Il Consiglio Ambiente trova l’intesa dopo oltre 24 ore di trattative: più flessibilità, biocarburanti riconosciuti e rinvio dell’Ets2 al 2028
di Redazione Drive Up© Getty Images
L’Unione Europea ha raggiunto un accordo a maggioranza qualificata per ridurre le emissioni del 90% entro il 2040, con un pacchetto di flessibilità pensato per rendere il percorso meno rigido e tener conto delle differenze industriali tra i Paesi membri. Per il settore dei trasporti e della mobilità, l’aspetto più rilevante riguarda l’aumento della quota di crediti di carbonio internazionali utilizzabili per raggiungere il target: fino al 5%, con la possibilità per gli Stati di acquistare un ulteriore 5% per gli sforzi nazionali. Previsto inoltre un meccanismo di revisione biennale.
Compromesso che convince
Il compromesso comprende anche due elementi chiave per l’automotive: il rinvio al 2028 del nuovo sistema di scambio delle quote di emissione (Ets2), destinato a incidere sui carburanti, e il riconoscimento del ruolo dei biocarburanti, tema particolarmente sostenuto dall’Italia. Secondo il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, la linea italiana è stata “riconosciuta rilevante, importante ed equilibrata”, contribuendo a un accordo giudicato “un buon compromesso”.
Non tutti sono d'accordo
La decisione non è stata unanime. Slovacchia, Ungheria e Polonia hanno votato contro; Belgio e Bulgaria si sono astenuti, con un totale di 21 Paesi favorevoli pari all’81,9% della popolazione europea. Oltre al target 2040, i ministri hanno trovato un’intesa anche sul contributo europeo agli obiettivi globali per il 2035, con un taglio delle emissioni compreso tra il 66,25% e il 72,5% rispetto al 1990. Una cornice politica che si inserisce nella transizione già in corso, destinata ad avere effetti diretti su mercato, tecnologie e costi dell’auto nei prossimi anni.