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Il richiamo magnetico dello skyrunning al più alto livello che di può immaginare, incorniciato da una giornata fantastica e nobilitato dalla presenza di campioni veri e degli amatori più preparati e ambiziosi. William Boffelli vince la terza edizione di Grigne Skymarathon Trofeo Davide Invernizzi, la classica lecchese che ha riportato in vita la magia del Trofeo Scaccabarozzi, ritoccando il record fissato a sorpresa nel 2023 dal transalpino Luison Coiffet. È già appuntamento tra due anni a Pasturo per i miglior skyrunners del pianeta per provare a battere il tempo da quattro ore, 52 minuti e 50 secondi stampato sulla linea del traguardo dal polivalente atleta del team Kailas.
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Valida come diciottesimo dei ventiquattro appuntamenti (ventitré di regular season e la finale SkyMasters) di Merrell Skyrunner World Series - il secondo in Italia dopo la tappa valdostana di Monte Zerbion Skyrace della scorsa primavera - la difficile Skymarathon prealpina è stata vinta tra le donne da Iris Pessey, toprunner transalpina del Team Scott che ha chiuso in sei ore, 33 minuti e 56 secondi l’anello da 42 chilometri e 3600 metri di dislivello positivo.
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La prova è andata in scena sabato 20 settembre in condizioni meteo a dir poco ideali e temperature praticamente estive lungo un itinerario che toccava prima i 2184 metri della Grigna Meridionale (altrimenti nota come Grignetta) e poi i 2410 di quella Settentrionale (Grignone), unendo uno dopo l’altro quasi tutti i rifugi del massiccio prealpino: Porta, Rosalba, Elisa, Bietti, Bogani, Brioschi, Antonietta e Riva. Al via 460 skyrunners (383 uomini e 77 donne) provenienti da una trentina di differenti nazioni: un po’ più della metà (283) quelli in grado di portare a termine con successo la missione-finisher, superando indenni i tre cancelli orari lungo il percorso.
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Boffelli ha gestito la gara da veterano. Il portacolori bergamasco (residente in Valle d'Aosta) di Outdoor With Us/Team Kailas amministrando le energie nella parte iniziale della traccia di gara, per poi prodursi con il passare dei chilometri in un forcing che ha selezionato uno dopo l’altro i suoi diretti avversari. Per William arrivo in solitaria sulla classica rampa di Viale 4 novembre a Pasturo e nuovo record, con un vantaggio di 24 minuti e 22 secondi sul sempre più emergente piemontese Gianluca Ghiano (ASD Baudenasca), mentre a dare un sapore internazionale al podio è stato lo spagnolo Dimas Pereira Obaya (ASICS) che ha chiuso la sua prova (e il podio stesso) a 25 minuti e 42 secondi da Boffelli. Top five completata invece in senso local da Mattia Gianola di Lab4You e dall'idolo di casa Daniel Antonioli (ASD Team Pasturo/SCARPA).
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"Due anni fa avevo preso una bella lezione, ero un po' saltato per aria e oggi mi sono preso una bella rivincita. Ho corso il cuore ma stavolta anche con la testa. L'ho gestita veramente bene: mi sono alimentato come si deve, ho bevuto e sul tecnico al momento giusto ho deciso di fare la differenza e da lì ho spinto sempre fino alla fine. Siamo partiti in controllo con Antonioli e Ghiano, per tutta la prima ora e mezza di gara. Quando dal Rifugio Rosalba è iniziato il tratto tecnico mi sono accorto che potevo piuttosto agevolmente fare la differenza. Mi sono ritrovato davanti senza quasi volerlo, ero un po' più agile dei miei avversari sul tecnico. A quel punto avevo fatto il buco e mi sono detto di provarci, però senza esagerare. Il gap si è allargato sempre di più e a quel punto ho potuto gestire la gara in controllo. Il segreto della mia vittoria è stato una gestione veramente perfetta, in più ero gasato da un pubblico stratosferico sulla Grignetta, sul Grignone, ai rifugi e lungo tutto il percorso. Davvero grazie a tutti, mi avete fatto emozionare: è anche grazie al pubblico che è venuto fuori il record". (William Boffelli)
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In gara donne femminile Iris Pessey ha cambiato marcia nella parte centrale della gara, per poi stringere i denti nel finale e tagliare a braccia alzate il traguardo, rimanendo però lontana quasi ventidue minuti (21 e 51 secondi) dal primato femminile fissato due anni fa da Hillary Gerardi in sei ore, 12 minuti e cinque secondi, tempo che le è valso la quarantunesima casella della classifica assoluta. Seconda posizione per la britannica Natalie Beadle con un ritardi di un minuto e 21 secondi dalla vincitrice (quarantaduesima).
