Come paradosso non è niente male. Un anno abbondante a incrociare i guantoni con la Juve, dal campo alle polemiche sul fatturato, per ritrovarsi poi amici e alleati. Sembra incredibile, ma se la trattativa del secolo che porterà Ronaldo a Torino è in dirittura d'arrivo, buona parte del merito è di Maurizio Sarri. Meglio, del Chelsea che, a ore, sarà affidato all'ex tecnico del Napoli. La spiegazione è semplicissima: il Real Madrid, ormai consapevole di non poter evitare la cessione di Ronaldo alla Juve, ha nelle ultime ore alzato leggermente la mira e chiesto ai bianconeri non i 100 milioni messi inizialmente in preventivo ma una cifra tra i 120 e i 150 milioni. Niente che possa spaventare una Juve così determinata a chiudere positivamente l'affare, ma abbastanza per convincere la dirigenza bianconera a cercare, attraverso alcune cessioni, quei soldi. Dove? A Londra, appunto.
Sarri ha chiesto ad Abramovich di mettersi una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio per garantirgli una squadra altamente competitiva. Come? Acquistando dalla Juve Gonzalo Higuain, da sempre suo pupillo, Daniele Rugani (altro figlioccio) e Alex Sandro. Il tutto per un totalone di 120-150 milioni, guarda caso la cifra che la Juve destinerà poi al Real per mettere la parola fine sulla trattativa Ronaldo.
I tempi, per diversi motivi, potrebbero non coincidere, ma la questione non preoccupa troppo Andrea Agnelli, che continua a pensare di poter definire i dettagli dell'operazione CR7 tra oggi e domani e, domani, se tutto dovesse filare per il verso giusto, presentare il portoghese ai tifosi bianconeri. Non c'è nulla, al momento, che possa far anche solo pensare a scenari differenti da questo. Ronaldo arriverà alla Juve e arriverà anche grazie a Maurizio Sarri. Un nemico pubblico divenuto improvvisamente l'alleato più importante.
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