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VERSO JUVENTUS-MILAN

Milan, Allegri: "Con la Juve nessuna rivincita. Focalizzati sull'obiettivo che è tornare in Champions"

Il tecnico rossonero presenta il big match contro la Juventus: "Devo valutare Tomori, Leao e Nkunku sono in crescita"

04 Ott 2025 - 12:11

Massimiliano Allegri torna a Torino da avversario, cosa che non gli accadeva dal 6 ottobre 2013. Nella sua doppia esperienza alla Juventus, l'allenatore ora al Milan ha vinto 12 trofei, tra cui 5 scudetti, e raggiunto due volte la finale di Champions League. Domani sera tornerà in quella che è stata la sua casa da capolista alla guida del Milan a caccia di punti Scudetto. "Domani è una bellissima partita, perché Juve-Milan è sempre straordinariamente bella - ha spiegato in conferenza stampa -. Per un noi è importante fare un ulteriore passettino. Bisognerà essere molto bravi per passare una bella sosta. Noi dobbiamo lavorare per permettere al Milan di tornare a giocare la Champions. Domani non sarà la mia rivincita, ma una bellissima partita in cui fortunatamente mi sederò in panchina". Sulla formazione: "Tomori è a disposizione ma devo valutare. A sinistra uno tra Bartesaghi e Athekame. Leao e Nkunku sono in crescita".

LA CONFERENZA DI ALLEGRI
Juve-Milan grande partita. 
"Domani è una bellissima partita, perché Juve-Milan è sempre straordinariamente bella. Per un noi è importante fare un ulteriore passettino. Bisognerà essere molto bravi per passare una bella sosta".

Che settimana ha vissuto? Juve-Milan la partita della sua vita?
"Ho vissuto la settimana normalmente. Quel che conta domani è la partita. Sarà una sfida bella in cui ci sono tre punti in palio. Affrontiamo una squadra che non ha mai perso, sarà una bella partita da giocare".

Domani per lei sarà emozionante. Non rischierà di sbagliare panchina?
"Ogni volta che vado in panchina per me è un'emozione, perché è un divertimento e lo faccio con grande passione. Quando si giocano le grandi partita c'è sempre una certa emozione. Ecco perché dobbiamo essere concentrati sull'obiettivo finale. Noi dobbiamo lavorare per permettere al Milan di tornare a giocare la Champions, in cui si vivono tante varie partite. Dobbiamo continuare a lavorare, siamo solo alla sesta partita. Ci saranno momenti bellissimi, spero tanti, ma anche difficili, ma bisognerà avere bene in mente l'obiettivo finale".

Ha chiesto a Dan Peterson di parlare con la squadra?
"È stato un momento bellissimo. Ci siamo un po' confrontati di come è cambiato il basket e di come è cambiato il calcio. Parlare con Dan, un uomo di 90 anni, è stato bello perché c'è sempre da imparare".

La difesa è la carta vincente rispetto alla Juve? Se per te è anche una rivincita personale?
"Rivincita assolutamente no. Quando sono andato alla Juventus ho ringraziato il Milan e i tifosi per il periodo che avevo svolto. Ora devo ringraziare la Juventus. Sono stato fortunato a passare quattro anni al Milan, questo è il quinto al Milan, e otto alla Juventus. Domani non sarà la mia rivincita, ma una bellissima partita in cui fortunatamente mi sederò in panchina. Tecnicamente bisognerà giocare una bella partita. Sulla partita: con il Napoli potevamo fare anche meglio, come nella situazione in cui abbiamo concesso il rigore".

Lei parla spesso di velocità di crociera. Un pareggio sarebbe positivo?
"Per raggiungere l'obiettivo di entrare nei primi 4 posti bisognare fare 72-74 punti. L'importante domani è fare una bella prestazione. La Juventus pressa molto, ha sempre fatto gol e ha un attacco molto importante, oltre a una solidità difensiva. A livello emotivo sono sempre belle partite da giocare".

Come sta Tomori? Può giocare dall'inizio? Come si è allenato Leao?
"Tomori è a disposizione. Ha avuto un risentimento sull'adduttore. Rafa ha fatto una bella settimana, è la prima che fa dal 17 agosto. Domenica ha giocato, ha fatto più minutaggio di quanto mi aspettassi per via dell'espulsione. Sta crescendo di condizione lui, ma anche Nkunku. Domani dobbiamo alzare ancora di più il livello di attenzione".

