Si tratta di un emendamento della Fase 3 del programma di riduzione dell'inquinamento sonoro causato dai veicoli. Così facendo molte supercar sono a rischio e con loro la passione per l'automobile
di Tommaso Marcoli© Ufficio Stampa
Quella tra l'Unione Europea e l'automobile sta sempre più assumendo i contorni di una lotta. Una battaglia tra chi pensa di avere indiscutibilmente ragione, e ha il potere per affermarlo, e chi, invece, continua a resistere sebbene non abbia più un arsenale. Così, dopo le elettriche, il campo di scontro ora si sposta sul rumore. Perché un emendamento - pubblicato ormai una decina di anni fa - della Fase 3 per la riduzione dell'inquinamento acustico, potrebbe compromettere la sopravvivenza di molte auto sportive.
Fastidiose
Stabilito che le emissioni di CO2 sono il nemico pubblico numero 1, adesso tocca un altro tipo di inquinamento: quello acustico. Di cui le automobili sono dirette responsabili e quindi si deve, necessariamente, punirle. L'Europa indossa la sua divisa da Poliziotto e stabilisce che da luglio 2026 tutte le nuove automobili immatricolabili dovranno avere un'emissione massima di 68 db. Una soglia che riguarda tutti i veicoli in modo indiscriminato con conseguenze che potrebbero rivelarsi particolarmente severe.
Tutte uguali
Fatta la legge trovato l'inganno? Non proprio: quando legifera - soprattutto contro l'automobile - l'UE picchia duro. E senza fare troppe valutazioni nel merito, a tal punto da aver raggruppato tutte le automobili sotto la medesima categoria: M1. Significa che dai SUV alle utilitarie passando dai fuoristrada ai van a 9 posti, ciascuna dovrà rispettare il limite di decibel previsto. Vien da sé che a pagarne le maggiori conseguenze saranno le sportive che fanno del suono - rumoroso - uno degli elementi principali della loro identità.
Manca il buon senso
Ma le automobili non sono tutte uguali e, soprattutto, non vendono tutte allo stesso modo. Di SUV se ne vendono a milioni, di utilitarie e compatte altrettanto. Di sportive, molte meno. Il rischio dunque è quello che i grandi marchi debbano riorganizzare - ancora una volta - la propria offerta ad alte prestazioni: AMG, Audi RS, BMW M, Porsche e persino Ferrari e Lamborghini che vedrebbero fuori legge l'intera gamma prodotto.
Serve una revisione
Una revisione del regolamento sarebbe auspicabile per evitare l'ennesimo pasticcio senza senso. Mai come negli ultimi anni l'Europa ha mostrato una totale mancanza di buon senso nei confronti dell'industria automobilistica. Speriamo che le cose cambino, prima che la musica - dei motori ma non solo - smetta di suonare per davvero.