Bianconeri e nerazzurri hanno 14 marcatori diversi fin'ora, i parigni super con 19
di RedazioneI Golden State Warriors hanno costruito una dinastia che per anni ha cannibalizzato le avversarie su una semplice filosofia: “Strength in numbers”, che in italiano altro non sarebbe che la forza del collettivo. Un concetto che oggi si può trasporre anche al calcio. Le partite sono sempre di più e per mantenere un rendimento da top le alternative ai titolari diventano fondamentali.
Lo sa bene l’Inter che nella passata stagione ha pagato a caro prezzo il chilometraggio dei suoi campioni, arrivati stremati nel momento clou. Oggi in casa nerazzurra la musica è cambiata: da Pio Espoisto a Ange-Yoan Bonny passando per Petar Sucic, le riserve o presunte tali oggi danno il loro apporto alla causa. Un contributo che si ritrova anche nei numeri: l’Inter in questa stagione, tra tutte le competizioni, ha mandato in gol 14 giocatori diversi. Un numero che in Italia soltanto la Juventus riesce a pareggiare e che ha pochi eguali nel panorama europeo. Il Milan per esempio con la doppietta di Davide Bartesaghi si è portato a quota 13, mentre il Napoli si ferma "soltanto" a 10.
Nei top 5 campionati non sono molti i club ad avere questi numeri. Barcellona e Real Madrid per dire si fermano rispettivamente a 11 e 12. A spiccare in Spagna è l'Ateltico Madrid del Cholo Simeone con 15. Corazzate come City, Arsenal e BAyern Monaco non sfondano quota 13. Ma in Premier c’è anche chi ha fatto meglio: il Chelsea di Enzo Maresca ha 17 marcatori diversi, giocando però due partite in più rispetto a nerazzurri e bianconeri (24 contro 22).
In tal senso impressiona il dato del Brighton che in sole 19 partite giocate ha mandato a segno lo stesso numero di giocatori dei Blues (17). Sul trono di questa particolare statistica c'è il Psg. Luis Enrique, anche a causa di tanti infortuni, ha dovuto coinvolgere tante giocatori diversi, compresi ragazzi della Primavera che hanno dato ottime risposte: da Mbaye e Mayulu fino a Quentin Ndjantou Mbitcha. Il risultato è stato che a metà stagione i parigini possono vantare ben 19 marcatori diversi, record tra i top 5 campionati europei. Un numero incredibile che rispecchia a pieno la filosofia di un club che per vincere tutto si è liberato delle sue stelle più luminose (Mbappé, Messi e Neymar) preferendo al singolo il collettivo. Eccoci di nuovo: strength in numbers.