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LE PAGELLE DEL DERBY

Sommer e Akanji hanno il gol sulla coscienza, Maignan eroe assoluto, Modric leader in tutto

Chalanoglu butta all'aria tutto sbagliando il rigore, grande prestazione di Pulisic

di Enzo Palladini
23 Nov 2025 - 22:57
 © Getty Images

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INTER 

Sommer 5 - Trascorre un tempo senza grandi scossoni, ma quando il Milan tira in porta la prima volta, lascia lì un pallone che diventa letale. 

Akanji 5 - Ha un concorso di colpa sul gol dell'1-0 di Pulisic, facendosi bruciare sulla ribattuta di Sommer. Non è un errore usuale per lui. 

Acerbi 6 - La sua forza e la sua esperienza hanno sempre il loro peso nelle serate importanti, soprattutto quando ha la possibilità di avere accanto la potenza atletica di Akanji e Bastoni. Nel primo tempo è sua l'occasione più importante, palo pieno di testa su calcio d'angolo. 

Dal 40' st Pio Esposito sv. 

Bastoni 6 - L'incarico è quello di fare soprattutto il difensore, limitando le sue incursioni dalle parti avversarie. Lo svolge bene, con la puntualità di sempre. 

Carlos Augusto 5 - Sostituire Dumfries è già complicato per un esterno di piede destro, figuriamoci per un mancino come il brasiliano. La sua serata è faticosa per una serie di fattori concomitanti. 

Barella 6 - Al di là del duello con Rabiot, basato su dinamismo ed energia, la sua è una prestazione matura, parametrata alla difficoltà tattica causata dall'assenza di Dumfries. Dà una mano a Carlos Augusto, cerca di farsi trovare nel posto giusto, sviluppa anche qualche idea interessante. 

Dal 40' st Diouf sv. 

Calhanoglu 5 - Si fa trovare dai compagni, solito punto di riferimento, ma da lui ci si aspetta qualche accelerazione o qualche invenzione sparigliante, invece questo non avviene. Non è serata per lui e diventa tutto chiaro quando va sul dischetto e si fa parare il tiro da Maignan. 

Dal 33' st Zielinski sv. 

Sucic 5,5 - Soffre forse l'importanza della serata, sbagliando qualche scelta di gioco e ritardando qualche ripartenza che potrebbe avere miglior sorte. Giocatore dotato di doti tecniche straordinarie, deve ancora crescere sul piano della personalità. Anche perché nel secondo tempo con alcune giocate di livello alza il livello della sua prestazione. 

Dimarco 6 - Tra i più continui nella spinta, ingaggia un bel duello con Saelemaekers, gli manca lo spunto decisivo che in altre occasioni è riuscito a trovare. 

Thuram 6,5 - Non è ancora il giocatore devastante che tutti conoscono, ma lancia alcuni segnali che ne preannunciano l'imminente ritorno al top della condizione. Alcune giocate di forza e altrettanti giochi di prestigio dicono che il francese sta per tornare a essere decisivo. 

Lautaro Martinez 6 - Una serata al servizio della squadra, con un paio di conclusioni complicate nel primo tempo, molti buoni scambi con i compagni negli ultimi venti metri, uno spirito adatto alla serata. Ma non molto di più. 

Dal 20' st Bonny 5,5 - Cerca subito di dare una svolta alla serata con qualche strappo ma poi sbaglia un'occasione che sembra molto favorevole. 

Allenatore Chivu 5 - Se l'Inter perde ancora una volta uno scontro diretto, un motivo ci deve pur essere. Non può essere una casualità. 

MILAN 

Maignan 8 - Avere uno così alle spalle in una partita importante è sempre una garanzia in più per in compagni di squadra. Lo dimostra subito su un colpo di testa acrobatico di Thuram, poi su un destro sporco e insidioso di Lautaro. E poi il solito piglio da leader. Diventa più eroico nel secondo tempo quando va a prendere il rigore tirato da Calhanoglu. 

Tomori 6,5 - Il modo giusto di intendere la partita, si vede che ha alle spalle un'esperienza in Inghilterra. Esce appena un po' a prendere la palla lontano dalla propria area ed è sempre puntuale nei duelli. 

Gabbia 6,5 - Rischia di finire presto in suo derby per uno scontro violento con Lautaro che lo lascia a terra per qualche minuto. Resiste e riprende il suo ruolo di leader della difesa rossonera. 

Pavlovic 6 - Più in difficoltà rispetto ai compagni, anche perché spesso si trova opposto a un Thuram che non è certo un agnellino da marcare. Si arrangia un po' come riesce, cercando di non sbagliare. 

Saelemaekers 6,5 - I suoi polmoni da maratoneta sono una riserva di kilowatt per la fascia destra della sua squadra, magari con qualche errore negli ultimi venti metri, ma sempre con i giri giusti lungo il percorso. Non a caso da un suo tiro nasce il gol che porta il Milan sull'1-0. 

Fofana 6,5 - Può non piacere a qualche esteta del calcio, perché in campo non sprigiona l'eleganza dei suoi compagni di reparto. Ma andando ad analizzare la sua partita, si trovano molti chilometri percorsi e pochi errori. 

Dal 33' st Ricci sv. 

Modric 7 - Quando il pallone stazione nel raggio di dieci metri da lui, si ha sempre la sensazione (quasi sempre confermata) che nei successivi due secondi il Milan farà la cosa giusta. Ovviamente per merito suo. 

Rabiot 7 - Subito in partita dopo la lunga assenza, ingaggia un duello di sciabolatori con Barella e da quella parte del campo si vede sempre del bel calcio. Gli strappi del francese sono un plus che al Milan è mancato parecchio nell'ultimo periodo. 

Bartesaghi 6- Avrebbe il diritto di trovarsi in soggezione di fronte a uno stadio così e in un'occasione del genere. Invece dimostra di essere un giocatore fatto e finito, senza strafare ma sempre centrando le scelte giuste. 

Leao 6 - Il primo tempo è di quelli che fanno arrabbiare gli allenatori, fatto di movimenti non sincronizzati con la squadra, un po' di nervosismo, anche un'ammonizione (forse eccessiva) per un'entrata fuori tempo su Barella. A suo favore la partecipazione al gol di Pulisic. 

Dal 41' st Loftus-Cheek sv. 

Pulisic 7 - Quando la palla arriva nella sua disponibilità, quello che succede non è mai banale. Meno pubblicizzato rispetto ad altri attaccanti, continua a dimostrare di avere qualità molto superiori alla media. Concetto che viene sublimato con il gol che porta il Milan sull'1-0, da rapace vero. 

Dal 33' st Nkunku sv. 

Allenatore Allegri 7 - Ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza, di quelle che vanno dritte al risultato, che sanno mantenere la calma quando serve, che non sbagliano le grandi serate.