l'analisi

Napoli, l'eliminazione europea fa perdere certezze: ora resta 'solo' lo scudetto

La miglior difesa della Serie A in difficoltà col Barcellona, anche se la sfida è stata persa a centrocampo. Ora testa al duello con Milan e Inter

  • A
  • A
  • A
© Getty Images

A che punto è il progetto Spalletti-Napoli? La domanda torna d'attualità dopo la sconfitta contro il Barcellona che ha eliminato i partenopei dall'Europa League, lasciando "solo" il campionato come obiettivo stagionale. Chiaro che, ipotizzando il titolo in tasca a maggio, ogni riflessione attuale perderebbe di senso ma a febbraio vedere il Napoli fuori da Coppa Italia e competizioni europee dopo due pesanti sconfitte interne (2-5 con la Fiorentina, 2-4 ieri) impone qualche ragionamento. Nonostante Spalletti si sia preso la responsabilità per l'atteggiamento visto al Maradona, gli errori individuali in fase di costruzione, una mediana spaesata e i fischi a Insigne non possono lasciare del tutto tranquillo l'allenatore toscano in vista del rush finale.

Sicuramente l'approccio alla partita non è stato dei migliori ma c'era tempo per ritornare in carreggiata, e invece la squadra ha perseverato nell'insistente costruzione dal basso: secondo Spalletti era il modo per aggirare l'estenuante pressing alto catalano, eppure quelle rare volte in cui si è provato a scavalcare il centrocampo avversario per lanciare Osimhen, il nigeriano è riuscito a costruire l'azione del rigore poi segnato da Insigne e un altro diagonale velenoso. La cerniera Pedri-Busquets-De Jong ha dominato in lungo e in largo a metà campo, orchestrando tempi e azioni pericolose degli spagnoli, Demme è sembrato il più spaesato di tutti ma i vari Ruiz, Zielinski e Elmas non hanno fatto meglio: manca tremendamente Anguissa.

Detto che anche la difesa, la migliore della Serie A per gol subiti, ha ballato non poco, in avanti bisogna capire se e come i fischi potranno impattare sull'umore di Insigne, nonostante una prova sufficiente - gol su rigore annesso - e sicuramente non inferiore a tanti compagni. Il pubblico se la prende col capitano che andrà in Canada, l'ultima partita europea in maglia Napoli finisce nel peggiore dei modi e non a caso Spalletti ha cercato di sfumare la questione.

Resta solo il campionato, dunque. Solo perché è un'unica competizione, quando 45 giorni fa il Napoli era in corsa su tre fronti. Ma è un 'solo' che può cambiare vertiginosamente i destini della stagione: perché il Milan è a due passi, l'Inter stessa anche vincendo la partita che le manca andrebbe a tre lunghezze. Tutto aperto, insomma. L'importante è che Spalletti ritrovi il suo Napolo.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti