Torino, caso Nkoulou: ora i granata aspettano le scuse

Il giocatore è rimasto sotto la Mole, ma prima di essere reintegrato nel gruppo dovrà ammettere le proprie colpe

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In casa Torino la vicenda Nkoulou non è ancora chiusa. Il difensore continua ad allenarsi dopo la rottura di qualche settimana fa, ma prima di essere reintegrato la società pretende delle scuse. Il giocatore dovrà ammettere le proprie colpe e dimostrare di credere ancora nel progetto granata. In caso contrario Nkoulou non verrà convocato da Mazzarri, che già nei giorni scorsi aveva preso una chiara posizione: "Io non prego nessuno per giocare".

Ancora nubi su Torino. L'atmosfera rimane gelida tra la società granata e Nicolas Nkoulou. Il difensore camerunense, alla vigilia della prima giornata di campionato contro il Sassuolo, aveva chiesto a Mazzarri di non scendere in campo perché poco concentrato sul Torino a causa di alcune voci di mercato. In molti avevano collegato il malessere del difensore ad un presunto interessamento della Roma, che ha prontamente smentito di aver cercato il giocatore granata. Ora il calciomercato è ormai chiuso e Nkoulou dovrà rimanere a Torino almeno fino a gennaio.

Il reintegro nel gruppo però non è scontato: la società pretende delle scuse e vuole che il difensore dimostri di credere ancora nel progetto granata. Rimane tutto nelle mani del giocatore, dunque, anche perché nè la dirigenza nè Mazzarri hanno intenzione di compiere il primo passo. "Io ho calciatori che scalpitano per giocare. - ha detto il tecnico alla vigilia della trasferta contro il Wolverhampton - Se Nkoulou ha in testa una sua idea e non la cambia, cosa dovrei fare? Io non gli chiedo l’elemosina”.

A tendere una mano a Nkoulou ci hanno pensato i suoi compagni: “Rimane un nostro amico, è lui a prendere le decisioni”, ha detto Kevin Bonifazi a margine di Atalanta-Torino, facendo eco a capitan Belotti: “Finché sarà qui lo tratterò con rispetto”.

La situazione, dunque, è chiara, ora tocca al difensore granata lanciare segnali di riappacificazione. 

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