Pep Guardiola che allontana la Juve è tutto tranne che una novità. Al netto dei sogni di pre-estate e delle innumerevoli - e inconfermate - indiscrezioni che circolano sui social e in ambienti di finanza in merito al suo approdo sulla panchina che fu di Max Allegri, lo spagnolo ha passato l'ultimo mese a infilare un no dietro l'altro. Con tanto di stizza allegata. Il ritornello è stato sempre lo stesso: "La Juve? No!" oppure "Ho un contratto con il City e me ne vado solo se mi cacciano". Il che dovrebbe bastare, ma non è bastato, a chiudere un discorso che forse non è mai nemmeno stato aperto. O almeno, questo ha sempre fatto sapere la Juve. Fatto sta che non devono stupire le parole di domenica sera del tecnico più desiderato del pianeta: "Il prossimo anno - ha detto - con il City ripartiremo da zero". Bisogna spiegare altro? Diremmo di no.
La sua scelta è sempre stata quella, sempre la stessa: avanti con il City. E allora è niente più che logico che si proietti sulla prossima stagione inglese e sulla rinnovata sfida con Klopp (con cui, parole del tecnico del Liverpool, si è sentito un minuto dopo la fine della finale di Champions, ndr): "Abbiamo una sana rivalità, ma non solo con lui. Ci sono cinque squadre molto forti in Premier League, è una competizione molto dura. La prossima stagione partiremo da zero e vedremo cosa succederà”. Fine delle comunicazioni, delle indiscrezioni, delle sensazioni, dei "vedrete che alla fine...". A meno che, e sinceramente Guardiola non sembra il tipo, non abbia detto balle fino a oggi.
Intanto più che guardare a un futuro italiano pensa al suo passato blaugrana e trova il tempo per difendere Valverde, criticatissimo tecnico del Barcellona: “A me sembra un grande allenatore al di là della grande amicizia che ci unisce. Ha fatto un lavoro molto buono. Sicuramente ha perso la Champions, ma tutti la perdiamo. È una competizione che una sola squadra vince. Una squadra che vince due campionati di fila e gioca un buon calcio merita di essere confermato. Il Barcellona resta sempre fedele al suo stile”.
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