TRAILRUNNING

Gran finale sull’isola... del tesoro per gli assi del trailrunning mondiale  

Vengono dalla Polonia e dalla Svizzera i vincitori del Golden Trail Championship 2020 alle Isole Azzorre, finale mondiale della corsa sui sentieri.

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Bart Przedwojewski tra gli uomini, Maude Mathys tra le donne: sono loro i trionfatori assoluti della quattro giorni di trailrunning che ha chiuso la stagione della specialità ai suoi livelli di eccellenza mondiale. Al'interno di una "bolla" anti-Covid studiata nei minimi dettagli ma soprattutto dentro uno scenario primordiale – quello delle Isole Azzorre – che il pesante maltempo ha reso ancora più selettivo e... apocalittico!

A metà strada tra il Portogallo (del quale costituiscono una regione autonoma) e l’isola di Terranova - quindi… il Canada - le Isole Azzorre sono un arcipelago di origine vulcanica circondato dal nulla (anzi dall’Oceano Atlantico) per migliaia di chilometri. Quasi duemila lo separano appunto sia dal Vecchio che dal nuovo continente. Montagne selvagge, foreste intricate, altissime scogliere verticali, a picco su un mare costantemente tempestoso. Difficile insomma immaginare uno scenario più appropriato per i top runners in arrivo da ogni angolo del pianeta sulla piccola Isola di Faial per dare vita alla stage-race di quattro giorni che ha “scelto” i campioni dei campioni di questa stagione anomala. Anche nel suo formato, visto che il gran finale sulle “isole azzurre” ha preso il posto delle Golden Trail World Series by Salomon (una serie di gare distribuite lungo l’intero anno), cancellate a causa della pandemia. Spazio quindi ad un mini-torneo concentrato in pochi giorni in una sola località (isolata - nel vero senso della parola - dal resto del mondo) sulla quale radunare e mettere a confronto i migliori specialisti del pianeta della corsa su sentiero, sottoponendoli a controlli severissimi e costanti. In una sorta di “bolla” – con base nel capoluogo Horta - sullo stile di quella realizzata dalla NBA in Florida. In programma un prologo e quattro tappe - una dietro l’altra - tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Oltre a rendere l’impegno degli atleti ancora più estremo del previsto, il maltempo ha costretto agli organizzatori a rimaneggiare il percorso. Alla fine comunque la distanza completata ha raggiunto i 115 chilometri, con un dislivello positivo di 5172 metri. E questo nonostante le condizioni meteo abbiano tagliato fuori dall’itinerario il passaggio ai 2531 metri del Monte Pico che sorge sull’isola omonima ed è il punto più elevato del territorio del Portogallo.

E se il grigio delle nuvole di tempesta ed il nero della roccia lavica hanno conferito un tono tenebroso e minaccioso al terreno di gara, un’esplosione di verde intenso (quello della foresta tropicale con il suo tasso di umidità del cento per cento) ha per lunghi tratti accompagnato la caccia dei top runners ai… colori della vittoria: pettorale rosso per lo scalatore più resistente, azzurro per il discesista più spericolato, verde per lo sprinter più brillante, giallo per il campione più completo. Pettorale giallo come.. la maglia gialla del Tour de France. Ispirazione diretta, visto che Golden Trail Championship è andato in scena appunto nel format dei giri ciclistici a tappe, come la Grande Boucle.

Vincitori delle rispettive classifiche assolute, Bart Przedwojewski e Maude Mathys sono stati accomunati… al traguardo da diversi fattori: entrambi appartengono al Team Salomon, entrambi si sono aggiudicati due delle quattro tappe, entrambi hanno battuto la concorrenza degli specialisti di orienteering (temibilissimi, dato il contesto intricato e dalla scarsa visibilità nel quale si è gareggiato). Sia il polacco che l’elvetica inoltre hanno preceduto nella generale due atleti USA. Przedwojewski ha avuto per sette minuti la meglio su Jim Walmsley (Team Hoka ONE ONE), Mathys ha invece staccato di nove minuti Rachel Drake (Team Nike Trail).

Per quanto riguarda le altre maglie (anzi, pettorali), en plein rossocrociato tra gli scalatori: ancora Maude Mathys e Remi Bonnet (Team Salomon). Il norvegese Anders Kjaervik (Team Bergen Running) e La slovena Ana Cufer (Team Salomon) hanno trionfato tra i discesisti. A svettare tra gli sprinters invece il francese Theo Detienne (Team Salomon) e la spagnola Gisela Carrion (Team La Sportiva).

E gli italiani? Un infortunio ha impedito al nostro trailrunner di punta Davide Magnini di volare alle Azzorre. A tenere in alto il tricolore è stato allora Francesco Puppi (Nike Trail), approdato sull’arcipelago direttamente... dalla Valtellina e dal Trofeo Vanoni (il “Mondiale delle Foglie Morte”) di Morbegno, chiuso in seconda posizione insieme ai colleghi del "Valle Brembana" Alex Baldaccini e Nadir Cavagna. Il comasco ha ottenuto un piazzamento di tutto rilievo nella top ten (settimo), mentre nei primi venti hanno chiuso Riccardo Borgialli (Salomon, 15esimo) ,William Boffelli (Team Crazy, 16esimo) e Luca Del Pero (Team Scarpa, 19esimo). Tra le ragazze, 34esima piazza finale per Federica Zuccollo (Team La Sportiva).

Dalle scogliere delle Azzorre, lo sguardo corre ora lontano verso la prossima stagione e… il Mondiale che verrà. Per un bilancio di GTWC Azores 2020 e le prospettive a medio termine, lasciamo la parola a Greg Vollet, co-direttore di Golden Trail Series, recentemente autore della stupefacente performance sul doppio chilometro verticale "downhill" nelle Alpi dell’Alta Savoia:

“Dobbiamo prima di tutto cercare di capire quale sarà l’evoluzione della crisi sanitaria. Potremmo doverci… adattare anche la prossima stagione. Magari più avanti – vista anche la risposta straordinariamente entusiastica degli atleti – potremmo valutare tutte le differenti opzioni! Idealmente, la nostra intenzione è quella di ripristinare le Golden Trail Series nel loro formato originale: un ‘circuito’ che riunisce le più belle gare di trailrunning del pianeta (Zegama-Aizkorri, Marathon du Mont-Blanc e Dolomyths Run tra le altre, ndr). Ma ci riserviamo la possibilità di rinnovare annualmente l’appuntamento del format GTC: una gara a tappe che dia ai migliori atleti la possibilità di ritrovarsi insieme e di sfidarsi direttamente per un’intera settimana!”

 

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