Difficile ipotizzare che tra un muro e una schiacciata Perisic stia pensando agli schemi di Spalletti - o a quelli di Mourinho -, ma di sicuro sa che intercettandolo si parlerebbe di mercato. "Non ha voglia di parlare di calcio - ha confermato l'amico e compagno di squadra di beach volley Niksa Dell'Orco -. Sa che l'argomento sarebbe quello. Ci conosciamo da sei anni e mi disse di voler imparare a giocare a questo sport, ecco come abbiamo iniziato". La differenza coi professionisti è evidente nella sconfitta 2-0 contro i brasiliani Filho-Saymo e poi contro gli americani Brunner-Patterson, ma a parte foto e autografi a fine partita, non ha parlato.

Eppure lo stesso Perisic sa che lo scenario intorno a sé è cambiato notevolmente negli ultimi giorni. L'addio - non ufficiale ma praticamente effettivo - ai tifosi dopo la sfida con l'Udinese non è più scontato. La società nerazzurra con una serie di plusvalenze importanti è rientrata nei parametri di bilancio imposti dalla Uefa anche senza il sacrificio del suo giocatore più richiesto. Perisic vuole lo United, lo United e soprattutto Mourinho vogliono Perisic, ma per averlo dovranno fare uno sforzo importante non potendo più contare sulla scadenza dei nerazzurri.

La cessione è ancora possibile, ma alle condizioni dell'Inter: 45-50 milioni di euro. Esborso che i Red Devils volevano ridurre sostanzialmente forti della volontà del giocatore ma a cui ora dovranno puntare con decisione se vorranno risolvere sul nascere la questione intricata. Tant'è che il Daily Telegraph oggi scrive che Mourinho, a questo punto, ha deciso di rinunciare alla corsa Perisic, se la trattativa deve essere impostata sulla base di 50 milioni. Tattica o decisione finale? Non è il caso di dare sentenze, l'affare-Perisic è destinato a durare qualche settimana: la sola cosa sicura è che l'Inter ha saputo aggirare l'ostacolo della cessione necessaria.