IL DILEMMA DI VALE

MotoGP, Rossi: "Senza gare non posso decidere se continuare a correre"

Il pesarese aspetta di tornare in pista tra progetti e sogni: "Realizzare un museo personale e sfidare Schwantz e la sua Suzuki 500"

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La MotoGP è ferma, anzi, non è proprio partita e non è un problema da poco per tutti i piloti. Ma soprattutto per Valentino Rossi, che avrebbe bisogno di correre per decidere cosa fare l'anno prossimo. La Yamaha, infatti, attende una risposta per dargli una moto anche nel 2021, ma vista la situazione, nessuno sa quando potrà arrivare. "Dobbiamo capire quando riusciremo a correre. Quando farò qualche gara, deciderò se continuare. Ma i miei programmi adesso slittano alla seconda parte della stagione. A livello di Mondiale, è importante che si possa fare, anche perdendo 7-8 GP e facendo bene le altre gare. Ma decide il virus", ha detto il pesarese a Sky.

Vedi anche MotoGP e Superbike, Ezpeleta: "Ne usciremo più forti di prima" Motogp MotoGP e Superbike, Ezpeleta: "Ne usciremo più forti di prima" "La situazione è difficilissima, un qualcosa che non ci saremmo mai aspettati. Qui siamo molto colpiti, con tanti malati in zona. Facciamo tutti il tifo per chi sta male e soprattutto per chi è molto colpito nelle zone di Bergamo e Brescia, dove so che la situazione è durissima", ha aggiunto parlando del momento che sta vivendo l'Italia,.

In questi giorni c'è tanto tempo per pensare e magari sognare. Magari una sfida con un mito del passato. "Kevin Schwantz era il mio pilota preferito del passato, mi piacerebbe sfidare la sua Suzuki 500 con la mia Yamaha", ha ammesso.

Intanto, però, bisogna trovare il modo di ingannare il tempo: "Anche la MotoGP sta cercando di organizzare un campionato virtuale sullo stesso modello della F1".

Nell'attesa, a Rossi è venuta l'idea di allestire un museo personale vista la pluriventennale carriera a due ruote. "Avrò fatto circa 120 caschi diversi con il mio designer e amico Drudi, e poi a fine stagione cercavo sempre di restituire meno materiale possibile alla Dainese e così ho accumulato molte cose. Ho mandato un video a Lino Dainese e mi ha risposto dicendo: ora so dove sono finite tutte le mie tute... Poi l'idea è di creare una sorta di museo con tutta questa roba, ci piacerebbe: è una cosa su cui stiamo lavorando", ha svelato.

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