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Benfica-Napoli è il primo incrocio europeo tra Conte e Mourinho. Storia di una rivalità feroce
di Stefano FioreDomani sera, a Lisbona, non andrà in scena solo Benfica-Napoli. I riflettori dello stadio Da Luz illumineranno il primo confronto assoluto in una partita di Champions League tra due dei tecnici più vincenti e carismatici della storia recente: Antonio Conte e José Mourinho. Sebbene i due si siano già incrociati 7 volte in carriera (tra Serie A, Premier League ed FA Cup), non si sono mai sfidati sul palcoscenico continentale. Il bilancio sorride nettamente all'attuale allenatore azzurro: 4 vittorie per Conte, 1 pareggio (Atalanta-Inter del 2009) e 2 vittorie per lo Special One. Ma più che i numeri, a rendere elettrica questa sfida è la storia personale tra i due: un rapporto passato dall'odio sportivo feroce, fatto di insulti pesanti, fino alla distensione e al rispetto.
Il primo vero round di questo duello rusticano risale all'ottobre 2016 allo Stamford Bridge. Il Chelsea di Conte demolisce il Manchester United di Mourinho per 4-0. Negli ultimi minuti, l'italiano aizza la folla per chiedere applausi. Al fischio finale, durante la stretta di mano, Mourinho si avvicina all'orecchio di Conte e gli sussurra una frase diventata celebre: "Non si esulta così sul 4-0. Puoi farlo sull'1-0, altrimenti è un'umiliazione per noi". Conte replicò seccamente davanti alle telecamere: "Sono stato un giocatore, so come ci si comporta. Non sbeffeggio nessuno". Era solo l'inizio.
Nei mesi successivi, la tensione salì alle stelle toccando vette di acrimonia raramente viste in Premier League.
Come in ogni grande sceneggiatura, dopo la guerra arrivò la pace. L'ultimo atto della loro rivalità inglese andò in scena il 19 maggio 2018, nella finale di FA Cup vinta dal Chelsea di Conte per 1-0 (gol di Hazard). Prima e dopo quella partita, i due misero da parte le asce di guerra: ci furono scuse reciproche, una stretta di mano e un abbraccio che sancì la fine delle ostilità.