TRAILRUNNING

Il Tor per immagini, fotostoria dell'happening-trail di fine estate in Valle d'Aosta  

Appuntamento al prossimo anno per il TORX® con le immagini più significative della dodicesima edizione del mega-evento sulle Alte Vie valdostane.

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Con la cerimonia delle premiazioni al Parco Bollino di Courmayeur è calato il sipario su TORX® Tor des Geants 2021: dieci giorni di passione trail lungo le Alte Vie della Valle d’Aosta. Dieci giorni di emozioni e fatica, esaltazione e sconforto, solitudine e solidarietà. Il pensiero di chi c’era e di chi sogna di esserci e provarci “corre” già alla prossima edizione. Intanto, vale la pena rivivere la kermesse d’alta quota appena terminata (anche) attraverso le sue immagini più emblematiche, curiose e soprattutto indimenticabili.

 

"Il tempo passa e la strada un giorno dovrà pur finire". (Dino Buzzati) 

Sono stati il francese Sebastien Poesy e la nostra Giuditta Turini a completare la "griglia" dei vincitori e dei medagliati del TORX® 2021, aggiudicandosi - sabato 18 settembre - la vittoria nella prova più breve ed "intensa" del programma: il Tor30 Passage au Malatrà. Poi, come detto, è arrivato il tempo delle premiazioni, dei saluti, delle lacrime in molti casi e - più prosaicamente - quello dei ringraziamenti ufficiali e dei primi bilanci.

"Come organizzatori abbiamo fortemente voluto tornare a farvi correre e siamo felici di esserci riusciti. Ringrazio tutti i corridori che sono venuti qui, soprattutto quelli giunti dall’estero, che lo hanno fatto tra mille difficoltà. Ringrazio chi, con me, ha creduto in questo progetto, a partire dall’incredibile staff che sta dietro al TOR, un team piccolo ma fortissimo, sostenuto da oltre 2500 volontari (o volonTOR, come amano definirsi loro, insieme a 13 guide alpine, 20 medici, 30 infermieri, 19 operatori tecnici specializzati, ndr), che non si sono mai fermati un attimo. Abbiamo lavorato tutti insieme, animati da un’autentica passione per questo sport e per la montagna”.

Con queste parole Alessandra Nicoletti - presidente di VDA Trailers e direttore di gara del TORX® - ha dato l’arrivederci al 2022, non prima di aver consegnato alla storia della disciplina i vincitori (pochissimi) ed i protagonisti (tutti quanti gli altri!) del Tor des Geants 2021.

Più delle parole, delle classifiche e delle medaglie (quelle da semplici finisher "cariche" dello stesso valore di quelle dei vincitori) a restituire il senso più profondo del Tor sono le immagini. E quella simbolo dell'edizione 2021 non può che essere il microsonno di Franco Collè e di Jonas Russi - i due mattatori del Tor des Geants classico (quello sulla distanza dei 330 chilometri) prima di riprendere e poi finalmente dirimere la loro sfida, all'inizio dell'ultima notte di gara. Uno scatto senza prezzo, una composizione perfetta, un soggetto (detto con il massimo rispetto  e l migliore delle intenzioni) quasi "caravaggesco". Ad iniziare dalla luce.

Abbondantemente terminata la loro sfida e la loro fatica, l'ingegnere di Gressoney ed il suo degno sfidante elvetico si sono poi ritrovati sabato 18 settembre sulla rampa d'arrivo di Courmayeur ad accogliere Roberto Zanco, 431esimo ed ultimo finisher della prova: anche questa un'immagine simbolo.

Non è da meno, a livello emozionale, lo sguardo complice e d'intesa tra Luca Papi e Jules-Henri Gabioud all'arrivo del Tor des Glaciers, con i suoi 450 chilometri la più dura delle quattro gare sulle quali si articola attualmente il sistema-TORX®. Un battito di ciglia, infinitesimale, che racchiude un cammino lungo più di cinque giorni, praticamente mai distanti più di una manciata di metri: indivisibili, come separati alla nascita. A pensarci bene, a cercarle bene, forse nemmeno esistono immagini "singole" (targate "Tor 2021") dell'italofrancese e dell'elvetico... Estremizziamo il concetto, ma non più di tanto!

Alle spalle di Gabioud e Papi, terza assoluta e prima donna di una classifica di genere cortissima ed elitaria (che ha visto l'italiana Marina Plavan in seconda posizione) c'è lei: la straordinaria Stephanie Case. Molto prima che una fortissima ultrarunner, la 38enne canadese è avvocato, attivista nel campo della difesa sei diritti umani, con diverse missioni ONU alle sue spalle, nelle aree più instabili e turbolente del pianeta. Tanto da meritarsi un premio speciale nella sua veste di fondatrice di Free To Run, associazione no-profit impegnata nel favorire un’attività sportiva al femminile più libera. E tanto da convincere noi ad una scelta anomala e nello specifico a rappresentarla qui non lungo i sentieri valdostani ma nelle sue vesti professionali ed altamente meritorie.

Non solo Stephanie, però: la componente femminile della nostra "galleria" comprende un ritratto intenso ed autentico di Silvia Ainhoa Trigueros Garrote. La campionessa spagnola del Team Scarpa ha fatto la storia: terza affermazione al Tor de Geants. Come Collé, più di Collé. Perché Silvia è al suo terzo successo consecutivo sulle Alte Vie 1 e 2. Storico, appunto, e quindi da sottolineare con uno scatto in bianco e nero, da album dei ricordi. Per rafforzare il valore dell'impresa, proiettarla in un dimensione diversa da un presente che - per Silvia e per i Giganti del Tor des Geants - non aspetta altro che farsi domani. 

Dietro alla Trigueros, al traguardo del "Geants" femminile è giunta la bergamasca Melissa "Iron" (di nome e di fatto) Paganelli, nell'immagine da noi scelta alle prese con... l'ultimo di una lunghissima serie di "colli" da valicare e valicati: sono solo due passi, ma sono gli ultimi, è solo la rampa del traguardo, ma è la somma di tutti i "valichi" e di tutti i "passi" (sinonimi, in montagna) che li hanno preceduti e Melissa sembra prepararsi a goderseli, sembra esserne consapevole. E fiera.

Giunti a questo punto, non ci resta che trovare la degna conclusione della nostra rassegna, per forza di cose largamente incompleta e volutamente mirata al traguardo come termine e tappa ad un tempo, facendo tesoro della concezione che ci hanno suggerito gli amici Luca Dalmasso e Guendalina Sibona con i loro libri dedicati al Tor des Geants. Lo facciamo con uno sguardo in un certo senso rivolto 2022: quello di Oliviero Bosatelli, l'ultimo scatto del suo Tor "social", condiviso e per così dire interattivo"per ma chiuso al settimo posto! Una manciata di secondi (forse una cinquantina di metri) prima di concludere la sua fatica, il gigante bergamasco (lui pure, di nome e di fatto) si è fermato, ha posato a terra i bastoncini e brandito per un'ultima volta appunto lo smartphone, inquadrando il traguardo dalla prospettiva (invidiabile e privilegiata, invidiabile perché privilegiata) di chi il traguardo lo ha raggiunto correndo, al termine di una quantità di chilometri da far girare la testa ma - prima ancora - le gambe: per necessità.

Non serve aggiungere molto altro: alle luci, al sollievo, alla magia. 

Anzi sì, qualcosa si può aggiungere:

"Un desiderio urgente: avviarsi sul sentiero senza voltarsi indietro". (John Haines)

 

 

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