Il numero 1 della federcalcio israeliana ha parlato della polemica legata alla possibile esclusione delle squadre dalle competizioni Uefa e Fifa
Si avvicina la sfida tra Italia e Israele, delicata per la classifica del girone di qualificazione azzurro, ma anche per il significato extra campo che la partita può assumere. La situazione tra Gaza e Tel Aviv e le dure critiche al governo israeliano mosse dai manifestanti italiani nelle scorse settimane non lasciano tranquilli, a tal punto che i ritiri della nazionale italiana e israeliana sono blindati e la zona intorno allo stadio di Udine sarà militarizzata nelle ore precedenti e successive all'evento.
Negli scorsi mesi si è anche parlato di una possibile esclusione delle squadre israeliane e della nazionale dalle competizioni Uefa e Fifa, sulla scia di quanto accaduto per la Russia nel 2022. Il numero 1 della federcalcio israeliana, Moshe Zuares, ha voluto controbattere così: "C'è grande ipocrisia in chi chiede la nostra sospensione e dimentica chi è stato attaccato il 7 ottobre, chi è stato tenuto in ostaggio per due anni e chi finora aveva rifiutato ogni proposta di fermare la guerra. Nessuno poi ha provato a spiegare come la sospensione di Israele avrebbe potuto dare un contributo positivo per risolvere la situazione. In ogni caso, visti i recenti sviluppi, questa minaccia teorica non esiste più". E ancora, in risposta alla federalcio palestinese: "La federazione calcio palestinese e il suo presidente, che ha supportato ed esaltato il 7 ottobre, ha chiesto la sospensione di Israele: è una vergogna che la gente dimentichi i fatti oggettivi. In ogni caso il calcio deve tornare a far parte della cura, della crescita e della connessione fra le persone - ha aggiunto - Qualche giocatore si è mai rifiutato di giocare per paura o in disaccordo con il governo? No, mai".
Poi, sulla partita di domani che vedrà la nazionale israeliana impegnata proprio contro l'Italia di Rino Gattuso: "Sono abbastanza realista sulle nostre possibilità. Ma in ogni caso giocheremo il nostro calcio, propositivo e offensivo, sperando che stavolta sia sufficiente per ottenere un buon risultato - ha proseguito - Il nostro obiettivo principale resta l'Europeo 2028: la squadra è in crescita, ha giovani forti e quando torneremo a giocare in casa sono fiducioso che potremo realizzare il nostro sogno".