FUTURO INCERTO

Rivoluzione o continuità? I tre mesi che possono cambiare il Milan

Proprietà, tecnico e qualche giocatore importante: com'è in bilico il futuro dei rossoneri...

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Tirava un'aria di rivoluzione che hanno preferito, indaffarati in ben altre questioni, lasciare fuori dalla finestra. Il futuro di Pioli? Se ne riparlerà. L'ingresso di nuovi soci in proprietà? Non è il momento di parlarne. Un mercato con qualche necessario sacrificio? Si vedrà a giugno. Tutto rimandato, sospeso, congelato. Un po' perché i tre mesi che verranno forniranno l'unica risposta che conta alle domande di questi mesi (La stagione è positiva o negativa?) e un po' perché, se davvero era in essere un passaggio parziale, ma importante, delle quote societarie, l'inchiesta in corso sul Milan ha per lo meno rallentato ogni trattativa. Così Stefano Pioli, già silurato due mesi fa, sta "riguadagnando posizioni" e il futuro arabo sembra un po' meno probabile del mese scorso. 

C'è da dire che in ogni direzione le smentite, sulle questioni di cui sopra, sono sempre arrivate puntuali. Da Scaroni a Ibrahimovic e Cardinale, passando per Furlani, tutti hanno confermato la fiducia al tecnico e sottolineato la solidità del progetto Red Bird, un progetto a lungo termine. Sarà vero? Lo scopriremo.

Certamente attorno al futuro della società ruota tutto il resto. Un nuovo socio, sia pure di minoranza (ma che minoranza sarebbe al 47%?), potrebbe indirizzare le decisioni su allenatore e giocatori. Per capirci, potrebbe spingere per un cambio in panchina e intervenire, con i suoi uomini, nelle decisioni tecniche. Oppure, al contrario, potrebbe valutare l'attuale (alta) possibilità di proseguire nel lavoro fatto in questi anni, mantenendo la precisa direzione dell'autofinanziamento sul mercato e della continuità tecnica. Dipenderà dai risultati del campo? In parte certamente, ma dando per scontato l'accesso alla prossima, ricca, Champions League, sembra difficile che il destino di Pioli sia legato alla vittoria, per nulla semplice (c'è il Liverpool!!!) dell'Europa League

Più facile, al contrario, che verrà sondato il suo gradimento all'interno della squadra. In realtà, sotto questo punto di vista, il gruppo si è sempre dimostrato dalla parte dell'allenatore. Dopo una gestione così lunga, però, forse anche qualcuno tra i giocatori sentirà il bisogno di cambiare la "linea tecnica". Antonio Conte e altri ancora restano all'orizzonte, là dove tirava quell'aria di rivoluzione lasciata fuori dalla finestra. Fin qui. Forse non per sempre. 

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