenza è stata posata una targa riportante il logo della manifestazione. Lungo tutto il tracciato è stata posata apposita segnaletica riportante la località e la quota. 

 

Il weekend della 36esima edizione della prova inizierà sabato 9 ottobre alle 13.00 in Piazza Bertacchi a Chiavenna, con la presentazione della Coppa (arrivata ai primi di ottobre le mura del cinquecentesco Palazzo Vertemate Franchi) e la sfilata dei campioni per le vie del centro storico a partire dalle ore 16. 00. A seguire il consueto appuntamento con “Una corsa con i campioni. Insieme per la vita”, la camminata non competitiva giunta alla sua undicesima edizione, che ogni anno raccoglie fondi a favore delle associazioni Donne in Rosa e “Gianluigi Nonini” per la ricerca contro il cancro e Aido. Alle 18 e 30 saliranno sul palco allestito i migliori del mondo nella corsa in montagna per la consegna dei pettorali, per raccontare le emozioni del pre-gara e rivivere insieme le edizioni precedenti della gara attraverso gli emozionanti video che ne raccontano i ventidue anni di storia. Domenica alle 09.15 la partenza del KV Chiavenna-Lagùnc e - nel pomeriggio, dalle 16.00 - i vincitori della Coppa del Mondo di corsa in montagna saliranno sul palco della cerimonia di premiazione per alzare il Trofeo.

 

In provincia di Sondrio, in Valtellina o più precisamente in Valchiavenna,  la cittadina che prende il nome dalla sua valle è un vero gioiello che custodisce edifici in pietra (a partire proprio da Palazzo Vertemate Franchi) e vie rimaste quasi intatte fin dal 1500. Chiavenna sorse su una grande frana, staccatasi in epoca remotissima dal versante sud. I massi fermatisi sul pendio e sul piano diedero origine ai famosi Crotti. Tra gli spiragli di tali massi (“sorei”) soffia una corrente d’aria a temperatura costante, sia d’estate che d’inverno, intorno agli otto gradi centigradi. Queste cavità, da non confondersi con le normali cantine, sono ottime per la conservazione e la maturazione del vino e di altri prodotti gastronomici tipici. Attorno ai “sorei” i chiavennaschi edificarono piccole costruzioni con saletta e camino che oggi rappresentano i tipici ristoranti della Valchiavenna. 

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