Logo SportMediaset

Seguici anche su

Dichiarazioni

Tesla scomparirà tra 10 anni: la previsione di Carlos Tavares

L’ex numero uno di Stellantis attacca Musk, Volkswagen e il gruppo che ha guidato fino a due anni fa. “I cinesi vinceranno per efficienza, non per visione”

di Redazione Drive Up
27 Ott 2025 - 14:43
 © Getty Images

© Getty Images

Carlos Tavares torna a parlare, e non risparmia nessuno. In un’intervista al quotidiano francese Les Echos, l’ex amministratore delegato di Stellantis lancia una raffica di dichiarazioni che scuotono il mondo dell’auto, da Tesla alla Germania, fino alla stessa azienda che ha contribuito a costruire.
Tesla non ci sarà tra 10 anni
Non sono sicuro che Tesla esisterà ancora tra dieci anni,” afferma senza esitazioni. “Sono innovativi, ma verranno battuti dall’efficacia di BYD.” Una frase che pesa, soprattutto se pronunciata da chi ha trascorso decenni ai vertici dell’industria europea e conosce bene la fragilità del momento attuale.
I cinesi vinceranno per efficienza
Secondo Tavares, il vantaggio dei costruttori cinesi non è più confinato al basso costo della manodopera o alla generosità dei sussidi statali. È, piuttosto, un vantaggio di metodo e velocità: BYD, Geely e SAIC si muovono in modo più agile, più coordinato e con una filiera che, ormai, è quasi completamente interna. “Tesla ha avuto il merito di cambiare le regole del gioco,” spiega l’ex CEO, “ma l’efficienza di BYD finirà per travolgere anche loro. È solo questione di tempo.” La previsione, in un contesto di rallentamento globale della domanda di auto elettriche, suona come un presagio: un decennio fa Tesla era il futuro, oggi per Tavares rischia di essere una meteora industriale, destinata a cedere il passo a chi ha saputo fare della produzione una scienza più che una visione.
Stellantis nel mirino
Ma il portoghese non risparmia neppure Stellantis, il colosso nato dalla fusione tra PSA e FCA e di cui è stato architetto e timoniere fino al 2024. “Mi chiedo quale sia oggi la loro strategia,” afferma. “Hanno rinviato di un trimestre la presentazione del piano industriale perché erano occupati a disfare ciò che io avevo costruito. Ma prima o poi servirà una direzione chiara.” Tavares parla di “rischio spezzatinoper Stellantis, un gruppo a cavallo tra due mondi — quello americano e quello europeo — che rischia di non avere una vera identità comune. “Guadagnare tempo non è un dramma,” aggiunge, “ma un piano serve, e presto.”
Volkswagen, simbolo di un’Europa che non si adatta
Nemmeno Volkswagen esce indenne dal giudizio dell’ex CEO. “Rappresenta il nostro mondo occidentale che rifiuta di adattarsi,” dice Tavares, riferendosi alla difficoltà delle case europee nel tenere il passo con l’offensiva industriale e tecnologica della Cina. È una critica più ampia, che va oltre il marchio di Wolfsburg: è il ritratto di un continente che, secondo lui, ha perso la capacità di cambiare, soffocato da regole interne, da visioni politiche divergenti e da un mercato sempre più esposto a pressioni esterne.
Un Tavares libero e sempre più tagliente
Da quando ha lasciato la guida operativa di Stellantis, Tavares sembra parlare con una libertà che non gli era concessa prima. I suoi toni non sono più quelli del manager attento alle reazioni di Borsa, ma quelli del tecnico che osserva un settore in crisi di identità. Che Tavares stia cercando un nuovo impiego, magari proprio verso Oriente? Chissà.

Ti potrebbe interessare