Contro la Juve non ci sarà Estupinan? Bartesaghi è pronto a giocare dal 1'?
"Ho fiducia in lui come nel resto della rosa. Da quella parte lì giocherà lui o Athekame".

Gli ultimi minuti contro il Napoli sono stati intensi per lei, ce l'hanno ricordato le immagini social del calcio al pallone.
"Ho calciato bene, ma devo migliorare. La cosa importante era portare a casa la vittoria".

Che sogni ha per il futuro?
"Domani c'è una partita, poi ce ne sarà un'altra. Si parla tanto di progetti, ma nel calcio conta vincere le partite, altrimenti non vai da nessuna parte". 

Che accoglienza si aspetta dai tifosi della Juve? Ipotesi vedere la partita in tribuna come Luis Enrique?
"Non lo so, ognuno fa quello che vuole. Domani pensiamo solo a fare risultato, che è la cosa più importante".

Qual è l'obiettivo a lungo termine con questa squadra?
"Penso a domani, in cui c'è una partita. Cerchiamo di fare dei punti, è questo quello che conta. Sono questi i progetti che ti portano a lungo termine. Si parla tanto di progetti, ma quello che conta nel calcio è vincere delle partite. È questo che ti porta lontano".

Ha scelto chi gioca vicino a Pulisic?
"Oggi c'è l'ultimo allenamento. Devo fare una valutazione su Tomori, mentre gli altri stanno tutti bene. Non dimentichiamoci che ci sono anche i cambi. La cosa più importante è che la squadra possa regalare una vittoria ai tifosi e alla società".

Leao è pronto per fare un ultimo step?
"Deve iniziare ancora la stagione perché si è fermato ad agosto. Ha voglia di fare. Leao è nelle sue mani. Sa benissimo che è una stagione importante. Lui ha bisogno della squadra e la squadra a bisogno di lui".

La Juventus ha meno identità rispetto al Milan, lo pensa anche lei?
"Siamo solo all'inizio e la Juventus ha solo un punto meno di noi. Non dobbiamo esaltarci perché abbiamo vinto contro il Napoli. Dobbiamo analizzare le partite e pensare all'obiettivo finale. Bisogna continuare a lavorare con profilo basso".

C'è una stagione della Juventus che ti ricorda quello di quest'anno?
"Da quando alleno non ho mai avuto una stagione uguale all'altra. Bisogna essere bravi a capire le situazioni, magari tra tre mesi cambieremo il modo di giocare. Solo una cosa non cambierà: l'obiettivo finale, che è quello di essere competitivi a marzo per il finale di stagione".

Come sta Rabiot? L'hai ritrovato diverso?
"L'ho trovato più cresciuto rispetto alla Juventus, come fanno altri giocatori dai 26 ai 31. Rabiot è maturato molto".

Ti ha stupito Gabbia?
"Ho imparato una cosa: finché non alleni i giocatori è difficile dare dei giudizi esterni. Ho trovato un ragazzo molto responsabile, con delle ottime qualità. Quando vanno in nazionale posso solo che essere contento, vuol dire che abbiamo una rosa di valore".

Ricci puà giocare con Modric? Nkunku può fare la prima punta?
"Tutto è possibile nei minuti finali. Ricci può giocare da interno e davanti alla difesa, mentre Nkunku è cresciuto molto fisicamente. Sono contento della rosa che ho a disposizione. L'importante è che tutti abbiano il focus sull'obiettivo".

Questa Juve è più forte della sua Juve?
"Il calcio ormai è cambiato, ne parlavo con Dan Peterson. Ci sono stati tanti cambiamenti".

Jashari quando spera di averlo a disposizione? Come si comporta quando ha una squadra che sta funzionando molto bene e ha un giocatore, come Leao, ma hai un equilibrio straordinario.
"Ho imparato una cosa: il momento di cambiare viene quando mi accorgo che sia il momento. Jashari ha iniziato a correre sulla sabbia, ma credo ci vorrà ancora un mesetto". 

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