SKYRUNNING

De Gasperi e Gerardi, record a fil di cielo sui sentieri resi famosi dal Trofeo KIMA    

Due record in un giorno solo lungo il mitico Sentiero Roma della Valtellina. De Gasperi firma il primato maschile, Gerardi quello femminile.

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Marco De Gasperi e Hillary Gerardi hanno siglato il nuovo FKT (Fastest Know Time) sul Sentiero Roma, lo storico e tecnicissimo itinerario in quota (54 chilometri totali per 4500 metri di dislivello positivo) che collega la Valchiavenna alla Valmalenco, l’Alto Lario con il gruppo del Bernina e che, nel tratto centrale della Valmasino, ripercorre (ma in senso antiorario) l’itinerario del mitico Trofeo KIMA, la più tecnica e prestigiosa gara di skyrunning a livello mondiale. 

Era in programma l’ultimo fine settimana di agosto, il Trofeo KIMA 2020, cancellato causa pandemia come d’altra parte l’intera Skyrunner World Series, della quale il KIMA stesso era la tappa più ricca di fascino e tradizione. Sei volte campione del mondo di corsa in montagna, Marco De Gasperi (secondo nel KIMA 2016) ha abbassato di ben quarantanove minuti il precedente primato siglato meno di un mese fa dallo skyrunner di casa Valentino Speziali (otto ore, 42 minuti e 32 secondi). Quello stabilito dalla forte atleta americana Hillary Gerardi  (vincitrice al femminile nel 2018 della 19sima e più recente edizione del KIMA) sembra essere a tutti gli effetti il primo riscontro cronometrico di riferimento al femminile sul tracciato integrale del Sentiero Roma che, lo ricordiamo, skyrunning a parte, è un itinerario escursionistico (con alcuni passaggi alpinistici) che parte da Novate Mezzola e termina a Torre Santa Maria e viene abitualmente percorso in tre tappe di altrettanti giorni da parte di escursionisti ben allenati e preparati.

Un vero e proprio blitz quello messo a segno dai due campioni del Team Scarpa che hanno stoppato il cronometro su tempi stratosferici: De Gasperi ha infranto il muro delle otto ore, completando la missione in 7 ore, 53 minuti e 41 secondi. Gerardi da parte sua è stata all’altezza del collega, chiudendo la sua performance in un altrettanto prestigioso FKT di 10 ore, 6 minuti e 41 secondi. Dimostrando doti tecniche non indifferenti De Gasperi e Gerardi hanno superato ben otto passi alpini sopra i 2500 metri di quota (in ordine di… apparizione Barbacan, Camerozzo, Qualido, Averta, Torrone, Cameraccio, Bocchetta Roma, Cornarossa) prima di buttarsi a capofitto nella discesa lungo la Val Torreggio (ramo laterale della Valmalenco) verso il traguardo posto all’altezza della chiesa di Torre Santa Maria.

Questo il commento a caldo di De Gasperi:

“Alla vigilia non era molto convinto di poter essere efficace su un percorso così impegnativo per via dei tanti impegni - ovviamente non agonistici quest’anno - ma lavorativi (dalla fine di aprile Marco è Brand Manager di Scarpa per il settore Trail Running, ndr) che avevano preso il sopravvento. Però ci tenevo molto a fare bene, perché il Sentiero Roma è mitico per noi valtellinesi e sta diventando un “must” per tutti gli appassionati di montagna. Tanto è vero che lungo l’itinerario ho trovato tantissima gente. Così insieme a Hillary Gerardi abbiamo accettato la sfida ed il record è arrivato. Ho fatto riferimento per tutta la gara sugli intertempi di Valentino Speziali che aveva stabilito il nuovo record nel mese di agosto e ho dovuto spingere sempre per guadagnare minuti preziosi. Sapevo che il tratto  finale sarebbe stato molto ostico per via degli allenamenti insufficienti. Le ultime quattro ore infatti sono state molto difficili, ho sofferto le pene dell’inferno. Sono riuscito a chiudere sotto le otto ore, che è un buon risultato ma credo che si possa fare molto meglio. Ci sono in giro giovani in grado di mettersi alla prova ed ottenere una performance ancora migliore. Io da parte mia oggi ho dato tutto e quindi sono soddisfatto. Questo record rimane nel mio cuore… e nelle mie gambe!”

Queste invece le prime parole della Gerardi al traguardo di Torre Santa Maria:

“Tornare sul percorso del Sentiero Roma è stato speciale. Non sono soddisfatta fino in fondo perché ho avuto qualche problema di “navigazione” ma è stata colpa mia: non ho avuto il tempo di venire qui a provare il tracciato prima del tentativo. Ora lo conosco bene e quindi penso che tornerò per migliorare il mio record. Oggi è stata veramente, veramente dura. Il Sentiero Roma richiede una grande preparazione. Anche perché lo si percorre in senso opposto rispetto al Trofeo Kima. Quindi le difficoltà tecniche aumentano con il passare dei chilometri e di conseguenza della stanchezza. Inoltre si scalano un paio di passi che sfiorano i tremila metri e vi assicuro che sotto sforzo l’alta quota si sente tutta. Invito le mie colleghe skyrunners a provare a battermi. Ce ne sono sempre di più e tecnicamente molto preparate: questo percorso è fatto apposta per loro!”


Sfogliando il libro dei ricordi, affiorano diversi tentativi sul mitico Sentiero Roma. Se l’ultimo in ordine di tempo è stato quello – recentissimo e già citato – di Valentino Speziali, va precisato che uno dei primi atleti a percorrere l’intero Sentiero Roma in versione “competitiva” è stato Luciano Capitani che, nel 1985, completò l’itinerario in 9 ore, 35 minuti e 15 secondi. Limite successivamente ritoccato da Flavio Arrigoni, che impiegò una ventina di minuti in meno: 9 ore, 15 minuti e 48 secondi. Il 12 settembre del 2001, Fabio Contessa (meno di sette ore il suo “personal best” al Trofeo KIMA) fermò il cronometro a nove ore e 4 minuti, in una giornata infausta dal punto di vista climatico, per quello che è rimasto a lungo (di fatto fino a quest’anno) il tempo di riferimento per il Sentiero Roma in assetto skyrunning. E con l’autunno ormai alle porte e la ventesima edizione del KIMA programmata per il 2022 (la prova ha cadenza biennale), è lecito attendersi che la “corsa al record” sia chiusa per quest’anno ma che gli skyrunners e le skyrunners di punta stiano già studiando mappe, punti d’appoggio e passaggi intermedi in vista di nuovi tentativi di record per la prossima estate.

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