La fortissima endurance runner canadese e il suo in bocca al lupo ultra... motivazionale ai protagonisti dell'imminente Tor des Géants in Valle d'Aosta
di Stefano Gatti"Abbiate il coraggio di tentare e di fallire, potreste riuscire al di là della vostra più sfrenata immaginazione". È un messaggio potentissimo quello lanciato da Stephanie Case. Vincitrice nel 2021 del Tor des Glaciers, versione estrema del già proibitivo Tor des Géants, la 39enne ultrarunner canadese (residente in Svizzera), nella vita di tutti i giorni lavora come avvocato nel campo di difesa dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne, lavorando per organizzazioni internazionali (ONU compresa) con missioni dall’Afghanistan al Ruanda, dalla Siria all’Etiopia.
Dall'Ultratrail du Mont-Blanc al Tor des Géants, da Chamonix a Courmayeur: prendendo spunto dal recente Sommet Mondial du Trail transalpino, sui suoi canali social Stephanie invita i concorrenti della grande avventura sulle Alte Vie valdostane a mettersi in discussione sempre e comunque ma a nostro modo di vedere il suo invito a spendersi fino in fondo (una sorta di anello di congiunzione tra i due grandi avvenimenti di fine estate) risuona ben oltre le montagne. Un appello alle fila dei coraggiosi pronti a mettersi in gioco sulle Alte Vie valdostane (gli ultrarunners "di tutti i giorni", molto prima dei campioni) che si estende a tutti noi (runners, sportivi praticanti ma non solo) e ci coinvolge, nessuno escluso.
Ecco quindi il messaggio integrale di Stephanie Case, nella nostra traduzione:
Al di là delle storie di straordinario successo scritte dai campioni, a mio modo di vedere una delle chiavi di lettura delle storie raccontate quest’anno dall’UTMB è stato il coraggio così diffuso tra gli atleti che hanno mancato i loro obiettivi. I runners che non hanno neanche sfiorato i gradini del podio. Quelli che ci hanno provato ma hanno fallito. Chi è arrivato ultimo o non è arrivato affatto. Se ci accontentassimo di schierarci al via delle gare che siamo fiduciosi di poter dominare, non raggiungeremmo mai - MAI - il nostro potenziale. È solo quando ci esponiamo al rischio del fallimento che abbiamo l’opportunità di creare la pura magia del trailrunning.
A tutti coloro che si preparano a schierarsi sulla linea di partenza del Tor des Géants e del Tor des Glaciers: so che siete in ansia, emozionati e spaventati dalla sfida che vi attende. So che la vostra testa è piena di domande: mi sono allenato abbastanza, ho fatto abbastanza dislivello, sono abbastanza preparato… Se non aveste il minimo dubbio, non sareste umani.
Sappiate solo che qualsiasi cosa accada in quei trecentotrenta o quattrocentocinquanta chilometri, voi avete avuto il coraggio di tentare “l’impossibile”. Nessuno può sapere davvero come si comporterà in una prova di quel livello, ma c’è della bellezza nell’avere il coraggio di TENTARE. Potrebbe essere proprio ciò che vi spinge al successo al di là della vostra più sfrenata immaginazione. Per me è sempre stato così.