FORMULA 1

Vettel-Stroll: la strana coppia per il ritorno dell'Aston Martin nel Mondiale

Sarà svelata nel mese di febbraio la livrea dell'Aston Martin che torna in Formula Uno dopo sei decenni prendendo il posto della Racing Point.

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In principio era la Jordan: poi vennero Midland, Spyker, Force India, Racing Point e finalmente ora Aston Martin che trasformerà il rosa-shocking delle monoposto guidate nel 2020 da Sergio Perez e Lance Stroll nel  "British Racing Green" che - sperabilmente e come tutto lascia intuire - vestirà le prime Aston F.1 dell'era contemporanea, a sessantuno anni dalla precedente e poco gloriosa campagna del marchio nel Mondiale.

Cinque soli Gran Premi a cavallo tra il 1959 ed il 1960 e nessun punto iridato per Roy Salvadori, Carroll Shelby e Louis Trintignant al volante delle poco competitive DBR4 E DBR5 di Formula Uno tra. Non ha finora lasciato tracce di sè l'Aston Martin nel Mondiale. Ma ora si fa sul serio. E si tratta di un bel cambio di passo per la squadra che ha cambiato più volte di qualsiasi altra nome nella storia delle corse e che, appunto, abbandona ora l'asettico (e privo di storia) "Racing Point" per il blasone della Casa britannica. Dalla presenza sull'alettone della Red Bull di Verstappen, per Aston Martin si passa ad un impegno ben più concreto e si spera di successo, rivestendo di verde la Racing Point che.... diciamo così ispirandosi" alla Mercedes W10 del 2019 ha permesso al team britannico di chiudere il Mondiale 2020 al quarto posto tra i Costruttori, grazie al successo di Sergio Perez nel Gp di Sakhir e ai due terzi posti di Lance Stroll a Monza e nello stesso GP di Sakhir.  

Per il giovane canadese, il cui padre Lawrence è titolare della squadra, anche la pole position nel Gp di Turchia, la nomea di pilota a tratti molto veloce ma privo della continuità necessaria per convincere fino in fondo e - adesso - il confronto con un compagno di garage piuttosto "ingombrante" come Sebastian Vettel. A partire dai suoi quattro titoli iridati, per quanto l'ultimo ormai lontano sette anni ... Come dire, l'ultimo del tedesco al volante della Red Bull del poker iridato e la sua intera militanza ferrarista. Un confronto "interessante" da seguire, allora, quello tra Seb e Lance, vista la differenza d'età, di curriculum ed in un certo senso... di posizione nel team. Di sicuro, pur essendo nella parte conclusiva della sua carriera, Vettel è pronto a passare.... con il verde.

Nel senso delle motivazioni altissime e ritrovate, dopo una campagna ferrarista che, archiviati i due secondi posti della classifica generale del 2017 e del 2018, è andata rapidamente "appassendo". Con una preoccupante propensione all'errore da parte del tedesco già nel 2018, confermata suo malgrado nel 2019 (ad esempio il testacoda alla Variante Ascari nel GP d'Italia, con tanto di contatto proprio con Stroll al momento del rientro...)  e da ultimo aggravata dal mediocre 2020 della Ferrari tutta. Di sicuro il suo nuovo team non potrà però permettersi di trattarlo alla stregua di un... Perez qualsiasi (non ce ne voglia Checo"...)

In attesa delle inevitabili citazioni sul compianto Sean Connery/James Bond e sulla sua iconica (come dicono quelli bravi) Aston Martin DB5, ecco le scontate dichiarazioni programmatiche del CEO e Team Principal Otmar Szafnauer:

 

"Abbiamo avuto quasi un anno per prepararci e raggiungere questo momento e non vediamo l'ora di vedere la reazione quando finalmente sveleremo la nostra nuova identità come Aston Martin Formula One Team. Rappresentare un marchio così iconico è un enorme privilegio per ogni membro del team. Ci siamo guadagnati una meritata reputazione per aver puntato oltre l’orizzonte, quindi siamo fiduciosi di poter rendere orgoglioso il nome dell'Aston Martin fin dall'inizio. È l'inizio di un nuovo viaggio e posso percepire un'energia in più nella squadra, con la determinazione a spingere le prestazioni più che mai. In combinazione con alcune delle menti più creative del settore, una mentalità da vero corridore e lo spirito di volontà che ci ha servito così bene nel corso degli anni, abbiamo tutte le ragioni per essere entusiasti del futuro " 

 

 

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