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"Sulla mia crescita dico che sono nel momento più importante della mia carriera, ora ho un'età che mi permette di capire delle cose che prima non capivo e questo mi permette di risolvere problemi che prima non riuscivo a risolvere. Con la maturazione, con l'età di comprendono tanti piccoli passaggi che prima trascuravo. Così mi sto conquistato le cose che prima avevo lasciato un po' indietro". Queste le parole di Riccardo Orsolini, attaccante del Bologna e della Nazionale, oggi a Firenze, al centro tecnico federale di Coverciano, dove gli azzurri stanno preparando le sfide contro Moldova e Norvegia, ultime due partite del girone di qualificazione al prossimo campionato mondiale. "A Bologna da 2-3 anni stiamo facendo un percorso importante che ha aiutato molti di noi a crescere, ci ha portato anche a giocare su campi internazionali e questo ci ha aiutato", ha aggiunto.
"Mi porto da Bologna tutte le caratteristiche che il mister già conosce. Imprevedibilità, tentare il dribbling, creare superiorità sull'esterno. Italiano le insegna molto bene e Gattuso le conosce - ha continuato l'esterno azzurro - Italiano negli ultimi due anni mi ha aiutato molto, mi ha fatto capire ciò che mi mancava in entrambe le fasi per diventare il calciatore completo che voglio diventare. Sto cercando di diventare quel giocatore totale che ho sempre cercato di diventare nel corso degli anni. Ce la sto mettendo tutta".;
Sull'azzurro: "In Nazionale ho esordito con Mancini nel 2019, poi ho saltato l'Europeo vinto e sono stato richiamato da Spalletti. Poi non sono stato convocato. Sono entrato e uscito. Ora sono qui, sono entrato dalla porta principale e sono orgoglioso del percorso fatto, ora voglio tenermi stretto questa Nazionale. Il Mondiale sarebbe il punto più alto della mia carriera".