IL CASO

Salernitana: due proposte d'acquisto arrivate, se ne attendono altre

Le offerte del notaio Roberto Orlando e dell'imprenditore Danilo Iervolino sul tavolo dei trustee, ma potrebbero non essere le sole. Attesa per l'annuncio

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© Getty Images

Sembra profilarsi un arrivo in volata per la cessione della Salernitana. Nell'ultimo giorno utile per la presentazione delle offerte, le ipotesi percorribili sembrano essere molteplici. Il gong è fissato allo scadere della mezzanotte e a quel punto i trustee dovranno scegliere l'offerta ritenuta più vantaggiosa e comunicarlo alla Figc. Non è da escludere che, in attesa di effettuare le verifiche bancarie, possa essere stilata una sorta di graduatoria in modo da avere a disposizione anche una possibile seconda alternativa.

Si attendono più offerte. A quella già depositata nei giorni scorsi dal notaio salernitano Roberto Orlando, si è aggiunta quella di Danilo Iervolino, imprenditore napoletano e fondatore dell'università telematica Pegaso che in una call conference aveva illustrato ai trustee il suo progetto: alla cifra offerta per l'acquisto verrebbe abbinato un importo cospicuo per rafforzare la squadra. In queste ore, però, nella casella di posta elettronica sarebbero arrivate anche altre due offerte. Una sarebbe riconducibile a un fondo americano che, dopo aver guadagnato l'accesso alla data room, ha lavorato sottotraccia. Si dicono intenzionati ad andare fino in fondo pure gli imprenditori messi insieme da Domenico Cerruti e tra i quali figura Francesco Agnello. Non è da escludere, inoltre, che possano esserci anche altre sorprese.

I trustee, come detto, dovranno scegliere l'offerta ritenuta più vantaggiosa e comunicare la propria scelta alla Figc. In tal modo verrebbe scongiurato il rischio di un'esclusione dal campionato di Serie A e scatterebbe la proroga di 45 giorni (già prevista dall'atto di trust) per completare il passaggio delle quote.

L'ufficialità sull'accettazione dell'offerta, però, quasi sicuramente arriverà nella giornata di lunedì: alla riapertura delle banche, infatti, i trustee dovranno verificare l'avvenuto versamento della caparra del 5% e, soltanto a quel punto, potranno sciogliere le riserve. 

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