VERSO LA CHAMPIONS

Il Napoli imbattuto di Calzona riparte da Kvara per tentare l'impresa a Barcellona

La partita in chiaroscuro contro il Torino rilancia il georgiano ma lascia ancora dubbi sulla tenuta difensiva

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Si vede che è allievo di Sarri. Calzona che dice "ci manca il tempo", dichiara a tutti i temi fondanti di una filosofia che si basa sull'insegnamento sul campo e non sulla gestione o su una parte tattica basata solo sulla visione di file video. Da quando è arrivato non ha mai perso, ma ha anche pareggiato partite per errori individuali nella propria area di rigore, che sono costati 4 punti (vedi Cagliari e Torino). 

Il gruppo ha ritrovato logiche spallettiane, riportate alla luce come se la squadra si fosse sottoposta a un'ipnosi collettiva con Calzona nella parte di un seguace del dottor Freud. "Il possesso palla è ancora troppo sterile, dobbiamo verticalizzare di più". Tutto giusto, anche perché Osimhen sembra ancora lontano dal bomber implacabile della scorsa stagione. Si è però svegliato Kvara che, sfruttando le logiche relazionali di un calcio che riabbraccia piano piano la struttura dell'allenatore del recente scudetto, si muove per il campo provando a liberare la botta da fuori o l'inserimento centrale con tanto di fascia lasciata a disposizione di chi sale da dietro (il vantaggio è proprio arrivato così).

L'impressione è che il Napoli, versione "Bella Addormentata", si stia risvegliando ma che il bacio di Calzona ci metta un po' di tempo a fare effetto. Tempo che manca, per esempio, per preparare a dovere la trasferta di Barcellona, non proprio il posto più semplice per trovare la qualificazione ai quarti di Champions. Si riparte dall'1-1 del 'Maradona' e l'impressione, comunque, è che il Napoli abbia tutte le possibilità per giocarsi il passaggio del turno. Innanzitutto il Barça continua a fare a meno del centrocampo titolare (Gavi, De Jong e Pedri) e, nella sofferta vittoria sul Maiorca, ha dovuto anche vedere uscire Raphinha per un problema alla caviglia. Il partente Xavi ha però una serie di giovani da buttare in campo, con una Masia che sembra un pozzo senza fondo. Col Maiorca l'ha risolta Yamal e al centro dell'attacco, in un inedito 4-2-3-1, c'era Marc Guiu, classe 2006, poi sostituito da Lewandowski, a dimostrazione delle tante armi a disposizione dei blaugrana. 

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