CASO NKOULOU

Torino, il club aspetta le scuse di Nkoulou, ma lui rilancia: "Si sono rifiutati di cedermi"

In casa granata il caso relativo al difensore non è ancora chiuso e il giocatore continua ad allenarsi da solo

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Il Torino di Mazzarri ha iniziato al meglio il campionato e condivide il primato in classifica con Inter e Juventus, ma lo spogliatoio granata continua ad essere scosso dal 'caso Nkoulou'. Come riporta Tuttosport, il difensore è ai margini della rosa granata ormai da quattordici giorni, ovvero da quando, dopo gli evidenti errori nella gara di andata contro il Wolverhampton, ha confidato al tecnico di  'non esserci con la testa’ e ha chiesto di non giocare la successiva gara di campionato contro il Sassuolo.

Getty Images

Da allora il difensore non ha più visto il campo, nel frattempo il mercato è finito e Nkoulou è rimasto a Torino, dove lavora da solo e in orari diversi da quelli dei compagni, con cui di fatto non ha più incontri. Per interrompere questo 'esilio', il club granata pretende che il giocatore si scusi con l’allenatore, la società e il resto del gruppo, ma il difensore camerunese non sembra aver alcuna intenzione di fare retromarcia e anzi rilancia parlando con L’Equipe: “Io sono un uomo leale e onesto - ha dichiarato - Nella mia carriera mai nessun compagno, allenatore o dirigente ha mai messo in dubbio la mia professionalità e ancor meno la mia educazione. Un professionista deve informare il suo datore di lavoro se non è nelle migliori condizioni possibili per svolgere il suo lavoro ed è quello che ho rispettosamente fatto”.

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Per me a definire un uomo è il rispetto della parola data - ha aggiunto Nkoulou - Sfortunatamente mi sono reso conto che gli impegni sono difficili da mantenere. Ho preso atto del fatto che la società si è rifiutata di farmi partire nel corso dell’estate. Fedele a quelli che sono i miei principi, torno al lavoro, senza che tutto questo disturbi la mia professionalità o la difesa dei colori del Torino”. 

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Urbano Cairo ha replicato così a Nkoulou: "Il giocatore sa quello che deve fare. Ci vuole rispetto per a società, mister e compagni. È arrivato da noi 2 anni fa, non l'avevo neanche trattato io. Terminata la stagione il suo agente mi ha detto che c'era un'opportunità di andare al Siviglia. Ma io non volevo venderlo, perché aveva fatto bene con noi. Allora mi era stato detto che Petrachi aveva promesso di cederlo, cosa che a me non era stata riportata. Ho detto che doveva restare".

LA RISPOSTA DI PETRACHI

E Petrachi ha affidato all'Ansa la sua risposta al presidente granata: "Desidero precisare che il sottoscritto non ha mai promesso al calciatore Nkoulou né tantomeno al suo agente Maxim Nanà una eventuale cessione nell'anno in corso.  Cairo sa perfettamente come siano andate le cose, e lo sanno anche i diretti interessati viste anche le dichiarazioni dello stesso calciatore - ha aggiunto l'attuale ds della Roma - Mi auguro di non essere più tirato in ballo per quanto concerne il Torino Calcio, a cui auguro le migliori fortune per il proseguo della stagione".  Nel ping pong infinito l'ultima parola (di giornata) è dello stesso Cairo: "Bene, meglio: se non c'è stata alcuna promessa di Petrachi, a maggior ragione non capisco il comportamento di Nkoulou e del suo procuratore". 

 

 

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