Berardi, altra follia: può costargli l'Europeo

L'attaccante del Sassuolo è il più sanzionato negli ultimi 3 anni in Serie A: pioggia di cartellini

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Domenico Berardi detiene già un record. O meglio, ne deteneva già uno alla fine della passata stagione, quello dell'Under 21 più prolifico d'Europa, con i 31 gol realizzati nelle prime due stagioni giocate A. Lui, che è classe 1994, ora fa registrare un altro primato, tutt'altro che positivo. Dopo l'espulsione rimediata contro il Genoa, infatti, Berardi risulta essere il calciatore con il maggior numero di sanzioni disciplinari nelle ultime tre stagioni di A: in 71 apparizioni ha rimediato 27 cartellini gialli e 3 rossi.

Un giallo ogni due partite e mezza, tre rossi per falli di reazione. Tanti lo hanno già ribattezzato Psyco. Ma che l'attaccante abbia un problema a contenere le proprie reazione non è certo un mistero. Anche in Serie B, contro il Livorno, si verificò una scena simile a quella vista al Ferraris: in quell'occasione si affrontò testa a testa con Fiorillo, rimediando il rosso e tre giornate di squalifica.

Ma le "berardate" non si limitano al campo: nel 2013 rifiutò la convocazione in Under 19, con conseguente "embargo" di nove mesi imposto dalla Figc, che fece slittare il suo debutto in Under21. Col Genoa al Ferraris la reazione dopo il contrasto con Ansaldi è stata eccessiva e inutile. Il suo sorriso, al momento di rialzarsi, nascondeva la consapevolezza di averla combinata grossa, di nuovo.

Le statistiche lo condannano: 27 gialli e 3 rossi in 71 presenze sono un dato altissimo, in particolare per un attaccante. E soprattutto l'incapacità di contenersi, la recidività in certi atteggiamenti, lo porta ad essere sempre più lontano dalla nazionale maggiore e dagli Europei. Anche perché nell'unica occasione in cui è stato chiamato da Conte ha fatto dietrofront per un problema fisico: il ct non ha per nulla gradito. Ai tempi di Prandelli il "codice etico" lo avrebbe automaticamente chiamato fuori da una possibile convocazione. Con Conte non ci sono codici ufficiali, conta l'atteggiamento. E, in questo momento, la Nazionale per Berardi è solo un lontanissimo miraggio. Sta a lui far cambiare idea a tutti, togliendosi la maschera da bad boy.

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