Roma, retroscena Ten Hag: il no è arrivato 'per colpa' di Monchi

Secco rifiuto dell'Ajax, che vuole rinnovare il contratto all'allenatore e sarebbe ancora amareggiato per il modo in cui è stata condotta la trattativa Ziyech

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Dopo una stagione da dimenticare la Roma è alla ricerca di un nuovo tecnico per dare il via alla rivoluzione giallorossa, ma la caccia è più complicata del previsto. Dopo i "no" incassati prima da Conte e poi da Gasperini, i capitolini ci avrebbero provato infatti anche per Erik ten Hag, ricevendo però un secco rifiuto da parte dell'Ajax. A svelare il retroscena è il principale quotidiano olandese, 'De Telegraaf', secondo cui Marc Overmars, ds della società di Amsterdam, sarebbe intenzionato a proporre il rinnovo al tecnico, il cui contratto è in scadenza nel 2020. Secondo il giornale, inoltre, la direzione sportiva dell'Ajax avrebbe chiuso la porta alla Roma anche perché ancora fortemente infastidita per come il club di Pallotta condusse la trattativa della scorsa estate per Ziyech: il centrocampista marocchino era a un passo dalla Roma e aveva già pronto un quinquennale da firmare, poi però il dietrofront di Monchi portò a un nulla di fatto e il giocatore rimase ai lancieri.

Niente ten Hag dunque, ma uno tra De Zerbi e Fonseca sì perché ormai la rosa dei candidati alla panchina giallorossa si è ridotta a due. Entrambi i profili piacciono alla dirigenza e per entrambi è già stato fatto un sondaggio, ma ancora nessun incontro anche perché sia De Zerbi sia Fonseca sono attualmente sotto contratto. Il tecnico del Sassuolo conosce già molto bene il calcio italiano, ma Fonseca resta il candidato più autorevole: la Roma sarebbe pronta ad offrirgli 2,5 milioni l'anno più bonus facili che portino lo stipendio a 3, ma il tecnico chiede un progetto di lunga durata (contratto triennale) e garanzie tecniche nell'immediato.

Intanto gli altri nomi sondati in passato, per un motivo o per un altro, sono sfumati: Giampaolo è vicino al Milan, mentre Mihajlovic è stato scartato per i possibili problemi ambientali che sarebbero potuti derivare dal suo passato alla Lazio. Una situazione che ha portato il premier Giuseppe Conte, tifoso dichiarato dei giallorossi, a commentare con un battuta: "Se cade il Governo, vorrei fare io l'allenatore della Roma".

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