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Da Jashari fino a Lookman: così la volontà dei calciatori ha preso il controllo del mercato

Sempre più club messi spalle al muro: sono i giocatori a decidere dove andare. E in caso contrario si innesca una guerra che non conviene a nessuno

di Francesco Lommi
08 Ago 2025 - 12:25

Verrebbe quasi da dire, provocando, che non sono più i club a comprare i giocatori ma i calciatori a scegliersi la squadra. Una dinamica che, in questa sessione di mercato, sta apparendo più chiara che mai. Affari fatti saltano all'improvviso o altri impantanati per settimane finiscono per sbloccarsi quasi per sfinimento della squadra che vende: alla fine è sempre il calciatore a decidere dove andare. 

Quest'estate sono tantissimi gli esempi che rafforzano questa teoria. Ardon Jashari è uno dei casi più lampanti. Il Bruges ha fatto di tutto per non venderlo al Milan e piazzarlo per pochi milioni in più in qualche club di Premier, ma lo svizzero aveva già deciso: "Voglio solo il Milan" e così è stato, seppur dopo più di un estenuante mese di trattative in cui un giorno l'affare sembrava chiuso e quello successivo saltato. La sua prossima squadra l'aveva già scelta anche Timothy Weah che prima di approdare finalmente al Marsiglia ha dovuto rifiutare il Nottingham Forest, dove la Juve lo avrebbe spedito volentieri insieme a Mbangula, e andare allo scontro con i bianconeri. Lo stesso atteggiamento assunto pure da Viktor Gyokeres. Il cannibale ha sempre dato la precedenza all'Arsenal anche quando il Manchester United del suo ex allenatore Amorim spingeva forte per riaverlo. I Red Devils si sono potuti consolare con Benji Sesko, appena preso dal Lipsia per 85 milioni. Anche in questo affare la volontà del giocatore è stata fondamentale: il Newcastle era pronto a soddisfare tutte le richieste del club tedesco, ma il gioiello sloveno ha sempre dato priorità al trasferimento a Old Trafford. 

Ma sono ancora tanti i casi irrisolti sul mercato che, analizzati con questa lente, sembrerebbero avere un epilogo già scritto. In Inghilterra, per esempio, Isak ha fatto capire al Newcastle di volere solo il Liverpool smettendo di allenarsi con la squadra. Lo stesso atteggiamento assunto da Ademola Lookman. Il nigeriano nelle ultime settimane sta vivendo una situazione molto simile a quella passata da Jashari: Ade ha fatto capire a tutti di volere solo l'Inter che però, per il momento, non soddisfa in toto le richieste dell'Atalanta. La distanza ancora oggi persiste ma, come insegna il caso del neo milanista, il tempo può ammorbidire le posizioni (e le pretese) dei venditori. Soprattutto con la prospettiva di ritrovarsi poi con un giocatore scontento in rosa e il rischio di svalutare ulteriormente un proprio asset: pericoli i che i club, per forza di cose sempre più attenti ai conti, non possono più permettersi. I calciatori lo sanno bene e i loro procuratori ancora meglio: se le società non troveranno una soluzione (clausola rescissoria in ogni contratto?) i giocatori e i loro entourage sono destinati a diventare sempre più padroni del mercato

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