Anche fra i runner si sta registrando il picco di malanni stagionali

Corsa e influenza: quando le medicine sono davvero necessarie?

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In queste settimane di “picco dell'influenza” molti runner hanno visto sfumare l'obiettivo per il quale si stavano allenando. Gravità e durata dei sintomi sembrano essere quest'anno particolarmente fastidiosi, tanto che sono pochi i casi in cui si riesce ad evitare l'uso di antibiotici.

Medicinali e soprattutto antibiotici lasciano nelle gambe di chi corre un senso di debolezza in presenza del quale è difficile riprendere la preparazione. Vale la pena capire più a fondo quando le medicine siano davvero necessarie e quando invece non siano efficaci. In proposito, riportiamo il parere di un medico nutrizionista come Luca Speciani, maratoneta a sua volta e responsabile nutrizionale della nazionale italiana di ultramaratona.

La domanda che poniamo è semplice: è sempre necessario trattare con antibiotici un'influenza con qualche complicanza o più a lunga del previsto?

"Come medico di segnale sono abituato a rispettare le risposte difensive naturali dell'organismo - spiega Speciani -  La febbre (ma anche le espettorazioni, la tosse, il muco, la diarrea, il vomito, l'inappetenza) sono strumenti potenti di difesa dell'organismo e - seppur con l'attenzione individuale a casi particolari - non dovrebbero essere ostacolati, pena un innaturale perdurare dei sintomi (come peraltro ampiamente indicato in letteratura)".

"Usare paracetamolo, analgesici, anti diarroici, impedisce al corpo di eliminare virus e batteri, e prolunga, aggrava, manda in profondità la malattia - prosegue il medico - Ricordo anche che l'uso di antibiotici non giustificato è inutile e dannoso (per i microbi intestinali) e non ha alcun effetto, se non ulteriormente squilibrante, su queste patologie virali".


Per uscirne in tempi brevi serve riposo, dieta leggera (con molta frutta e verdura fresca), bere molta acqua e, come aiuto, oli essenziali (tea tree), fitoterapici, vitamina C, oligoelementi (rame, zinco, manganese, selenio).

Un individuo altrimenti sano non deve temere una febbre di un paio di giorni anche ad alte temperature. Lasciamo che la natura faccia il proprio corso e aiutiamo l'organismo a difendersi e a produrre anticorpi in modo naturale. Questa è l'unica difesa che può rafforzarci, prevenire eventuali ricadute e farci tornare a correre e ad allenarci con la consueta forza e serenità.

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