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A sigillare il podio è stata l’emergente atleta di casa Aurora Bosia (ASD Falchi Lecco), che ha fatto rientro a Pasturo dopo sei ore, 41 minuti e 18 secondi, quarantanovesima del ranking e unica atleta italiana sul podio stesso, anzi nella top five, che è stata completata in quest’ordine dalla spagnola Oihana Zubillaga Blanco e da Elena Karanfiloska (Macedonia del Nord).
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"Era tanto tempo che non riuscivo a fare una gara così: conducendola a modo mio, andando in testa per poi controllare. Quindi sono partita forte e sono andata in fuga ma la gente lungo il percorso mi gridava che ero seconda e io non capivo come fosse possibile, perché ero andata via con i primi cinque uomini, chi poteva avermi superata? Allora per non correre rischi ho continuato a spingere, spingere, spingere. Ero comunque contenta di come stavo correndo, con uno sforzo regolare e costante. Poi in cima mi hanno confermato che ero nettamente al comando e a quel punto mi sono un pochino rilassata. Solo che poi a due chilometri dalla fine Natalie mi ha raggiunta e allora mi sono detta: per favore, non farmi spingere forte qui perché ho le gambe e i piedi a pezzi. Non può succedere, voglio rimanere in testa, quindi ho ripreso a spingere veramente forte fino alla fine. Sono molto felice, non mi sono arresa, ho fatto girare le cose a modo mio. Questa gara è superba, gli organizzatori sono stati grandi, grazie a tutti. C'è un sacco di gente sul percorso: grande atmosfera, tifo per tutti, urla, musica. Grazie, ancora, ci vorrebbero più gare così nelle World Series. Non lo dico solo perché ho vinto. Ok, anche...!" (Iris Pessey)
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Ad integrare in senso “trail” (e più ancora mountain running) la locandina della terza edizione dell’evento Grigne Skymarathon è stata la Short Race proposta dal Comitato Organizzatore guidato da Alberto Zaccagni il cui anello da 14 chilometri e 1000 metri D+ era disegnato tra i boschi della parte bassa del versante orientale del Grignone e nella sua prima parte ricalcava la traccia della prova-clou. Ad imporsi in gara uomini è stato il giovane britannico Tom Spencer (Team Inov8) che - con il tempo di un’ora, 12 minuti e sei secondi - ha avuto la meglio per due minuti e 51 secondi su Michele Fontana (GP Alpi Apuane) e per cinque e 14 su Alessandro Crippa (GSA Cometa). Tra le donne Daniela Busnelli di ASD Go-Market ha vinto in un’ora, 43 minuti e 14 secondi (quarantaduesima di una classifica generale da 159 elementi), spuntandola per soli sedici secondi su Carolina Brambilla (Gruppo Sportivo Mario Corti,quarantatreesima), mentre Alessia Bergamini del CSC Cortenova ha chiuso il podio con un ritardo di un minuto e 16 secondi dalla vincitrice (quarantasettesima).
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In cabina di regia il Team Pasturo in collaborazione con Falchi Lecco e GSA Cometa, una collaudata triade che ha coordinato oltre duecento volontari dislocati lungo l’itinerario. Tra loro una cinquantina di uomini del Soccorso Alpino e ben quattro guide che hanno vigilato sulla sicurezza dei concorrenti, specialmente nei tratti più tecnici e impegnativi del percorso. L’evento è stato supportato da Regione Lombardia e da diversi enti locali ed ha avuto come sponsor tecnico Scott Sport Italia, supportato da DF Sport Specialist.
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L’appuntamento con la quarta edizione di Grigne Skymarathon Trofeo Davide Invernizzi ("Lino" era un forte atleta local scomparso poco più di sei anni fa) è già fissato tra due anni ma chi vuole rinfrescarsi la memoria o magari “assaggiare” il tracciato in vista di una candidatura alla Skymarathon 2027 farà bene a segnarsi in agenda l’appuntamento di settembre del prossimo anno con la ZacUp Skyrace del Grignone che provvede alla continuità con lo skyrunning old style su queste montagne negli anni pari.
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