Milan, Tare ammette: "Sorpreso dall'organizzazione societaria". Allegri: "Il rispetto si conquista coi risultati"

Tra un allenamento e una trattativa di mercato, il nuovo Milan di Igli Tare e Massimiliano Allegri sta muovendo i primi passi. Per il direttore sportivo l'approccio con l'ambiente rossonero è del tutto nuovo mentre per l'allenatore si tratta di un ritorno a 11 di distanza dall'addio, in un contesto in ogni caso profondamente rinnovato. "Sono molto sorpreso dall'organizzazione della società - ha ammesso Tare durante un evento con gli sponsor -. Hanno tutti messo sia me che il mister nelle condizioni migliori per lavorare e far sì che il progetto parta come si deve. La strada da fare però è ancora tanta".

La scelta di affidare una squadra reduce da una stagione deludente ad Allegri non è stata casuale: "Serviva una risposta importante subito con un allenatore esperto e vincente. Non ci sono stati dubbi e io e Giorgio siamo andati a Lugano a parlare con il mister. In quelle 2-3 ore abbiamo capito che c'era sinergia e la voglia di intraprendere il percorso. Tutti e tre cercheremo di fare il meglio".

Allo stesso evento era presente anche Massimiliano Allegri che ha avuto l'occasione di parlare delle prime sensazioni dopo qualche giorno di allenamento: "Stiamo lavorando bene per ora, ma fino a che non iniziano le partite sono tutti bravi, poi però arriva ciò che conta davvero. Sappiamo delle difficoltà che incontreremo - ha spiegato Allegri -, ma ci stiamo preparando al meglio. Per me tornare al Milan è una cosa fantastica, ne sono molto entusiasta anche se c'è molto da fare. Dobbiamo guadagnarci il rispetto e lo si può fare solamente lavorando con grande serietà, professionalità e soprattutto portando i risultati".

Infine ha parlato anche l'ad Giorgio Furlani: "Tare e Allegri sono professionisti con vasta esperienza, la storia parla per loro. Insieme stiamo lavorando bene poi però c'è bisogno che il 23 agosto quando partirà il campionato le cose siano andate in un certo modo. Le sensazioni sono buone, ma finché non si inizia a giocare e si vincono le partite, poco conta".