MotoGP, Sachsenring: Marquez è da 9, ma Rossi ancora di più

Il voti ai protagonisti del Gp di Germania

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Marquez Voto 9
Un purosanque che lavora per affinare il proprio talento. Gestisce, riflette, attacca, vince. Qui è imbattibile, bisogna capire se lo sia anche in assoluto. Vola in Germania, vola nel mondiale, vola nella consapevolezza di sè. La sua essenza si vede in pista e va bene, ma si vede anche nella manata che tira al gradino centrale del podio prima di salirci, a 10 cm da Valentino che in quel momento è piegato ad appoggiare il casco. Sta tutta lì la cattiveria, la voglia, la sfrontatezza: cose che chi segue le corse conosce bene e delle quali Marquez, oggi, è il massimo esponente per molti motivi. Età, bioritmi, talento, moto, jolly ancora nel mazzo: molti motivi.

Rossi 9 e mezzo
Sì, più di Marquez. Perchè vogliamo vedere Marc a 40 anni. Valentino è un supereroe che supplisce al fisiologico calo o al fisiologico cambiamento, con un'attenzione e uno studio maniacali. Sta lì. Studia i dettagli, parla con gli ingegneri, parafrasa la telemetria, per ore, per giorni, per mesi. Chi glielo fa fare? Può essere la domanda nei bar. Risposta: la incontrollabile voglia di vincere, di battere il pilota nel mirino, di stupire, di confermare. E se la forza della Yamaha la dà Vinales (che è un toprider) allora alziamo le mani di fronte a uno che a pari moto e 16 anni di più gli finisce davanti. Tifiamo per questi benedetti sviluppi Yamaha che non si decidono ad arrivare, per poi toglierci definitivamente il dubbio su chi tra quei due...

Vinales Voto 7

Si aggroviglia attorno al grip e alla gestione delle gomme, ma ha lo sguardo di quello che non molla una virgola. E l'extramotivazione è avere lo "zio del box" davanti, in gara e nel mondiale e molto spesso.

Lorenzo Voto 6
Primo alla prima curva e per un bel po', finisce per fare la classica gara da Lorenzo: esagera, gomme finite, scivola indietro. Non ci piace, per niente, lo sgambetto su Petrucci: arroganza che, visto il mestiere, spesso finisce per essere un plus, ma in alcuni momenti (e in generale nella vita fuori dalla pista) diventa una debolezza e una fastidiosa caratteristica.

Dovizioso Voto 5
Paga l'antipatia per questa pista e litiga con la gestione delle gomme. Fa anche tenerezza quando parla dei noti punti deboli Ducati che alcuni tracciati - questo - evidenziano più di altri. I numeri però non hanno pietà.

Petrucci Voto 8

E' un selvaggio, in tutta la valenza positiva del termine. Lotta, rischia, fa, fregandosene - o fingendo di fregarsene - delle gomme, che sanno bene che sopra non c'è il più minuto, e il più delicato, del paddock. Incassa la Lorenzata senza fare bè, dopo essersi scusato il giorno prima per avergli succhiato la scia. Un signore.

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