Il Governo cinese ha deciso di escludere le automobili dal prossimo piano di sviluppo quinquiennale. Dopo più di un decennio le elettriche e le ibride plug-in non riceveranno più sussidi statali
di Redazione Drive Up© Getty Images
| - LA CINA SOSPENDE I SUSSIDI PER LA PRODUZIONE DI EV E PHEV |
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| - NEGLI ULTIMI 15 ANNI IL GOVERNO HA DESTINATO ALL'INDUSTRIA 220 MILIARDI DI DOLLARI |
| - GLI ANALISTI PREVEDONO LA CHIUSURA DI DIVERSI MARCHI LOCALI |
Pechino ha deciso di tagliare definitivamente gli incentivi a favore delle vetture elettriche e ibride plug-in, le famose NEV (New Energy Vehicles). Il nuovo piano quinquennale 2026-2030 appena approvato dal Partito Comunista e pubblicato dall’agenzia Xinhua, non include più il settore auto tra quelli strategici. Dopo 15 anni di sostegno pubblico, per il governo cinese il comparto è ormai maturo e può camminare sulle proprie gambe.
Una montagna di denaro
Dal 2010 a oggi la Repubblica Popolare ha pompato nella mobilità a batterie circa 220 miliardi di dollari tra incentivi all’acquisto e contributi diretti ai costruttori. Uno sforzo colossale che ha trasformato la Cina nel più grande mercato mondiale di veicoli ricaricabili, con oltre il 50% delle vendite composto da EV e plug-in già nel 2024, dieci anni in anticipo sulle previsioni iniziali. Una crescita talmente rapida da spingere Bruxelles a varare dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, accusate di godere di un vantaggio competitivo “artificiale”.
Sopravvive solo chi è davvero forte
Per i circa 129 marchi cinesi la partita si fa durissima. Finiscono gli aiuti pubblici, parte la selezione naturale: resteranno in vita solo i produttori più solidi e innovativi, mentre gli analisti prevedono una lunga stagione di fusioni e chiusure. Xi Jinping in persona aveva denunciato una concorrenza interna diventata folle con ribassi continui pur di strappare qualche vendita in più, in una spirale al ribasso impossibile da sostenere a lungo.
Troppa produzione, poca domanda
Il boom degli ultimi anni ha lasciato in eredità una sovraccapacità enorme. In Cina si producono molte più auto di quante se ne vendano. Le aziende hanno provato ad aprirsi ai mercati esteri (soprattutto in Europa) ma ora si scontrano con nuovi dazi, regole più rigide e tensioni commerciali crescenti. Nel frattempo, Pechino ha già iniziato a ridurre le agevolazioni ed entro il 2027 spariranno anche gli sconti fiscali per chi compra una NEV.