DOPO ROTTERDAM

Possesso e gestione delle partite "sporche": le tante facce della nuova Roma 

Contro il Feyenoord i giallorossi hanno mostrato di saper alternare sofferenza e gestione delle varie fasi di gioco

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Ogni volta che si parla di De Rossi, e se ne parla bene, si pensa sempre che ci sia sotto un attacco indiretto al suo predecessore, a seconda di quale ideologia si segua. Una logica divisiva, che non ammette i toni neutri, che la discussione sportiva ha preso pari pari, per una volta, dalla politica. Giochismo e risultatismo sono i nuovi concetti a confronto, che i rispettivi ultrà mettono al centro di ogni discorso, a prescindere dai fatti e dalle analisi delle singole partite. 

Mourinho non è più l'allenatore della Roma e si può anche andare avanti parlando delle caratteristiche e delle novità portate da De Rossi, senza per forza denigrare il lavoro precedente. Rotterdam è una tappa importante per il percorso di valutazione della nuova Roma. In casa del Feyenoord è sempre difficile cercare di "fare" la partita e i giallorossi hanno dimostrato di sapere gestire i vari momenti, cambiando ritmi e abitudini strategiche.

Il fatto di difendersi con un blocco medio basso, per esempio, orientato verso un 4-4-2 in fase di non possesso, ha impedito agli olandesi di sfruttare al meglio una delle loro caratteristiche principali, quella di sapere avanzare sfruttando le catene laterali. Dybala e Lukaku andavano a disturbare il possesso dei centrali avversari, prima che ci pensasse il blocco Bove-Paredes-Zalewski (per questo preferito inizialmente a El Shaarawy), aiutato dai movimenti in avanti di Pellegrini, chiamato a schermare il centrocampista avversario nella prima impostazione.

La fase offensiva seguiva, così, canoni un po' diversi rispetto alle altre ultime uscite giallorosse, con la costante della libertà concessa a Dybala e allo sfruttamento degli inserimenti sul lavoro di difesa della palla di Lukaku. Come al solito la manovra esterna pendeva più a sinistra con le combinazioni tra Spinazzola e Zalewski, più che dall'altra parte, dove la corsia è totalmente affidata alle incursioni di Karsdorp. La Roma ha dimostrato di sapere difendere posizionalmente e di ricercare, anche in una gara più improntata al sacrificio, certi concetti che ormai sono nel bagaglio tattico giallorosso, come l'occupazione dei mezzi spazi da parte delle mezzali. Riuscire a interpretare più spartiti pur rimanendo, di base, sé stessi. E' questa una delle caratteristiche più importanti del calcio attuale e la Roma di De Rossi sembra sulla buona strada per poterlo fare con continuità.  

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